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Tragica morte del bambino che faceva da volto alla campagna vaccinale in Argentina. I fact-checker si scaldano

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Ha destato scalpore la notizia secondo cui il piccolo S.G.B., 4 anni, è morto lo scorso novembre, presso l’ospedale Larcade di San Miguel, dove era stato portato dalla madre a più riprese.

 

Il bimbo era stato il volto della campagna ministeriale per l’inoculo dei vaccini per morbillo, rosolia, parotite e poliomelite.

 

Secondo quanto scrivono giornali e siti, anche italiani, la Presidenza argentina avrebbe ora deciso di ritirare la campagna vaccinale con il volto di S. da tutte le piattaforme, sia nelle pubblicità statiche che in quelle audiovisive.

 

Tuttavia, il sito ufficiale della presidenza contiene ancora foto del bambino, e sul canale YouTube è possibile vedere il video della campagna vaccinale.

 

 

L’autopsia ha rivelato che il ragazzino sarebbe morto di polmonite bilaterale. In precedenza gli fosse stata diagnosticata una gastroenterocolite e una laringite. La madre, che lo aveva portato al pronto soccorso per ben tre volte, ora accusa i sanitari.

 

«Non faceva pipì e lo sapevano tutti. Ha avuto un’infezione alle vie urinarie», ha detto la donna. «Ho chiesto un esame del sangue e mi hanno detto di no, perché era una condizione virale. S. ha continuato a stare male tutto il giovedì. Continuava a vomitare, essendo debole e non mangiando».

 

Sulla questione sono partiti immediatamente i fact-checker, che evidentemente possono temere che la notizia possa essere propagata dai no-vax per suggerire la pericolosità dei vaccini.

 

Facta, un fact-checker che pubblica articoli anonimi e che in passato si era già occupato di Renovatio 21 (ci accusarono di «notizia falsa» quando riportammo i dubbi di alcuni medici a dicembre 2020 sugli effetti del siero COVID sulla fertilità delle donne), scrive che si tratta di una notizia «fuori contesto», anche se non capiamo cosa ci sia da commentare: la notizia per cui il bambino testimonial vaccinale è morto è vera.

 

È segnalato che la notizia circola attualmente su Facebook con un bollino piazzato dalla piattaforma che dice «Contesto mancante: fact-checker indipendenti sostengono che queste informazioni potrebbero fuorviare le persone».

 

La perdita di credibilità dei fact-checker continua inesorabile quanto quella di Facebook, che sembra molto in difficoltà.

 

Il lettore deve tuttavia capire che, anche non se si parla di COVID, dietro alle reazioni immediate dell’establishment riguardo al vaccino morbillo-parotite rosolia – il famoso MPR, o MMR in acronimo anglofono – c’è una storia ben precisa.

 

Il vaccino MPR era alla base del famoso studio inglese del 1998 del team del gastroenterologo Andrew Wakefield, dove si ipotizzava, chiedendo ulteriori studi, una correlazione tra la vaccinazione con quel siero e l’autismo.

 

Si trattò di una questione enorme: come sa il lettore, Wakefield fu di fatto crocifisso in ogni maniera possibile (con i giornali internazionali, compresi quelli italiani, che se lo devono nominare ci agganciano le parole «discreditato», «radiato», etc.), tuttavia l’effetto sulla popolazione non fu trascurabile, con le percentuali di bimbi vaccinati con l’MPR che calarono fortemente, e forse non si ripresero mai del tutto.

 

Si trattò di un all-in del blocco farmaceutico (con i suoi politici e giornalisti al seguito) di aggressività immane.

 

Già prima della pandemia, Renovatio 21 aveva potuto notare l’interesse riguardo al vaccino MPR da parte dei fact-checker già all’opera allora. In una lunga telefonata da Nuova York, un collaboratore dell’ente chiamato Newsguard – nel cui board siedono ex direttori della CIA, un ex segretario generale NATO, ex ministri e altre figure altissime dell’establishment angloamericano –, che si diceva incaricato di redigere una scheda di segnalazione su Renovatio 21, ci aveva chiesto riguardo alla questione.

 

In seguito, nella scheda Newsguard finita in rete, si faceva riferimento proprio ad un nostro »articolo pubblicato sul sito nel maggio del 2019 con il titolo “La vaccinazione MMR, DPT ed epatite B, il rischio di leucemia infantile” affermava che “i bambini che hanno ricevuto la vaccinazione MMR (morbillo, parotite, rosolia) hanno avuto un rischio significativamente elevato di leucemia linfatica acuta».

 

La scheda su Renovatio 21 si concentrava in particolare sulla «falsa affermazione che i vaccini siano collegati all’autismo», procedendo quindi a specificare che Renovatio 21 ripubblica spesso «Children’s Health Defense, un’associazione non profit anti-vax presieduta dall’avvocato e ambientalista diventato sostenitore del movimento anti-vaccino, Robert F. Kennedy.

 

La correlazione tra autismo e vaccini non esiste, scrive Newsguard, perché «nessuna tra le principali organizzazioni sanitarie o scientifiche, inclusi il National Health Service britannico e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ha individuato un nesso causale tra lʼautismo e i vaccini. I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti hanno dichiarato che “non esiste alcun legame tra vaccini e autismo”, conclusione sostenuta da uno svariato numero di prove scientifiche».

 

Il 14 maggio il sito di Newsguard annuncia un’estensione dell’accordo con Microsoft, la società del primo finanziatore privato dell’OMS Bill Gates. Il browser di Microsfot, Edge, offre la possibilità di aggiungervi un’estensione di Newsguard, che ci sembra di capire che mette i bollini sull’affidabilità dei siti. Secondo Wikipedia sono stati definiti inaffidabili i siti governativi russi Sputnik e RT, nonché il grande canale americano via cavo Fox News e perfino WikiLeaks, che pubblica documenti trapelati in integrale.

 

Non è esattamente chiaro il rapporto tra Microsoft e il servizio di fact-checking, che Newsguard nel suo sito definisce come «partner», tuttavia un’altra pagina del sito di Newsguard riporta in bella vista un aforisma (?) del presidente di Microsoft, il non molto conosciuto Brad Smith, che dice: «le notizie vere, prodotte da veri giornalisti sono fondamentali, soprattutto in questo momento. Stiamo espandendo la nostra partnership con Newsguard per aiutare a combattere la disinformazione online».

 

Di Microsoft, più che questo presidente Smith, noi ricordiamo Bill Gates. E ricordiamo, come riportato da Renovatio 21, la strana ammissione di Bill Gates sul fatto che Trump, appena divenuto presidente, voleva presentargli Robert Kennedy jr., un incontro che il Bill par di capire rifiutò.

 

Il presidente Trump avrebbe cercato di mettere insieme Kennedy e Gates plurime volte. «Ad ogni incontro che ho avuto con lui mi diceva tipo “Ehi, non so nulla di vaccini, e devi incontrare questo ragazzo, Robert Kennedy Jr. che odia i vaccini e diffonde cose pazze nei loro riguardi”», ha detto Gates nel 2020 in un’intervista con la rivista tecno-vaccinista Wired. Successivamente, abbiamo visto quanti sforzi ha fatto Gates sulla questione della «disinformazione», arrivando ad accusare i social media e proporre pure soluzioni drastiche.

 

Pochi anni dopo gli sforzi di vaccinazione mondiale di Gates – testati dapprima in Africa e in India, con annesse accuse di catastrofi come quella della polio tornata a causa del vaccino – sarebbero arrivati sotto gli occhi di tutti – grazie alla pandemia COVID e alla sua presa sull’OMS, senza dimenticare ai fondi di Gates investiti dritti nelle farmaceutiche.

 

Chi segue Renovatio 21 può immaginare che la ferita originaria, mai del tutto suturata dal complesso industrial sanitario globale e dai suoi oligarchi fiancheggiatori con lo stuolo di maggiordomi politici e giornalistici, è stato proprio il caso Wakefield con i suoi dubbi tremendi sul MPR iniziati oramai un quarto di secolo fa.

 

Ora siamo andati avanti, siamo molto, oltre. Un siero genico mRNA è stato sprizzato nel deltoide di centinaia di milioni di abitanti del pianeta, forse a breve copriranno tutti i miliardi di esseri umani viventi, sostituendo magari ogni altro vaccino e forse pure altre terapie.

 

Tuttavia, se riuscite a vedere il disegno sotto, capite che gli attori e i programmi in corso – quelli a cui i fact-checker obbediscono, magari involontariamente – sono gli stessi.

 

 

 

 

Immagine dal sito della presidenza argentina.

 

 

 

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