Persecuzioni
Siria, i patriarchi denunciano i massacri dei jihadisti
Come riportato in un articolo precedente, la vendetta jihadista, prevedibile e temuta da molti siriani, si è scatenata contro i loro nemici, uccidendo finora più di 1.300 persone. I patriarchi cristiani hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui denunciano i massacri di civili e lanciano un appello urgente alla pace e alla riconciliazione.
I vari patriarchi presenti in Siria hanno voluto far sentire la propria voce nel mezzo della crisi che sta sconvolgendo il Paese dopo la caduta dell’ex presidente Bashar al-Assad. Hanno quindi rilasciato una dichiarazione congiunta per condannare le violenze degli ultimi giorni, che hanno causato più di 1.300 morti, e hanno chiesto la riconciliazione nazionale.
Dal 6 marzo, almeno 568 civili sono stati uccisi dalle forze di Damasco in seguito a un attacco degli insorti nella provincia di Latakia. Gli scontri si sono estesi ad altre zone, come Tartus, Hama e Homs, portando il bilancio delle vittime a più di 770.
Complicità dell’Occidente
Mentre i governi occidentali hanno sostenuto il nuovo uomo forte della Siria, Ahmed al-Sharaa, e alcuni dei loro ministri hanno visitato il Paese nelle ultime settimane, sui social media circolano immagini che mostrano l’esecuzione di civili, compresi minori.
Di fronte a questo terribile massacro, i tre patriarchi cristiani hanno denunciato gli attacchi contro civili innocenti, tra cui donne e bambini, e hanno messo in guardia dalle gravi conseguenze della spirale di violenza che sta scuotendo il Paese. Nella loro dichiarazione, i leader religiosi hanno chiesto la fine delle rappresaglie e l’avvio di un processo di riconciliazione nazionale.
Comunicato dei Patriarchi Cristiani di Siria
Damasco, 8 marzo 2025
Negli ultimi giorni, la Siria ha assistito a una pericolosa escalation di violenza, torture e uccisioni, che ha provocato attacchi contro civili innocenti, tra cui donne e bambini, nonché aggressioni alle abitazioni e saccheggi di proprietà, in scene che riflettono il livello di sofferenza sopportato dal popolo siriano.
Le Chiese cristiane, oltre a condannare fermamente ogni violazione della pace civile, denunciano e respingono i massacri di persone innocenti e sottolineano la necessità di porre fine a questi atti orribili, contrari a tutti i valori umani e morali.
Allo stesso modo, le Chiese sollecitano l’accelerazione della creazione di condizioni adeguate per realizzare la riconciliazione nazionale del popolo siriano e ad adoperarsi per garantire un clima favorevole alla transizione verso uno Stato rispettoso di tutti i suoi cittadini. (…)
Allo stesso tempo, sottolineano l’unità del territorio siriano e respingono ogni tentativo di dividerlo.
Le Chiese esortano tutte le parti coinvolte in Siria ad assumersi la responsabilità di porre fine al ciclo di violenza e di cercare soluzioni pacifiche.
Preghiamo Dio affinché protegga la Siria e il suo popolo e porti la pace su tutto il suo territorio.
Un futuro cupo per la Siria
È difficile proporre altro nelle circostanze attuali, ma purtroppo la Siria è ora nelle mani di fazioni di «vecchi» jihadisti, che sognano solo di attuare la legge della Sharia e di espellere tutto ciò che non è musulmano. È difficile non vedere le nuvole che si addensano nel cielo siriano.
Articolo previamente apparso su FSSPX.News.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia