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USA con Taiwan, mossa contro Huawei

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L’amministrazione statunitense sta aumentando la pressione nella sua lotta con Huawei. In un regolamento emesso oggi, il Dipartimento del Commercio ha imposto misure più severe sulla vendita di determinati prodotti da parte delle società statunitensi a Huawei, in particolare per i semiconduttori. La nuova misura è destinata alle società statunitensi che hanno evitato il divieto precedente producendo le loro apparecchiature all’estero.

 

La misura ha chiaramente lo scopo di impedire alla Cina di diventare un attore di primo piano nel mondo dell’alta tecnologia. Allo stesso tempo, il Dipartimento del Commercio ha emesso una deroga di 90 giorni su Huawei al fine di consentire alle comunità rurali, la cui rete di comunicazione si basa su apparecchiature Huawei, di trovare un sostituto per tali apparecchiature. Il Dipartimento  ha annunciato che questa sarebbe stata la rinuncia definitiva.

La misura ha chiaramente lo scopo di impedire alla Cina di diventare un attore di primo piano nel mondo dell’alta tecnologia

 

Come noto, Huawei ha ampi piani anche in Italia per il 5G e un partito al governo che esprime simpatia verso la Repubblica Popolare.  Inoltre la Casaleggio Associati, il cui proprietario è socio fondatore del Movimento 5 Stelle, ha organizzato l’autunno scorso un evento con la dirigenza italiana di Huawei.

 

Contrariamente alle cose italiane, la guerra dell’amministrazione Trump contro Huawei va avanti da almeno due anni, con incredibili colpi di scena, come il bando dei telefonini del colosso cinese e l’arresto in Canada della figlia del fondatore di Huawei, uomo già legato all’Esercito di Liberazione del Popolo.

 

Un’altra mossa, superficialmente estranea al divieto di Huawei, è la decisione della Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), il più grande produttore di chip dedicato al mondo e un importante fornitore di chip per Huawei, di costruire una fabbrica da $ 12 miliardi in Arizona. Gli Stati Uniti sperano quindi di subordinare la TSMC alle regole di esportazione degli Stati Uniti ed eliminare qualsiasi relazione tra l’azienda e Huawei.

 

«Questo “flirt” potrebbe facilmente portare a conflitti militari diretti con Pechino»

Questa inclinazione verso Taiwan  migliora anche le relazioni USA-Taiwan ed è  un obiettivo particolare dei circoli neoconservatori attorno a Steve Bannon e altri. Si tratta di una mossa pericolosa, conoscendo la sensibilità di Pechino verso Taiwan, definita «provincia ribelle», mentre Taipei si definisce come la vera Cina. «Questo “flirt” potrebbe facilmente portare a conflitti militari diretti con Pechino» scrive EIR.

 

Ottobre è vicino, e chissà quale sorpresa avremo in questo pazzo anno di elezioni presidenziali.

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