Epidemie

Trovato paziente bivaccinato con COVID, HIV e vaiolo delle scimmie contemporaneamente

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Anche il Journal of Infection ha riportato il caso di un uomo italiano che sarebbe affetto simultaneamente da COVID, HIV e vaiolo delle scimmie. Della storia si erano occupati alcuni giornali locali.

 

Ora si aggiungono alcuni dettagli delle condizioni dell’anonimo paziente, che risulta abbia fatto due dosi di vaccino mRNA.

 

I ricercatori affermano che si tratterebbe maschio di 36 anni che avrebbe trascorso cinque giorni in Spagna tra il 16 e il 20 giugno.

 

L’uomo, a quanto pare di origine sicula, avrebbe sviluppato febbre fino a 39°C, accompagnata da mal di gola, affaticamento, mal di testa e linfoadenomegalia inguinale destra circa nove giorni dopo il suo viaggio. Il paziente è risultato positivo al COVID il 2 luglio e quel giorno i suoi sintomi sono peggiorati.

 

«Nel pomeriggio dello stesso giorno, ha iniziato a svilupparsi un’eruzione cutanea sul braccio sinistro. Il giorno successivo sono apparse piccole e dolorose vescicole circondate da un alone eritematoso sul busto, sugli arti inferiori, sul viso e sui glutei. Il 5 luglio, a causa di una progressiva e ininterrotta diffusione di vescicole che hanno cominciato ad evolversi in pustole ombelicate, si è recato al Pronto Soccorso».

 

Al 6 luglio, all’uomo è stato diagnosticato il vaiolo delle scimmie e il virus dell’immunodeficienza umana (HIV) mentre era ancora positivo al COVID.

 

A questo punto, aveva sintomi sovrapposti di tutte e tre le malattie virali. I ricercatori hanno notato che era stato vaccinato due volte contro il COVID con il vaccino mRNA BNT162b2 di Pfizer lo scorso dicembre.

 

«Poiché questo è l’unico caso segnalato di coinfezione da virus del vaiolo delle scimmie, SARS-CoV-2 e HIV, non ci sono ancora prove sufficienti a sostegno del fatto che questa combinazione possa aggravare le condizioni del paziente».

 

«Data l’attuale pandemia di SARS-CoV-2 e l’aumento quotidiano dei casi di vaiolo delle scimmie, i sistemi sanitari devono essere consapevoli di questa eventualità, promuovendo appropriati test diagnostici nei soggetti ad alto rischio, essenziali per il contenimento in quanto non esiste un trattamento ampiamente disponibile o profilassi».

 

Il bidosatomRNA  ha rivelato ai ricercatori di aver avuto «rapporti senza preservativo con uomini durante il suo soggiorno in Spagna».

 

Secondo le cartelle cliniche, l’uomo aveva avuto anche la sifilide nel 2019, sebbene fosse risultato negativo al test lo scorso settembre.

 

Come riportato da Renovatio 21, vi è stato un caso di coinfezione HIV e monkeypox particolarmente impressionante: un uomo con il naso in necrosi. Il paziente, che era andato dal suo medico per la pelle nere sul naso e pustole di pus in tutto il corpo (e in particolare nella zona delle pudenda e sulla bocca) non si era mai testato per le malattie veneree: ha scoperto così di avere l’HIV, oltre che il vaiolo delle scimmie.

 

Una circolare del ministero della Salute italiana di poche settimane fa stabilisce una precedenza per la vaccinazione anti-vaiolo per le scimmie a «persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) che rientrano nei seguenti criteri di rischio: storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali; partecipazione a eventi di sesso di gruppo; partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune; recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno); abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex)».

 

Una lista dettagliata, anche rivelatrice di alcune cose che non sapevamo.

 

Da oltremanica era invece arrivata la notizia del primo caso di cane infettato da vaiolo delle scimmie. La bestiola condivideva il letto con una coppia di gay infetti.

 

 

 

 

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