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Un morto al Burning Man. L’evento ridotto esattamente all’incubo post-apocalittico sognato dalle élite che lo frequentano

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La polizia del Nevada sta indagando sulla morte di un individuo durante una tempesta al festival Burning Man, il mega raduno hippy-anarcoide che si tiene ogni anno nel deserto. L’accesso al sito del festival rimane vietato a causa delle condizioni del terreno divenuto simile ad una palude.

 

Attualmente sarebbero bloccate lì più di 70 mila persone, che non sono in grado di uscire dal deserto con i loro veicoli, che restano impantanati nella melma. Ai partecipanti è stato consigliato di conservare cibo e acqua.

 

In una dichiarazione di sabato sera, l’ufficio dello sceriffo della contea di Pershing ha affermato che «sta attualmente indagando su una morte avvenuta durante questo evento di pioggia». Non sono stati forniti dettagli sull’identità della persona o sulla sospetta causa della morte.

 

 

 

La festa era iniziata domenica scorsa e avrebbe dovuto concludersi lunedì dopo l’incendio di una gigantesca effigie di legno antropomorfa da cui deriva il nome dell’evento.

 

Tuttavia, un temporale sabato ha trasformato il deserto di Black Rock, normalmente arido, in un bagno di fango, costringendo gli organizzatori a vietare qualsiasi ingresso e uscita dal sito.

 

 

Ai partecipanti al festival è stato chiesto di conservare cibo e acqua nel caso in cui il terreno non si prosciughi entro lunedì, e notizie dal festival indicano che i servizi igienici sono diventati inutilizzabili.

 

Il sergente Nathan Carmichael dello sceriffo della contea di Pershing ha detto ai media locali che circa 70.000 persone sono bloccate sul posto. Chi lascia il Burning Man a piedi può fare un’escursione a piedi di 8 chilometri fino all’autostrada più vicina e prendere un bus navetta per la città di Reno, a circa 160 chilometri di distanza.

 

 

Presentato come una celebrazione della comunità, dell’arte, dell’espressione di sé e della fiducia in se stessi, il Burning Man è stato fondato nel 1986 con l’incendio di un uomo di legno di 8 piedi sulla Baker Beach di San Francisco.

 

L’evento, che ha biglietti costosi, si tiene nel Black Rock Desert dal 1990 e attira hippy, celebrità, influencer e miliardari della tecnologia. Elon Musk, Mark Zuckerberg e Jeff Bezos sono tra le tante élite imprenditoriali che hanno partecipato al festival negli ultimi anni.

 

La deputata della Georgia Marjorie Taylor Greene ha sottolineato come quei 70 mila bloccati ora saranno indottrinati, più che mai, al culto del cambiamento climatico, i cui effetti sono così diretti da aver messo in pericolo la loro stessa vita.

 

Le immagini apocalittiche provenienti dal Festival hanno scatenato vari commenti dalla rete.

 

Abbiamo trovato assai pregnante il commento dell’utente Twitter The Barracks:

 

«Il motivo per cui Burning Man esiste è quello di consentire ai parassiti più improduttivi della Nazione della classe superiore di interpretare come sarà la vita per loro come élite feudali in un’America post apocalittica».

 

«Questo è il motivo per cui spingono così tanto per la decrescita nello stesso momento in cui spingono per l’Olocausto nucleare con la Russia, al fine di vivere le loro fantasie in stile Mad Max nella vita reale, in modo permanente».

 

«Il rifugio piazzato al Burning Man, con 73.000 persone bloccate e affamate, quanto fragili siano questi sogni psicopatici e quanto inutile ed effeminata sia in realtà la classe dei laptop. Non sono altro che bambini che giocano nel fango. È così che vogliono che viva l’intero Paese».

 

Come riportato da Renovatio 21, le autorità ambientali del Nevada avevano forzato il blocco degli attivisti climatici che avevano fermato il traffico verso il Burning Man.

 

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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