Cancro

«Turbocancro» promosso dalle iniezioni mRNA: parla il dottor McCullough

Pubblicato

il

Durante un simposio online organizzato dal Consiglio Mondiale per la Salute, il noto cardiologo texano Peter McCullough ha evidenziato una teoria secondo cui il cancro si sviluppa solo quando vengono colpiti «molteplici processi diversi» del corpo umano, anche se da una «singola fonte di esposizione». Tale «Multi-Hit Hypothesis of Carcinogenesis» («ipotesi multi-colpo della carcinogenesi») fu proposta da Sutherland e JC Bailar nel 1984.

 

McCullough ha argomentato sostenendo che le iniezioni di mRNA in effetti innescano molteplici cambiamenti diversi nel corpo che possono promuovere lo sviluppo del cancro, raggiungendo la soglia necessaria per promuovere o accelerare il cancro secondo l’ipotesi Multi-Hit.

 

«Credo che non ci sia termine migliore, per le cose che stiamo vedendo, che “turbocancro”» dice il medico. «Credo che il turbocancro sia ora molto possibile nella situazione di una persona suscettibile che fa iniezioni multiple del vaccino genetico a RNA messaggero».

 

Il medico texano ha innanzitutto sottolineato che un paper in fase prestampa di Raquel Valdes Angues e Yolanda Perea Bustos afferma che il segmento S2 della proteina spike prodotta dalle iniezioni di mRNA COVID «è probabile che inibisca i sistemi di soppressione del tumore». McCullough si riferiva a questo effetto di promozione del cancro come al «colpo numero uno».

 

Il dottore ha poi citato una ricerca cinese che mostra che l’mRNA «compromette i meccanismi naturali di riparazione del DNA del corpo umano». Quando le mutazioni si verificano spontaneamente nel genoma umano, il corpo può annullare quel cambiamento con un meccanismo naturale che impedisce alle cellule di diventare cancerose, ha detto il medico.


Tuttavia, secondo McCullough, «in teoria, la somministrazione di dosi ripetute di RNA messaggero comprometterebbe la capacità del nostro corpo di riparare quel DNA», aumentando la probabilità che il cancro possa svilupparsi. «Questo è il colpo numero due».

 

La terza potenziale fonte di promozione del cancro deriva dall’apparente «contaminazione» delle fiale del vaccino COVID con «promotori e potenziatori» del virus Simian 40 (SV40). Questi «promotori» dell’SV40 sono «noti stimolatori commerciali in grado di sovraregolare la produzione di un gene in E. coli per produrre un prodotto», ha affermato McCullough, che in questo caso è l’mRNA.

 

Il medico statunitense sostiene che «per produrre grandi quantità di RNA messaggero», le aziende produttrici di «vaccini» COVID dovevano «fare affidamento sull’E.coli, invece che sulla generazione di mRNA nudo da altre forme di produzione».

 

Secondo una ricerca pubblicata da Clinical Microbiology Reviews, SV40 è un «noto virus oncogenico del DNA che induce tumori primari al cervello e alle ossa, mesotelioma maligno e linfomi negli animali da laboratorio».

 

Il simposio di lunedì, a cui hanno partecipato nove esperti internazionali, si è concentrato in gran parte sulle implicazioni del DNA plasmidico recentemente scoperto nelle iniezioni del COVID. Il dottor Sucharit Bhakdi, un microbiologo tailandese-tedesco in pensione, ha avvertito che il DNA plasmidico può causare mutazioni genetiche in coloro a cui sono stati iniettati i vaccini mRNA.

 

Inoltre, poiché il DNA è estraneo e viene distribuito in tutto il corpo, innesca una reazione autoimmune, secondo Bhakdi, e porta a «infiammazione a lungo termine e danni agli organi in tutto il corpo».

 

Come riportato da Renovatio 21, il McCullough già due anni fa indicava infertilità e cancro come possibili conseguenze del vaccino genico sperimentale anti COVID.

 

Da mesi l’oncologo londinese Angus Dalgleish, professore di oncologia presso la St. Georges Hospital Medical School di Londra, ha pubblicato una dichiarazione video sui social media in cui avverta di aver iniziato a notare che i suoi pazienti hanno «ricadute» dopo aver preso il booster vaccinale.

 

Il dottor Dalgleish ha chiesto dunque al governo del Regno Unito di interrompere le iniezioni di richiamo contro il COVID-19.

 

Moderna, tra i primi produttori del vaccino mRNA, ha annunciato, in collaborazione con il colosso Big Pharma Merck, di star preparando un vaccino mRNA per il cancro alla pelle.

 

Al di fuori delle questioni vaccinali, è stato riportato che il lockdown ha visto una massiva crisi di cancro.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21



Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

Più popolari

Exit mobile version