Geopolitica

Trump chiede un accordo di pace in Ucraina

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In una dichiarazione pubblicata sul suo account Telegram all’inizio del 19 aprile, Donald Trump ha scritto:

 

«Non ha senso che Russia e Ucraina non si siedano e elaborano una sorta di accordo. Se non lo fanno presto, non rimarranno altro che morte, distruzione e carneficina. Questa è una guerra che non sarebbe mai dovuta accadere, ma è successo. La soluzione non può mai essere buona quanto lo sarebbe stata prima che iniziassero a sparare, ma c’è una soluzione e dovrebbe essere trovata ora, non più tardi, quando tutti saranno MORTI!»

 

Prima della guerra, Trump si era complimentato con l’intelligenza dimostrata da Putin nella mossa del riconoscimento delle repubbliche separatiste del Donbass. In seguito, ha ritirato quanto detto, arrivando a definire la settimana scorsa l’operazione russa in Ucraina come «genocidio», esattamente come aveva fatto il Biden. L’accusa di genocidio, portata avanti ovviamente dal regime Zelen’skyj e dai suoi ierofanti mediatici, è stata tuttavia smentita perfino da commentatori antirussi.

 

I messaggi di Trump, ad ogni modo, trovano ora spazio solo sulla app di origine russa Telegram, essendo l’ex presidente bannato ad aeternum da Facebook e dal suo social favorito Twitter – su quest’ultimo, vista l’intenzione di Musk di comprare la piattaforma, potrebbero però esservi delle sorprese…

 

Trump ha raccolto circa un miliardo di dollari per una piattaforma social che vuole creare lui stesso, chiamata Truth, che tuttavia non ha ancora visto la luce.

 

Sul versante politico, inutile ricordare come con grande difficoltà questo disastro mondiale potrebbe essere avvenuto con Trump alla Casa Bianca. Nei quattro anni di presidenza, Trump si è fatto notare per l’assenza quasi totale di iniziative militari, anzi, per il brusco disinnesco di alcune guerre per cui premevano i collaboratori neocon – come quella all’Iran – prontamente licenziati.

 

Non si sa fino a che punto scherzasse, tuttavia di recente è emerso che Trump avrebbe detto a Putin che qualora la Russia avesse invaso l’Ucraina sotto la sua presidenza, egli avrebbe ordinato l’immediato bombardamento di Mosca.

 

«Se muovi contro l’Ucraina mentre sono presidente», avrebbe affermato Trump, «colpirò Mosca».

 

Putin avrebbe quindi reagito deridendo Trump: «Assolutamente no!».

 

A quel punto Trump avrebbe risposto: «Tutte quelle bellissime torrette dorate verranno fatte saltare in aria».

 

Non si capisce se fosse uno scherzo, tuttavia c’era la pace.

 

Ora, con un presidente che è l’incarnazione ambulante di una barzelletta sulla demenza senile, c’è la guerra.

 

E l’incubo della distruzione atomica di intere città è vicino per tutti, anche per noi.

 

 

 

 

Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)

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