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Strage scolastica in Austria. Sapremo mai il nome del farmaco?

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Almeno dieci persone sono rimaste uccise in una sparatoria in una scuola nella città austriaca di Graz, secondo le autorità locali. L’incidente è avvenuto intorno alle 10:00 ora locale presso la BORG Dreierschutzengasse, una scuola secondaria nel quartiere di Lend.

 

La polizia ha confermato che all’interno dell’edificio sono stati sparati dei colpi, provocando una massiccia risposta da parte di numerose unità, tra cui le forze speciali Cobra e gli elicotteri della polizia.

 

Il sindaco di Graz, Elke Kahr, ha successivamente confermato che nell’attacco sono morte dieci persone: un adulto e nove studenti, tra cui il presunto attentatore. I media riportano che circa altre 30 persone, tra studenti e insegnanti, sono rimaste ferite nella sparatoria e trasportate negli ospedali di Graz, con almeno due persone in condizioni critiche.

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Secondo la polizia, l’aggressore era un cittadino austriaco di 21 anni, originario del distretto di Graz-Umgebung. Il suo nome non è stato reso noto. Ha usato due armi da fuoco legalmente detenute nell’attacco prima di spararsi in un bagno. Le autorità hanno dichiarato che non aveva precedenti penali.

 

 

Sebbene il movente della sparatoria non sia del tutto chiaro, i media suggeriscono che l’assassino sia un ex studente che potrebbe essere stato vittima di bullismo. La Polizia Criminale dello Stato ha avviato un’indagine.

 

In un post su X, la polizia ha affermato di essere riuscita a evacuare con successo tutti gli studenti e gli insegnanti dall’edificio.

 

«La situazione è sicura. Non si prevedono ulteriori pericoli», si leggeva nel messaggio.

 

Graz è la capitale della regione austriaca della Stiria e la seconda città più grande dell’Austria dopo Vienna. La sparatoria ha coinciso con gli esami di maturità, l’equivalente austriaco degli esami finali della scuola secondaria. Secondo notizie trapelate, il ragazzo sospettato aveva abbandonato la scuola senza terminarla.

 

Il governo austriaco ha intenzione di dichiarare tre giorni di lutto nazionale dopo la sparatoria, considerata la più mortale nella storia moderna del Paese. Le bandiere fuori dal Palazzo Hofburg di Vienna sono già state abbassate a mezz’asta, secondo quanto riportato dai media.

 

 

Il sindaco Kahr ha definito l’incidente una «terribile tragedia». Il sindaco di Vienna Michael Ludwig si è detto «scioccato» dalle notizie provenienti da Graz.

 

«È proprio in momenti come questi che dobbiamo unirci come società. L’odio e la violenza non devono mai prevalere», ha dichiarato il giorno X. Il cancelliere Christian Stocker ha definito l’attacco un «giorno buio nella storia del nostro Paese» e una «tragedia nazionale che ci scuote profondamente». Numerosi funzionari austriaci ed europei hanno espresso le loro condoglianze.

 

Gli attacchi alle scuole, che si penserebbero relegati alla sola realtà degli USA, stanno diventando comuni anche in Europa.

 

Come riportato da Renovatio 21, assalti scolastici da parte di squilibrati si sono avuti negli ultimi mesi in Isvezia e Finlandia; nelle scorse ore ci sarebbe stato un caso di violenza anche in Francia. Aggiungiamo anche il fenomeno della scuola che prepara alla guerra (annunciata in Germania plurime volte) e la tragedia degli scuolabus per far capire quanta inquietudine si può avere mandando a scuola i figli.

 

Le implicazioni di questo fenomeno in ascensa sono due: primo, la scuola sempre più diviene un luogo di pericolo e di morte, dove non tutti i genitori sentono di dover mandare i figli.

 

Secondo, come per gli USA, invece che guardare alle armi criticando le leggi che le rendono disponibili – visto che laddove non ci sono pistole e fucili gli attentatori agiscono con coltelli – bisogna guardare a monte, individuare se c’è un tratto comune, che molti credono essere il consumo di psicofarmaci.

 

Come per la maggioranza dei casi, sarà difficile sapere quali droghe psichiatriche fossero state prescritte all’assassino: un dato gelosamente custodito dalle autorità e soprattutto dai media.

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Immagine screenshot da Twitter

 

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