Sanità

«Stanati». I no-vax come bestie da cacciare

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Non sappiamo a quando risalga questa locandina, la cui foto è rimbalzata in rete. Siamo appena in grado di riconoscere che il fatto potrebbe essere accaduto ad Ancona.

 

Tuttavia abbiamo delle certezze: il linguaggio. Quello lo conosciamo. Eccome se lo conosciamo.

«Stanati». Perché gli antivaccinisti – o anche solo quelli che si rifiutano di sottoporsi a questo TSO genetico universale – sono degli animali. Vanno portati allo scoperto, fuori dalle loro tane, come si fa con l’orso, il lupo, la volpe

 

«Stanati». Perché gli antivaccinisti – o anche solo quelli che si rifiutano di sottoporsi a questo TSO genetico universale – sono degli animali. Vanno portati allo scoperto, fuori dalle loro tane, come si fa con l’orso, il lupo, la volpe.

 

Poi, magari,  vanno abbattuti. Come gli animali inseguiti dai cacciatori nei boschi. Perché la caccia alla bestiola per il sentire moderno è un crimine orrendo, mentre la caccia al no-vax è sacrosanta, è un dovere, è un diritto che nessuno mai potrà toccarti.

 

E la stagione di caccia, a quanto pare, la sta per aprire il DL 44. Sarà solo il primo colpo che udirete, in realtà.

 

E la stagione di caccia, a quanto pare, la sta per aprire il DL 44. Sarà solo il primo colpo che udirete, in realtà

Se pensate che siamo a livello dell’iperbole, non avete capito cosa sta succedendo. Come riportato da Renovatio 21 l’altro ieri, qualcuno sta già facendo scherzi sulla possibilità di uccidere i figli dei no-vax, e alcuni li prendono sul serio e applaudono. Chi in questi anni ha combattuto la legge sull’obbligo scolastico dei vaccini, quante situazioni del genere ricorda? Quanti insulti, quante minacce, quanti auguri di morte? Ora, con la biodittatura, tutto è moltiplicato per 100, e ancora più violenza si sta slatentizzando – e non solo nelle parole delle persone e dei titoli di giornali che descrivono i no-vax come bestie.

 

Vi consigliamo di leggere un saggio pubblicato ieri da Renovatio 21, «vendetta e sacrificio». Vi si parla del tema antropologico del capro espiatorio. Un animale che viene sacrificato per l’equilibrio sociale, affinché la violenza covata dalla persone si sfoghi focalizzandosi su una vittima invece che circolare per la società e disintegrarla.

 

Il capro espiatorio: un animale da sacrificare, proprio come il no-vax da «stanare».

 

Il capro espiatorio: un animale da sacrificare, proprio come il no-vax da «stanare».

Se qualcuno ha ancora dubbi sul come nascano totalitarismi e discriminazioni, deportazioni e guerre civili, davvero non ha speranza di capire nulla nella vita. Più evidente di così…

 

Una società polarizzata e terrorizzata come questa, quanto ancora può resistere prima di implodere?

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