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Salsicce e visite al castello di Dracula: i ridicoli incentivi nazionali alla vaccinazione

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Ogni Paese ha iniziato la sua particolare forma di incentivo ai vaccini COVID.

 

La Germania offre salsicce in cambio dell’iniezione genetica. La Nuova Zelanda sta organizzando un festival musicale a tema vaccinazione.

 

A Hong Kong, luogo che giocoforza ha un mercato immobiliare non facile,  i palazzinari stanno mettendo in palio appartamenti. Chiunque sia completamente vaccinato può partecipare al sorteggio per un’unità di 41 metri  quadrati, che vale circa  1,19 milioni di euro. Quasi mezzo milione di persone hanno dichiarato l’idoneità il primo giorno di giugno. Ma c’è una sorta di immunità di gregge anche per questa bella lotteria siringa-e-immobile. Una seconda unità andrà a un fortunato vincitore se 5 milioni di residenti avranno avuto almeno un’iniezione entro la fine del prossimo mese.

 

In Turingia, Germania orientale, ecco l’idea del bratwurst più Pfizer (o Johnson&Johnson)

In Turingia, Germania orientale, stavano sperimentando uno stallo delle vaccinazione: ecco l’idea del bratwurst più Pfizer (o Johnson&Johnson). L’appuntamento, scrive il Washington Post, si è impennato. Le salsicce tedesche simboleggiano «forza e cordialità», ha detto all’agenzia di stampa tedesca Heinrich Kohl, il sindaco di una città che ha ospitato un evento separato di vaccinazione del bratwurst.

 

Registriamo che qualcuno, perfino in Germania, è ancora in grado di vedere quanto grottesca sia divenuta la situazione: Katja Leikert, vicepresidente del blocco conservatore CDU/CSU nel Bindestag, ha parlato con disgusto di una trovata segno di «una società decadente di edonismo», dove si ha lo spettacolo incompresibile degli adulti che «non si sentono un po’ strani quando devono tenere un bratwurst davanti a loro in modo che vengano vaccinati».

 

Ma i tedeschi sono i tedeschi, ed ecco che arriva alla notizia: già alle sei del mattino, eccoteli a magnare il wursto felici e contenti, con in corpo le proteine spike di un virus fuggito da un laboratorio cinese. Wunderbar.

 

A Wellington, la capitale della Nuova Zelanda, le autorità stanno organizzando un «festival» della vaccinazione con musica, spettacoli dal vivo, cibo e iniezioni per tre giorni a ottobre. L’idea di una festa delle dimensioni di uno stadio per i non vaccinati sembrerebbe scandalosa altrove, ma i numeri, al momento, lo consentono, dicono le autorità. Le quali, abbiamo visto, se credono che sia il caso, chiudono tutto: tanto hanno la premier di sinistra più cool del mondo, una Justin Trudeau in gonnella (pardon, forse dire questa cosa è offensivo), una che non per niente ha decriminalizzato l’aborto che tra i kiwi, lanciandolo verso l’annientamento di ogni limite…

 

La Palma d’oro per la coerenza, al momento, va alla Romania: le persone possono essere vaccinate in un castello che potrebbe aver ispirato o meno il Dracula di Bram Stoker.

 

Approntato come hub vaccinale l’unico castello nei Carpazi – nella mitica Transilvania – che corrisponde alla descrizione di Stoker della casa del Conte Dracula

Ecco quindi approntato come hub vaccinale l’unico castello nei Carpazi – nella mitica Transilvania – che corrisponde alla descrizione di Stoker della casa del Conte Dracula.

 

Ogni fine settimana fino alla fine di agosto, i visitatori che ricevono la puntura di terapia genica al Castello di Bran ottengono l’ingresso gratuito alla mostra del museo di strumenti di tortura medievali. «Vogliamo mostrare alla gente come venivano usati gli aghi nel Medioevo in Europa», ha affermato Alexandru Priscu, direttore marketing del castello. Perfetto.

 

Almeno i romeni lo riconoscono: la vaccinazione è un atto di vampirismo, che relega il cittadino in una condizione di servitù più che medievale, come quella del volgo del contado del conte succhiasangue.

 

Londra, dopo mesi di ciambelle gratis e lotterie milionarie, ha ingaggiato DJ e discoteche, per trasmettere il messaggio del FOMO. L’espressione, molto usata anche nel gergo degli investimenti finanziari, significa «Fear of Missing Out», cioè paura di essere esclusi da qualcosa. La campagna con i discotecari collaborazionisti si chiama dunque «Don’t miss out».

 

La discoteca londinese Heaven si è trasformata la scorsa domenica in una clinica estemporanea in grado di offrire circa 1.000 dosi del vaccino Pfizer

Il significato pratico dell’operazione è questo: fatti iniettare o rischi di rimanere indietro mentre i tuoi amici si accalcano nei bar e negli spettacoli musicali. La discoteca londinese Heaven si è trasformata la scorsa domenica in una clinica estemporanea in grado di offrire circa 1.000 dosi del vaccino Pfizer.

 

Siamo grati a questa trovata che allinea governo e locali da ballo nel segno dell’mRNA: abbiamo sempre saputo che, come il rock, anche la scena delle discoteche altro non era se non una forma di controllo sociale, perfettamente funzionale al sistema da cui – ubriacandosi, drogandosi, accoppiandosi selvaggiamente – il consumatore-disco crede di fuggire.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’idea di pagare i vaccinandi si fa sempre più strada presso i governi e fra gli «esperti» della cosiddetta «Bioetica»

 

I ricercatori dell’Università della California di Los Angeles  hanno scoperto in un sondaggio randomizzato che circa un terzo delle persone non vaccinate  dicono  che i pagamenti in contanti da 25 a 100 dollari li renderebbero più propensi a farsi un’iniezione. Ciò è in linea con la richiesta del presidente Biden alle città e agli stati di offrire pagamenti in contanti di 100 dollari alle persone che vengono vaccinate.

 

L’Irlanda e l’ Australia hanno respinto la prospettiva di denaro gratuito in cambio della vaccinazione. Il primo ministro australiano Scott Morrison ha ridicolizzato l’idea di pagare 300 dollari ai residenti. È ovvio che, come in ogni cosa di questi due anni oscuri, si tratta di un’opinione transitoria. Ricordate le due settimane per abbattere la curva? Ricordate Bojo invocare tragiche saggezze antiche dichiarando che non avrebbe mai chiuso («preparatevi a perdere i vostri cari») per poi imporre la serrata più drammatica del mondo? Ricordate, per quel che vale, il premier Conte che disse «mai più lockdown»?

La vaccinazione deve continuare, costi quello che costi. Letteralmente

 

La Serbia ha annunciato un pagamento in contanti per la vaccinazione. Zoran Radovanovic, un epidemiologo veterano ed ex professore all’Università di Belgrado, ha dichiarato che «è, in un certo senso, una sconfitta. Riconosci che la tua politica educativa è fallita. Devi costringere le persone».

 

Sconfitta o no, la realtà è che non importa a nessuno: la vaccinazione deve continuare, costi quello che costi. Letteralmente.

 

 

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