Geopolitica

Velivoli russi intercettati in Alaska

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Il NORAD – organizzazione congiunta del Canada e degli Stati Uniti, che fornisce un quadro di insieme sulla situazione di ogni oggetto volante nell’ambito aerospaziale del Nord America – lo scorso giovedì ha riconosciuto un secondo incidente di intercettazione di aerei russi la scorsa settimana, dopo aver precedentemente confermato quello iniziale che coinvolgeva quattro aerei russi in arrivo, avvenuto lunedì.

 

Per la seconda volta questa settimana, il NORAD avrebbe fatto decollare aerei da combattimento nel giorno di San Valentino per intercettare bombardieri russi Tu-95 Bear al largo della costa dell’Alaska.

 

Come nel primo incidente, il NORAD ha inviato un paio di aerei da combattimento, entrambi F-35, per intercettare gli aerei russi mentre si avvicinavano alla zona di identificazione della difesa aerea dell’Alaska, hanno dichiarato giovedì i funzionari dell’ente.

 

«Questa è la seconda intercettazione di aerei russi in due giorni. Questa attività russa vicino all’ADIZ [Zona di identificazione di difesa aerea, ndr] nordamericana si verifica regolarmente e non è vista come una minaccia, né l’attività è vista come provocatoria», ha aggiunto il NORAD nella nuova dichiarazione.

 

 

È interessante notare, scrive Zerohedge, che il NORAD ha definito «routine» entrambi gli incidenti di questa settimana, dato che si è verificato in media da sei a sette volte l’anno nell’ultimo decennio o più. Inoltre, nessuna violazione dell’effettivo spazio aereo statunitense è stata segnalata dagli aerei russi, solo l’ADIZ periferica del Nord America, quella appunto controllato dal NORAD.

 

Violazioni che si verificano due volte in un periodo di 48 ore sono estremamente rare. Inoltre, i media statali russi sembrano pubblicizzare attivamente queste manovre al largo dell’Alaska, anche con video.


Come riportato da Renovatio 21, in tutti questi anni casi del genere si sono contati in gran numero.

 

La storia delle provocazioni aeree tra Russia e NATO – in particolare tra Russia e Stati Uniti – va avanti, spettacolarmente, da molti anni, producendo talvolta video esaltanti, in cui la parte di Tom Cruise in Top Gun la fanno i piloti russi.

 

 

Nel video qui sopra, due jet russi Su-24 che effettuano passaggi a bassa quota vicino al cacciatorpediniere USS Donald Cook nel Mar Baltico l’11 e 12 aprile 2016.

 

Si calcola che in un solo anno vi possano essere stati qualcosa come 500 sconfinamenti. Poca cosa nei confronti di quelli della Cina contro i Paesi limitrofi, che potrebbero arrivare ad oltre 900.

 

Interrogato dalla stampa sulla questione, il Presidente Putin ricordò di quando, nel caos degli anni Novanta, gli americani ne approfittarono per effettuare migliaia e migliaia di voli non autorizzati nello spazio aereo russo.

 

Sconfinamenti di caccia sono tipici anche nel caso del Mar Cinese, con i caccia della Repubblica popolare che si avvicinano a Taiwan o alle isole Senkaku, rivendicate del Giappone.

 

Come noto, l’Alaska, di proprietà dell’Impero russo, fu venduta dallo Zar agli americani per una cifra ritenuta risibile, cosa che fa infuriare alcuni russi ancora oggi, che quindi arrivano a disconoscere, più o meno per ischerzo, l’autorità americana sull’Alaska. Il presidente Putin, durante una delle lunghe sessioni televisive in cui risponde alle domande dei cittadini russi, dovette rispondere alla domanda posta da una signora, che gli chiedeva se c’erano piani per riprendersi l’Alaska. La risposta, fu, più o meno, «signora, a cosa le serve l’Alaska?».

 

Anche qui risatine e scherzi. Fino ad un certo punto.

 

 

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