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Sacra Sindone: recenti scoperte

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I siti cattolici hanno recentemente fatto eco a nuove scoperte sulla Sacra Sindone di Torino. Quali sono questi elementi di novità che agitano la rete cattolica? Si tratta di due articoli su riviste scientifiche che si concentrano su due aspetti: la datazione del tessuto e le tracce di sangue visibili sulla Sindone che avvolse il corpo di Cristo.

 

Questo primo articolo tratta della datazione della Sacra Sindone. Il testo che riportava questi progressi è apparso due anni fa sulla rivista Héritage, una rivista internazionale di libero accesso e sottoposta a peer review sulle scienze del patrimonio culturale e naturale, pubblicata mensilmente dall’MDPI. L’autore principale è Liberato De Caro dell’Istituto di Cristallografia del Consiglio Nazionale delle Ricerche in Italia.

 

L’articolo inizia ricordando che «la Sindone di Torino è l’oggetto archeologico più studiato al mondo». Riporta anche la vicenda della datazione C14, del 1988, che attribuiva alla Sacra Sindone l’anno 1325. Ma il risultato è stato criticato. Ci sono voluti 30 anni e azioni legali perché la comunità scientifica potesse accedere ai dati grezzi dell’analisi.

 

L’articolo rileva che questi dati erano «statisticamente eterogenei» con improbabilità nei campioni di misurazione. Ma anche il fatto che «altri metodi di datazione concordano nell’attribuire la Sacra Sindone al I secolo d.C.».

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Un nuovo metodo per datare gli antichi fili di lino

Lo studio utilizza un nuovo metodo per datare il lino antico, utilizzando il metodo della «diffusione di raggi X grandangolari». Per gli appassionati, il sito Malvern Panalytical presenta una pagina su «Diffusione di raggi X, analisi di dimensione, forma e struttura», diffusione a piccoli angoli (SAXS), biologica (Bio-SAXS), angoli ultra piccoli (USAXS), grandi angoli (WAXS), totale, piccoli angoli di incidenza radente (GISAXS) e riflettometria a raggi X (XRR).

 

Il metodo WAXS permette di datare vecchi fili di lino «controllando il loro degrado strutturale», cioè il loro invecchiamento, considerato da un punto di vista microscopico. È stato applicato su una fibra della Sacra Sindone di circa 0,5 mm x 1 mm.

 

Risultati

L’analisi del campione «permette di concludere che è molto probabile che la Sacra Sindone sia un lembo di lino di circa 20 secoli». I risultati sono «del tutto compatibili con misurazioni simili ottenute su un campione di lino la cui datazione, secondo i documenti storici, è 55-74 d.C., risalente all’assedio di Masada (Israele)».

 

A causa della divergenza dei risultati con la datazione al C14, gli autori propongono di proseguire lo studio su altri campioni della Sacra Sindone. Si ricorda che i campioni possono essere molto piccoli e gli esperimenti possono essere ripetuti, poiché non danneggiano i fili.

 

Ciò consentirebbe di effettuare analisi davvero «alla cieca»: il laboratorio non conosce l’origine di ciò che sta analizzando, cosa che non è avvenuta per il C14, nonostante il protocollo scientifico stabilito, perché la tessitura della Sacra Sindone lo rende facilmente identificabili su frammenti importanti.

 

Il laboratorio ha inoltre verificato che gli shock termici – imitando gli incendi accidentali subiti dalla reliquia della sepoltura di Cristo – non provocavano un aumento dell’invecchiamento naturale di un pezzo di lino.

 

Una delle parti molto interessanti della conclusione calcola quale deve essere stato il livello medio di temperatura e umidità durante i primi 13 secoli di storia della Sacra Sindone per ottenere l’invecchiamento naturale osservato, e quello dei successivi 7 secoli, di cui la storia è nota.

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Nella conclusione si rileva che: «la nostra analisi ha dimostrato che, dal XIV secolo ad oggi, l’invecchiamento naturale della cellulosa del lino della Sacra Sindone è stato molto debole, a causa delle secolari basse temperature medie delle stanze europee, evitando così la completa scomparsa dell’immagine corporea, cosa che sarebbe avvenuta ad una temperatura ambiente media secolare di 22,5 C°».

 

E viene spiegato che dopo 20 secoli ad un valore medio di 22,5 C° si sarebbe già verificato un invecchiamento naturale pari a circa il 90%. Un valore «ben superiore al 60% determinato per il campione analizzato. Solo la recente storia della reliquia in Europa ha impedito il completo ingiallimento e la completa scomparsa dell’immagine, preservando così un enigma che la scienza stenta a risolvere».

 

Giulio Fanti ha pubblicato sull’Archives of Hematology Case Reports and Reviews un articolo, dal titolo «Nuove prospettive sulle tracce di sangue della Sindone coerenti con il supplizio inflitto a Gesù Cristo», in cui presenta i risultati delle sue analisi sulle macchie di sangue visibile sulla Sacra Sindone.

 

Giulio Fanti è professore di Misure meccaniche e termiche presso l’Università di Padova. Nella conclusione del suo articolo, egli afferma che l’analisi macroscopica e microscopica delle macchie di sangue riflette accuratamente «le condizioni fisiche relative a Gesù Cristo» che sono «coerenti con la descrizione della sua tortura nei quattro vangeli canonici».

 

Il professore padovano esordisce raccontando la storia del ritrovamento di sangue sulla Sacra Sindone, che presenta «centinaia di macchie rossastre di forme e dimensioni variabili, da pochi centimetri a qualche decimetro, che si sovrappongono quasi completamente all’immagine corporea che vi è impressa». Elenca gli studi svolti dal 1969 ad oggi.

 

Dopo un’analisi critica dei principali risultati ottenuti nel recente passato sul materiale ematico della Sacra Sindone, l’articolo presenta diverse novità riguardanti tale materiale ematico sia a livello macroscopico che microscopico.

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Conclusioni dell’articolo

A livello macroscopico, lo studio mostra diverse direzioni del flusso sanguigno: verticalmente con il corpo in posizione eretta, inclinato di 45 gradi, e orizzontalmente con il corpo appoggiato su un fianco. Queste diverse direzioni si spiegano da un lato con i movimenti di Cristo sulla croce e dall’altro con i movimenti del suo corpo dopo la sua morte.

 

A livello microscopico lo studio distingue tre tipi di sangue, ovvero tre aspetti del sangue presente sulla Sacra Sindone. Il primo tipo è il sangue di Cristo, che sgorgò dalle sue ferite dopo la sua morte, e che segnò il tessuto quando il corpo di Gesù vi ​​fu avvolto prima di essere deposto nel sepolcro.

 

Una seconda tipologia è molto probabilmente il sangue coagulato sulla pelle di Cristo mentre era ancora in vita, o durante il supplizio della flagellazione o durante l’agonia sulla croce. D’altra parte, lo studio rileva che la quantità di materiale analizzato per il terzo è troppo piccola e che non si può trarre una conclusione certa, ma è possibile che si tratti di globuli rossi.

 

L’analisi ha inoltre rilevato la presenza di fibrina, un elemento necessario per la coagulazione del sangue. Ha poi rivelato la presenza di creatinina, che deriva dalla degradazione della creatina, che svolge un ruolo importante nella contrazione muscolare. Questa presenza indica un trauma muscolare e che la persona è morta sotto tortura.

 

Lo studio, infine, ipotizza le condizioni fisiche dell’Uomo della Sindone, da un punto di vista medico, cercando così di spiegare e coordinare i riscontri sul materiale sanguigno prelevato dal tessuto, in particolare sugli eritrociti rimpiccioliti. Queste ipotesi, anche se molto plausibili, dovranno essere confermate da nuovi studi.

 

Ciò che colpisce è la sempre crescente convergenza dei progressi della Sindonologia – lo studio della Sacra Sindone – che puntano tutti all’autenticità della reliquia emblematica. Ma anche il mistero sempre impenetrabile che avvolge la formazione dell’immagine. Sebbene siano state avanzate molte ipotesi, ovviamente serie, queste faticano a spiegare tutti i dati osservati.

 

La Sacra Sindone, pur consentendo l’avanzamento sulla sua conoscenza, continua a tenere in scacco tutta la scienza moderna e le sue notevoli capacità analitiche. Sicuramente rimarrà un mistero per molto tempo a venire.

 

Articoli previamente pubblicati su FSSPX.News

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

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