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Ambasciatore ucciso in Congo, «dietro c’è il presidente del Rwanda»: l’accusa di un missionario comboniano

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Dietro alla violenta morte dell’ambasciatore italiano in Congo potrebbe esserci il controverso presidente del Ruanda, Paul Kagame. A sostenerlo un missionario, il padre comboniano Filippo Ivardi Ganapini. Le pesanti accuse sono state riportate dall’ultimo numero del settimanale Panorama.

 

Il missionario dichiara di non avere prove, ma di aver ricevuto questa informazione da alcune fonti che indicano come l’ambasciatore poteva essere visto da alcuni potentati come un problema, in quanto «indagava le grandi ricchezza minerarie».

 

Dietro alla violenta morte dell’ambasciatore italiano in Congo potrebbe esserci il controverso presidente del Ruanda, Paul Kagame. A sostenerlo un missionario, il padre comboniano Filippo Ivardi Ganapini

Secondo il sacerdote, il presidente ruandese Kagame avrebbe interessi in Congo proprio riguardo le risorse minerarie. «La sua ipotesi risulterebbe “corroborata da tante testimonianze” aggiungendo che un’operazione come quella dell’uccisione di Attanasio sarebbe stata “autorizzata” dall’alto», scrive il quotidiano La Verità.

 

«In tal senso – questa la tesi del missionario – ad agire sarebbero stati i servizi segreti ruandesi, su ordinde dello stesso Kagame».

 

Kagame ha attirato l’attenzione internazionale, con pesanti reportage del New York Times, anche per altri eventi recenti, come la trappola da lui ordita contro Paul Rusesabagina, il protagonista della storia narrata nel film Hotel Rwanda; Rusesabagina, divenuto oppositore di Kagame, è andato in esilio negli USA; i servizi ruandesi, sotto mentite spoglie, lo hanno indotto a salire su un aereo privato per partecipare ad un evento in  un altro Paese africano, ma poi l’aereo è atterrato in Ruanda, dove è stato arrestato immediatamente e incarcerato per terrorismo: una grande trappola, fatta scattare contro un beniamino di una storia hollywodiana. La sfrontatezza, insomma, a Kagame non fa difetto…

 

Il missionario dichiara di non avere prove, ma di aver ricevuto questa informazione da alcune fonti che indicano come l’ambasciatore poteva essere visto da alcuni potentati come un problema, in quanto «indagava le grandi ricchezza minerarie»

Don Ganapini dice che fino a che il potere di Kagame non potrà vedersi declinerà nessuno sviluppo dell’inchiesta sull’atroce morte del nostro diplomatico.

 

Tutte le affermazione del comboniano vanno confermate – ma è possibile farlo? – tuttavia un’impressione sale ogni anno di più: l’Africa diventa per l’Europa e per il mondo un luogo sempre più oscuro ed incontrollabile.

 

Cos’è andato storto in Africa?

 

 

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