Gender

Transgender, ancora aggressioni e roghi di libri

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L’attivista canadese Chris, meglio noto come Billboard Chris, gira il Nord America per mettere in guardia i genitori come lui dai pericolo dell’ideologia gender e dai problemi della «transizione» dei bambini da un sesso all’altro, per la quale, sostiene, i minori non possono dare il loro consenso.

 

A Vancouver, in Canada, Chris è stato aggredito da attivisti transessuali davanti alla polizia, che non ha mosso un dito per aiutarlo se non quando è stato preso per il collo.

 

Di tutta la scena ci sono filmati che stanno circolando molto in rete.

 

 

 

 

Il pronto intervento, chiamato da Chris, è arrivato ma la poliziotta non è uscita dalla macchina e, sorridendo, sembra dire che il taglio al naso sanguinante se lo sia fatto da solo.

 

 

La polizia, dice Chris, in seguito si sarebbe rifiutata di far qualcosa, anche in presenza di testimoni che si sono detti disponibili.

 

 

Tutto questo avveniva durante il primo aprile dichiarato «giorno della visibilità transgender» e celebrato pure da Biden, a pochi giorni dalla strage di bambini e adulti alla scuola cristiana di Nashville perpetrata dalla transessuale Audrey Haley, che ha lasciato un testo-manifesto che per qualche ragione non è ancora stato reso noto dalle forze dell’ordine.

 

Come riportato da Renovatio 21, alcuni gruppi avevano programmato di trasformare il primo aprile in un «giorno della vendetta trans».

 

In queste ore sono stati presi d’assalto da attivisti transessualisti i Campidogli del Kentucky, del Tennessee (dove protestano per le armi, non per il testosterone sintetico e gli psicofarmaci SSRI che potrebbero aver reso violenta la transessuale della strage) e del Texas.

 

Il fenomeno dei gruppi transessuali armati, notano alcuni commentatori statunitensi, è in allarmante crescita.

 

Una nota di colore: continua la guerra dei transgender contro l’autrice della fortunata serie di letteratura per l’infanzia Harry Potter, J.K. Rowling.

 

Un transessualista, forse dimentico dell’ultimo gruppo sociale che procedeva in tali pratiche (o forse no…), ha caricato sui social un filmato di rogo dei libri di Harry Potter.

 

 

Ha risposto la stessa Rowling, facendo notare come il tizio avesse apposto la dicitura «copyright» al post.

 

«Adoro che tu abbia aggiunto “tutti i diritti riservati”, nel caso in cui le persone provassero a presentarlo agli Oscar senza la tua approvazione».

 

 

 

 

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