Bioetica

Vaccini, le linee cellulari di feto abortito sono mutate con geni che provocano il cancro

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Nell’intervista che John Henry Westen di Lifesitenews ha effettuato con la ricercatrice Pamela Acker emergono altri dettagli sconvolgenti.

 

Tali particolari sono noti da tempo nelle cerchie di certo antivaccinismo, tuttavia ancora oggi la questione non è discussa, e non solo per quanto riguarda le linee cellulari di feto abortito.

 

«Questo è ciò che hai quando hai una linea cellulare immortalizzata: hai qualcosa che è mutato di solito con oncogeni virali. Questi sono geni che promuovono il cancro, in realtà».

La ricercatrice spiega  cosa significa l’immortalizzazione delle linee cellulari. Si tratta di cellulari solo relativamente immortali.

 

«La gente qui si confonde, credendo che puoi far vivere per sempre queste cellule: invece non puoi. Puoi farle vivere un po’ più a lungo rispetto alle colture di cellule primarie».

 

«Per esempio se prendessi qualcosa dal mio braccio e lo mettessi  a crescere in una piastra di Petri sopravvivrebbe per un po’ di  suddivisioni, ma non per moltissime» spiega la dottoressa Acker.

 

 

La ricercatrice quindi ricorda come tali linee cellulare  sono tenute in vita: «se introduci delle mutazioni in esse, possono sopravvivere molto più a lungo»

 

«Questo è ciò che hai quando hai una linea cellulare immortalizzata: hai qualcosa che è mutato di solito con oncogeni virali. Questi sono geni che promuovono il cancro, in realtà».

 

La dottoressa quindi mette in guardia rispetto «ad alcuni pericoli, ai pericoli biologici, non solo morali nell’utilizzo di cellule fetali di aborto nei vaccini».

 

«A queste linee cellulari immortalizzate sono dati geni che promuovono il cancro, che interrompono le funzioni dei geni che sopprimono i tumori»

È bene ripetere il concetto: «A queste linee cellulari immortalizzate sono dati geni che promuovono il cancro, che interrompono le funzioni dei geni che sopprimono i tumori».

 

In pratica, ingrediente di alcuni vaccini in commercio (e piattaforma di sviluppo di vari vaccini anti-COVID ora in circolazione) sono cellule di aborto che vengono trattate con agenti di proliferazione tumorale.

 

I «moralisti» vaccinari, i tomisti del cannibalismo di feti abortiti a scopo medico, quelli per cui il sacrificio umano di questi tanti bambini per l’industria farmaceutica, dimenticano del tutto la questione della proporzionalità: a fronte di quale male accettare qualcosa che proviene dal male?

 

«Pericoli, ai pericoli biologici, non solo morali nell’utilizzo di cellule fetali di aborto nei vaccini»

Qui aggiungiamo un altro tema del tutto dimenticato dai fan delle linee cellulari maledette: e se la soluzione contenesse in sé un altro male, non solo morale ma biologico? Si tratta del lavoro che ha portato avanti, fra i pochi, la dottoressa Theresa Deisher, ospite di Renovatio 21 al Convegno di Roma «Fede, Scienza e Coscienza».

 

Avremo, ovvio, modo di riparlarne.

 

 

 

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