Pensiero

«Sfigorum Pontificum». Ratzinger sepolto vivo

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E così, in una notte di mezza estate, sparisce la cosiddetta «messa in latino» dalle chiese vaticane di tutto il mondo. Il Motu Proprio Summorum Pontificum voluto da Ratzinger è stato spazzato via, e senza tanti complimenti. Aggiungiamo: per alcuni l’operazione Summorum, cioè la possibilità di una reintroduzione massiva della Santa Messa in rito antico su tutta la Terra, è il vero motivo per cui Ratzinger è stato fatto fuori in quella manovra di Palazzo che ancora nessuno sa spiegarsi.

 

Sono comandamenti di una religione allucinante, incentrata sulla grande operazione di tradimento escogitata 60 anni fa

Bergoglio ha fatto uscire stamane la lettera apostolica Traditionis Custodes, che è senza alcun dubbio il motu proprio che annichilisce il Summorum Pontificum: cioè, si tratta dell’ordine di cancellazione della Messa di sempre dalla faccia del pianeta.

 

Ciò che rappresenta la Custodes Traditores (dove traditores lo intendiamo qui inteso in lingua spagnuola: traditori) è una soperchieria talmente chiara da essere a tratti esilarante. Sono comandamenti di una religione allucinante, incentrata, appunto, sulla grande operazione di tradimento escogitata 60 anni fa.

 

Art. 1. I libri liturgici promulgati dai santi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II, in conformità ai decreti del Concilio Vaticano II, sono l’unica espressione della lex orandi del Rito Romano.

Tradotto: non avrai altro dio al di fuori del Concilio Vaticano II.

Non avrai altro dio al di fuori del Concilio Vaticano II

 

Art. 2. Al vescovo diocesano, quale moderatore, promotore e custode di tutta la vita liturgica nella Chiesa particolare a lui affidata, spetta regolare le celebrazioni liturgiche nella propria diocesi. Pertanto, è sua esclusiva competenza autorizzare l’uso del Missale Romanum del 1962 nella diocesi, seguendo gli orientamenti dalla Sede Apostolica.

Tradotto: obbedirai allo zucchetto zonale, che potrà disintegrare a suo piacimento la tua voglia di latino, comunione sulla lingua genuflessi, sacerdote ad orientem, etc.

 

 

Art. 3. Il vescovo, nelle diocesi in cui finora vi è la presenza di uno o più gruppi che celebrano secondo il Messale antecedente alla riforma del 1970:

Dovrai fare pubblica confessione di fede nel dio Concilio Vaticano II, baciare le pantofole di tutti i papi recenti, ammettere che la messa nuova va benissimo.

  1. accerti che tali gruppi non escludano la validità e la legittimità della riforma liturgica, dei dettati del Concilio Vaticano II e del Magistero dei Sommi Pontefici;
  2. indichi, uno o più luoghi dove i fedeli aderenti a questi gruppi possano radunarsi per la celebrazione eucaristica (non però nelle chiese parrocchiali e senza erigere nuove parrocchie personali);
  3. (…) In queste celebrazioni le letture siano proclamate in lingua vernacola, usando le traduzioni della sacra Scrittura per l’uso liturgico, approvate dalle rispettive Conferenze Episcopali;

Tradotto: dovrai fare pubblica confessione di fede nel dio Concilio Vaticano II, baciare le pantofole di tutti i papi recenti, ammettere che la messa nuova va benissimo.

 

E non avrai mai più la possibilità di andare in parrocchia, perché lì può capitare che rubi fedeli – chissà mai, «al contadino non far sapere / quanto è buono il formaggio con le pere»

 

Test Invalsi della Fede. Pena la bocciatura, cui non segue il divenire ripetenti, ma la cancellazione della Messa

E ti beccherai un po’ di italiano (o tedesco, inglese, tamil, giapponese, polacco) in dose massiccia dentro alla Santa Messa, perché sappiamo bene che basta una goccia di sangue per contaminare un secchio di latte… e già dovete immaginarvi la reazione dei«nerd liturgici» (avete presente, quelli con dettagliosa inclinazione al rito e a tutti i suoi pizzi e merletti) che fuggono via infastiditi con il ditino alto: ecco sì, dice il Vaticano svuotiamo le messe tridentine anche di quelli, che non sono pochi e sono soprattutto assidui.

 

Art 4. nomini, un sacerdote che, come delegato del vescovo, sia incaricato delle celebrazioni e della cura pastorale di tali gruppi di fedeli.

Tradotto: ecco il kapò.

 

Art 5. proceda, nelle parrocchie personali canonicamente erette a beneficio di questi fedeli, a una congrua verifica in ordine alla effettiva utilità per la crescita spirituale, e valuti se mantenerle o meno.

Tradotto: Test Invalsi della Fede. Pena la bocciatura, cui non segue il divenire ripetenti, ma la cancellazione totale della Messa. Se vieni bocciato, chiudiamo la scuola.

 

E ancora, gli altri articoli dicono che bisogna chiedere e richiedere al vescovo, con il culmine nell’ultimo punto:

Tradotto: abbiamo polverizzato il Motu proprio di Ratzinger. La sua era è chiusa, definitivamente: mettetevela via.

 

Art. 8: Le norme, istruzioni, concessioni e consuetudini precedenti, che risultino non conformi con quanto disposto dal presente Motu Proprio, sono abrogate.

Tradotto: abbiamo polverizzato il Motu proprio di Ratzinger. La sua era è chiusa, definitivamente: mettetevela via.

 

Per quanto adesso tutti i cattotradizionalisti d’accatto si straccino le vesti, noi possiamo dire che queste cose le abbiamo viste arrivare: cioè, nel senso, non che le abbiamo previste, ma le abbiamo proprio vedute verificarsi negli ultimi tre lustri. Sì: abbiamo visto vescovi opporsi contra legem al Motu Proprio ratzingerista. Abbiamo visto sacerdoti sbagliare (apposta, si diceva) la liturgia, immettendoci l’italiano. Abbiamo visto, e di recente, un’intera comunità redigere una sorta di confessione-autocritica in stile settario, maoista, in cui, pur di aver la loro «Messa in latino» concessa dal vescovo scrivevano di accettare il Concilio Vaticano II etc. etc., data, firma.

«Ma come – mi dice una signora – non danno le parrocchie alla Messa tridentina… ma la diocesi le dà agli ortodossi, ai protestanti, a sette africane, ai musulmani, a chiunque»

 

In pratica, non è successo niente: hanno solo regolarizzato qualcosa che già accadeva, un po’ come vogliono fare con la Comunione ai divorziati, ai sodomisti, agli abortisti, etc.

 

È che in questo caso hanno fatto rapidi, in modo anche molto sorprendente. Come se la Messa antica fosse una questione prioritaria…

 

Non è dato sapere se questa impennata sia dovuta al misterioso stato di salute di Bergoglio. La cintura di colonnelli modernisti attorno all’omino bianco teme di perderlo d’improvviso? Le sue condizioni sono davvero più gravi di quanto sembra come dice qualcuno? È per questo che bisogna accelerare, e procedere a seppellire Ratzinger da vivo?

 

Qualsiasi cosa, tranne la cosa che conta. Se il potere esclude qualcosa, non vorrà mica dire che quel qualcosa è pericoloso per il potere? E se il potere esclude qualcosa di considerato Santo per millenni, questo cosa ci dice sulla natura del potere? Chi governa davvero il mondo? Chi governa davvero il Vaticano, se esso distrugge il suo rito centrale più antico?

Possiamo solo attaccarci ai ricordi. Come quando, a pochi mesi dall’elezione dell’Argentino, incontrammo personalmente un vescovo straniero che tanto ancora ammiriamo. Egli ci disse una cosa che ci sembrava avere senso: il fatto che Ratzinger fosse riuscito a riportare in vita – quantomeno potenzialmente – la Messa antica – valeva come l’intero papato. Avesse fatto solo quello, sarebbe bastato: la storia umana e metafisica lo avrebbe ricordato per sempre, perché la portata spirituale e materiale della cosa era immane.

 

Ci convincemmo. Era l’ora più buia – anzi, era solo l’inizio della tenebra che stiamo vivendo. Erano delle parole di speranza che non ci aspettavamo di trovare, e alle quali ci attaccammo volentieri. Poco dopo, il vescovo disse per noi e pochi altri una Messa in una cappella privata nel cuore di Roma. Ricordo ancora l’emozione, ricordo la geometria delle sue braccia quando innalzava il calice, l’atmosfera potente che ti rimbombava nel cuore: sì, la Santa Messa tradizionale era la cosa più importante del mondo, e io ne ero parte. Del resto, si dice «Comunione»…

 

Non poteva che essere così: se nella Santa Eucarestia c’è il Signore, il fine del Nemico non può che essere la cancellazione tutti i punti dove essa può concretizzarsi in modo puro,  indiscutibile.

 

«Ma come – mi dice una signora – non danno le parrocchie alla Messa tridentina… ma la diocesi le dà agli ortodossi, ai protestanti, a sette africane, ai musulmani, a chiunque»…

 

Non è dato sapere se questa impennata sia dovuta al misterioso stato di salute di Bergoglio. La cintura di colonnelli modernisti attorno all’omino bianco teme di perderlo d’improvviso? Le sue condizioni sono davvero più gravi di quanto sembra come dice qualcuno? È per questo che bisogna accelerare, e procedere a seppellire Ratzinger da vivo?

Sì, proprio così: a chiunque. Qualsiasi cosa, tranne la cosa che conta. Se il potere esclude qualcosa, non vorrà mica dire che quel qualcosa è pericoloso per il potere? E se il potere esclude qualcosa di considerato Santo per millenni, questo cosa ci dice sulla natura del potere? Chi governa davvero il mondo? Chi governa davvero il Vaticano, se esso distrugge il suo rito centrale più antico?

 

Sono domande a cui il lettore può rispondere da solo.

 

Noi qui invece abbiamo messo in microonde i popcorni.

 

Alcuni dicono: che goduria. Vedere appiedati tutti quelli che, da sfigati, per anni si sono illusi con il loro Summorum Pontificum (o meglio, lo «Sfigorum Pontificum»), l’idea che in fondo con le forze del male che occupano il soglio fosse possibile convivere: dai, se ci comportiamo bene, ci lasciano la Messa in latino, magari pure in centro. Quindi, con la cartina da sole della pandemia, eccoteli passare tra i banchi con l’amuchina, eccoteli redarguire le famigliole senza mascherina, eccoteli accettare la Comunione in piedi sulla mano data da un sacerdote con i guanti di lattice… del resto, il loro padrone, quello che volevano compiacere, è stato il primo e probabilmente l’unico al mondo a organizzare un volo fatto integralmente di vaccinati, l’aereo del viaggio in Iraq, dove a tutti i giornalisti era richiesta l’iniezione  di siero mRNA.

 

Non è a caso che parliamo di vaccini: rileggetevi gli articoli della lettera apostolica, sentite il tono autoritario, spietato, con cui parlano ai fedeli. Danno ordini, fanno balenare l’idea di un’esclusione, un’emarginazione: non ti comporterai bene, non accetterai di fare la professione di fede assoluta nel Concilio, non sarai «cresciuto spiritualmente» come da Test Invalsi o da delazione del kapò, allora ti toglierò la Messa, ti leverò questo diritto, e farai quello che fanno gli altri, sarai zittito, piallato, omogeneizzato

Non è a caso che parliamo di vaccini: rileggetevi gli articoli della lettera apostolica, sentite il tono autoritario, spietato, con cui parlano ai fedeli. Danno ordini, fanno balenare l’idea di un’esclusione, un’emarginazione: non ti comporterai bene, non accetterai di fare la professione di fede assoluta nel Concilio, non sarai «cresciuto spiritualmente» come da Test Invalsi o da delazione del kapò, allora ti toglierò la Messa, ti leverò questo diritto, e farai quello che fanno gli altri, sarai zittito, piallato, omogeneizzato.

 

Del resto, lo sappiamo: la chiesa vaticana è uno dei motori principali del Male nel XXI secolo. Lo abbiamo chiamato, in un altro articolo, «il Papa del battesimo di Satana». E sappiamo tutti che i vaccini da feti abortiti non sono l’unico articolo della Necrocultura che il pampero sta promuovendo.

 

Quindi, siamo disperati? Maddeché. Anche qui, nihil novum sub solis. Noi ci siamo sistemati da molto tempo, da ben prima di questo biennio di caos.

 

Da anni gli animatori di Renovatio 21 contribuiscono ad organizzare Sante Messe tradizionali dove di queste impurità, di questi ricatti infami, di questi quadretti luciferici non entra nemmeno una molecola. (E anche le molecole di mRNA alieno, in realtà, per lo più vorremmo se ne stessero fuori, ma noi non siamo quelli che si prendono la libertà degli altri)

 

Se volete partecipare, e salire su questa arca che i più non vedono ma che c’è da tanto e ci sarà per sempre, scriveteci. Vi garantiamo: non ve ne pentirete.

 

E, se siete stati tra i volenterosi amuchinisti dello Sfigorum e ora invece vagate nel niente, mica ci facciamo problemi: venite, ammazzeremo il vitello grasso (tranquilli, poi lo cuociamo a 53°C, temperatura legale a cui si neutralizza la carica batterica, e magari così sparisce anche il Coviddo).

Del resto, lo sappiamo: la chiesa vaticana è uno dei motori principali del Male nel XXI secolo

 

Anche perché, sul serio: adesso dove volete andare?

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

 

 

 

 

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