Epidemie

Vanden Bossche chiede «l’interruzione immediata» delle vaccinazioni: incoraggiano le varianti mutanti

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Di tutti coloro che sono stati critici nei confronti dei nostri sforzi di vaccinazione relativi al Covid-19, l’esperto di vaccini Geert Vanden Bossche si distingue come una delle voci più forti tra la folla.

 

Dopo essere stato presentato , Vanden Bossche è stato schietto – ma misurato e ragionato – nella sua critica alle vaccinazioni di massa durante la pandemia COVID. 

 

Uecondo il dottor  Geert Vanden Bossche, esperto di vaccini ed ex collaboratore della Gates Foundation, la vaccinazione di massa effettuata nel mezzo di una pandemia, potrebbe potenzialmente portare a una lunga serie di varianti, alcune delle quali potrebbero evolversi per essere molto più ardue da affrontare rispetto al virus COVID originale.

 

Vanden Boosche ha parlato di recente nel podcast Peak Prosperity del Dr. Chris Martenson e nel podcast Dark Horse di Bret Weinstein. Come riportato da Renovatio 21, il podcast di Weinstein, professore di biologia evoluzionista, è a rischio chiusura: YouTube gli ha servito il terzo avvertimento, dopodiché il canale verrà cancellato.

 

«La vaccinazione di massa nel mezzo di una pandemia è incline a promuovere la selezione e l’adattamento delle varianti di fuga immunitaria che sono caratterizzate dall’aumento dell’infettività e della resistenza agli anticorpi diretti contro la proteina spike, diminuendo così la protezione nei vaccinati e minacciando i non vaccinati»

Vanden Bossche è un esperto nella materia delle vaccinazioni. Il suo è un ampio curriculum. Ha studiato Università di Ghent, in Belgio, ricevendo poi il suo dottorato in virologia dall’Università di Hohenheim, in Germania. Ha quindi lavorato per diverse aziende produttrici di vaccini (GSK Biologicals, Novartis Vaccines, Solvay Biologicals) per ricoprire vari ruoli nella ricerca e sviluppo di vaccini e nello sviluppo tardivo di vaccini.

 

È inoltre entrato a far parte del team Global Health Discovery della Bill & Melinda Gates Foundation a Seattle (USA) come Senior Program Officer prima di lavorare con la Global Alliance for Vaccines and Immunization (GAVI) a Ginevra come Senior Ebola Program Manager. Al GAVI Vanden Boscche ha monitorato gli sforzi per sviluppare un vaccino contro l’Ebola. Ha anche rappresentato il GAVI nei forum con altri partner, tra cui l’OMS, per esaminare i progressi nella lotta contro l’Ebola e per costruire piani per la preparazione alla pandemia globale.

 

Successivamente è entrato a far parte del Deutsches Zentrum für Infektionsforschung (DZIF), il centro tedesco per la ricerca sulle infezioni a Colonia come capo dell’ufficio per lo sviluppo dei vaccini.

 

Vanden Bossche ha continuato a sollevare domande sul programma di vaccinazione di massa per combattere il COVID.

 

In una sintesi delle sue scoperte, scrive:

 

«Il programma di vaccinazione di massa dell’OMS non solo non è in grado di generare l’immunità di gregge (HI), ma porta anche a una sostanziale erosione della capacità di protezione immunitaria della popolazione»

«Fin dai primi giorni delle campagne di vaccinazione di massa, almeno alcuni esperti hanno messo in guardia contro l’impatto catastrofico che un tale programma potrebbe avere sulla salute globale e individuale. La vaccinazione di massa nel mezzo di una pandemia è incline a promuovere la selezione e l’adattamento delle varianti di fuga immunitaria che sono caratterizzate dall’aumento dell’infettività e della resistenza agli anticorpi diretti contro la proteina spike (S), diminuendo così la protezione nei vaccinati e minacciando i non vaccinati».

 

«Questo spiega già perché il programma di vaccinazione di massa dell’OMS non solo non è in grado di generare l’immunità di gregge (HI), ma porta anche a una sostanziale erosione della capacità di protezione immunitaria della popolazione», scrive il ricercatore vaccinista. 

 

«Poiché il programma di vaccinazione di massa universale in corso promuoverà presto la propagazione dominante di mutanti altamente infettivi (cioè le cosiddette “varianti resistenti agli Ab-S”) (…)  non offrirà più qualsiasi protezione per gli individui immunizzati, mentre l’elevata pressione infettiva continuerà a sopprimere il sistema di difesa immunitario naturale dei non vaccinati”.

«L’aumento dell’infettività virale, combinata con l’evasione dall’immunità antivirale, comporterà inevitabilmente un ulteriore tributo da pagare, salute umana e vite umane»

 

«Questo per dire che ogni ulteriore aumento dei tassi di copertura vaccinale contribuirà ulteriormente a costringere il virus a resistere agli Abs [anticorpi, ndr] specifici per l’S neutralizzanti. L’aumento dell’infettività virale, combinata con l’evasione dall’immunità antivirale, comporterà inevitabilmente un ulteriore tributo da pagare, salute umana e vite umane».

 

L’ex dipendente dei Gates sorta quindi «un’azione immediata»:

 

«Occorre, quindi, intraprendere un’azione immediata per ridurre drasticamente i tassi di infettività virale e per impedire che varianti selezionate si diffondano rapidamente nell’intera popolazione, vaccinata o meno».

 

«Questo primo passo fondamentale può essere raggiunto solo interrompendo immediatamente il programma di vaccinazione di massa e sostituendolo con un uso diffuso di chemioprofilattici antivirali»

«Questo primo passo fondamentale può essere raggiunto solo interrompendo immediatamente il programma di vaccinazione di massa e sostituendolo con un uso diffuso di chemioprofilattici antivirali, dedicando massicce risorse di sanità pubblica al ridimensionamento dei trattamenti multifarmaco precoci della malattia da COVID-19».

 

In pratica, l’esatto contrario di ciò che stanno facendo governi all’unisono con i loro sistemi sanitari, da Biden a Speranza: vaccino, vaccino, vaccino, tachipirina & vigile attesa e poi derisione delle cure domestiche (l’ivermectina divenuto improvvisamente «farmaco per cavalli»).

 

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