Trapianti

Vogliono i reni dei neonati per i trapianti

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Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.

 

 

Secondo uno studio americano, i reni dei neonati potrebbero rappresentare una soluzione «rivoluzionaria» alla crisi di carenza di organi.

 

Secondo un documento presentato al Congresso 2023 della Società Europea per i Trapianti di Organi (ESOT), dei 21.000 neonati che hanno perso la vita nel 2020, più di 12.000 avrebbero potuto essere considerati donatori di organi vitali.

 

La carenza di organi è considerata una delle sfide più grandi nel campo dei trapianti di organi. A gennaio 2022, negli Stati Uniti c’erano 100.000 pazienti in lista d’attesa per il trapianto di rene, di cui solo 24.669 trapiantati nell’anno precedente. Cinquemila pazienti sono morti mentre erano in lista d’attesa.

 

Questa crisi non riguarda solo gli Stati Uniti. In tutta Europa, le forniture di organi non riescono a soddisfare la crescente domanda e il 15-30% dei pazienti in lista d’attesa muore. Poiché l’aspettativa di vita umana aumenta e condizioni croniche come il diabete, l’obesità e le malattie del fegato diventano più diffuse, vi è una maggiore necessità di trapianti e una riduzione del numero di organi disponibili.

 

Nel 2018, i reni sono stati l’organo trapiantato più frequentemente in tutta l’UE, rappresentando oltre il 60% di tutti i trapianti.

 

Precedenti ricerche hanno confermato la fattibilità del trapianto di reni da donatori pediatrici ad adulti. In particolare, i reni neonatali hanno dimostrato una crescita in recupero e eccellenti prestazioni a lungo termine, superiori a quelle dei donatori viventi. Le attuali tecniche di trapianto si sono rivelate sicure ed efficaci anche per i reni neonatali.

 

Il chirurgo dei trapianti californiano Dai Nghiem, autore principale dello studio, commenta: «crediamo che il trapianto di rene neonatale offra una soluzione “rivoluzionaria” alla crisi di carenza di organi. Questo studio ha esaminato solo gli Stati Uniti, ma se si replicano i risultati in tutto il mondo, allora abbiamo un enorme bacino non sfruttato di organi disponibili che possono essere utilizzati per i trapianti».

 

«Comprensibilmente, la donazione di organi pediatrici presenta sfide etiche e sociali distinte rispetto alla donazione di adulti», ha affermato. «Per le famiglie e gli operatori sanitari, prendere la decisione di donare può essere un processo incredibilmente difficile, soprattutto per gli organi del neonato. C’è anche preoccupazione nella comunità dei trapianti riguardo alla difficoltà della procedura e alla sua natura sperimentale».

 

Il trapianto di organi neonatali va avanti da anni. Un bambino anencefalico di 100 minuti ha donato reni e valvole cardiache nel 2014 e un bambino anencefalico di 74 minuti ha donato reni nel 2015.

 

Ovviamente la possibilità solleva alcune serie questioni etiche e normative.

 

Michael Cook

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

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