Bioetica

Tamponi di massa, l’Austria considera di seguire l’esempio della Slovacchia

Pubblicato

il

 

 

 

Lo scorso 12 novembre funzionari della Cancelleria austriaca, dei Ministeri della Difesa e della Salute si sono incontrati con i principali funzionari del governo slovacco per essere informati sul programma di test di massa COVID-19 di Bratislava per l’intera popolazione di 5,5 milioni di abitanti.

 

A quel test, effettuato in più round questo mese, hanno preso parte in qualità di assistenti 30 soldati dell’esercito austriaco.

Gli slovacchi considerano i test di massa, ripetuti a intervalli,  una valida alternativa ai lockdown.

 

Gli slovacchi considerano i test di massa, ripetuti a intervalli,  una valida alternativa ai lockdown.

 

Il primo ministro Igor Matovic ha detto agli austriaci: «Abbiamo la grande possibilità di mostrare all’Europa e al mondo che un approccio diverso funziona, senza blocchi dell’economia e milioni di disoccupati».

 

«Abbiamo la grande possibilità di mostrare all’Europa e al mondo che un approccio diverso funziona, senza blocchi dell’economia e milioni di disoccupati»

L’approccio slovacco accompagna una gestione rigorosa della quarantena per coloro per i quali i test risultano positivi all’infezione da coronavirus.

 

La prospettiva di tamponi massivi non è discussa da nessuna parte in Italia – né il governo, né le regioni, né i comuni.

 

Tantomeno è possibile trovare qualche assembramento di bioeticisti (Comitati, Università, vaticani, etc.) che abbia riflettuto sulla liceità o meno di una simile operazione.

 

 

Più popolari

Exit mobile version