Geopolitica

Ultimatum polacco-baltico alla Bielorussia: espellete la Wagner

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Il gruppo di Paesi dell’UE confinanti con la Bielorussia ha chiesto a Minsk di espellere la il Gruppo Wagner e di rimpatriare i migranti illegali che presumibilmente si ammassano nel paese ai loro confini.

 

Lunedì, durante una conferenza stampa congiunta con i suoi omologhi lettone, estone e lituano, il ministro degli Interni polacco Mariusz Kaminski ha avvertito che i Paesi potrebbero chiudere i confini con la Bielorussia.

 

«Se si verifica un incidente critico, indipendentemente dal fatto che avvenga al confine polacco o lituano, reagiremo immediatamente. Tutti i valichi di frontiera aperti finora verranno chiusi», ha dichiarato il ministro Kaminski, definendo la Wagner una forza «estremamente pericolosa» ma «demoralizzata», che secondo lui era «capace di qualsiasi cosa».

 

«Chiediamo alle autorità di Minsk che il Gruppo Wagner lasci immediatamente il territorio della Bielorussia e che i migranti illegali lascino immediatamente la zona di confine e siano rimandati nei loro paesi d’origine».

 

La Polonia ha ripetutamente accusato la Bielorussia di facilitare l’immigrazione clandestina, sostenendo di aver deliberatamente indirizzato il flusso di persone dal Medio Oriente e dall’Africa verso l’UE.

 

«Questa situazione si sta aggravando. Da diversi mesi ci occupiamo di tentativi da parte di migranti di attraversare illegalmente» il confine, ha detto Kaminski. Secondo la guardia di frontiera polacca, quest’anno circa 19.000 migranti hanno tentato di entrare in Polonia dalla Bielorussia, rispetto ai 16.000 dell’intero 2022.

 

L’ultimatum a Minsk segue la presunta morte del leader del gruppo Wagner Evgenij Prigozhin in un incidente aereo in Russia la scorsa settimana. Nell’incidente sono rimasti uccisi anche diversi altri membri anziani della compagnia militare privata. Finora Minsk non ha risposto alle richieste della Polonia e dei Paesi baltici.

 

Il Gruppo Wagner è stato ridistribuito in Bielorussia dopo aver lanciato un’insurrezione di breve durata in Russia alla fine di giugno. La presenza del gruppo in Bielorussia ha alimentato le tensioni di lunga data tra Minsk e Varsavia.

 

La Polonia ha affermato che la Wagner è attiva lungo il confine e sta conducendo una «guerra ibrida» contro di esso. Minsk ha respinto le accuse, mentre il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha affermato che Varsavia era «impazzita» con le speculazioni su Wagner.

 

Come riportato da Renovatio 21, in precedenza il Lukashenko, durante un incontro con Putin, disse che i miliziani wagneriti volevano «visitare» la Polonia.

 

L’ex premier polacco Donaldo Tusk ha attaccato il partito al potere – la Piattaforma Legge e Giustizia (PiS) – dicendo che fomenta l’allarmismo riguardo la Wagner per questioni elettorali.

 

La tensione resta altissima sul cosiddetto corridoio di Suwalki, facendo della zona una nuova faglia per la prossima Guerra Mondiale.

 

Il sito SouthFront, già oggetto di sforzi di censura a causa dei suoi resoconti di guerra, riferisce che tutto «indica che la Polonia si sta preparando per un’operazione offensiva strategica in direzione bielorussa».

 

 

 

 

 

Immagine di NATO North Atlantic Treaty Organization via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)

 

 

 

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