Storia
Rivelato il progetto Blair-Bush che ha portato al potere Al-Qaeda in Siria
Le origini angloamericane dell’ascesa del potere islamista di Al Qaeda in Medio Oriente sono state analizzate con profondità storica dal sito Uk Column.
In un articolo del 27 maggio intitolato «Il progetto Blair-Bush che ha portato al potere Al-Qaeda», l’attivista e blogger Vanessa Beeley documenta, mostrandone la continuità storica, che la malvagia alleanza tra il premier britannico Tony Blair, il Presidente degli Stati Uniti George W. Bush e il servizio segreto esterno britannico MI6, che diede il via al rovesciamento del regime iracheno di Saddam Hussein il 20 marzo 2003, ha portatoanche al potere Al Qaeda in Siria, rovesciando il presidente siriano Bashar al-Assad l’8 dicembre 2024.
La Beeley sottolinea come la Siria sia tornata ad essere una nazione sovrana dopo essersi liberata dal Trattato Sykes-Picot del 1916, con il quale, in un trattato segreto, francesi e britannici «divisero l’Impero Ottomano in sfere d’influenza britannica e francese». La giornalista cita il documento Clean Break del 1996, redatta dagli agenti statunitensi Richard Perle e Douglas Feith per Israele, come punto di partenza per le successive operazioni contro la Siria.
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Tale dottrina affermava che «Israele può modellare il proprio ambiente strategico, in cooperazione con Turchia e Giordania, indebolendo, contenendo e persino arretrando la Siria. Questo sforzo può concentrarsi sulla rimozione di Saddam Hussein dal potere in Iraq, un importante obiettivo strategico israeliano di per sé, come mezzo per sventare le ambizioni regionali della Siria».
Dopo aver esposto molti dati storici utili, la Beeley riconnette il disegno con il presente: «facciamo un salto al dicembre 2024 e assistiamo alla caduta definitiva della capitale siriana, Damasco, dopo una rapida avanzata delle forze del terrore sotto il controllo di Turchia e Israele, con le mani occulte di Regno Unito e Stati Uniti che controllano gli eventi dietro le quinte».
«La “Guerra al Terrore” inventata, innescata dai tragici eventi dell’11 settembre, orchestrati dagli Stati Uniti e dallo stato profondo, è culminata nella presa del potere in Siria da parte del terrorismo. Al-Qaeda ora governa in Siria, guidando pogrom di pulizia etnica contro tutte le minoranze e le comunità musulmane sunnite che rifiutano le politiche oscure dell’alleanza dei coloni takfiri».
La scrittrice fa un nome in particolare, quello di Jonathan Powell, ritenuto dalla Beeley «fondamentale» in tutto il processo. Per oltre un decennio (1997-2007), Powell è stato capo dello staff e braccio destro di Tony Blair, venendo coinvolto anche nel controverso caso delle armi di distruzione di massa, annunciate ma mai trovate.
Nel 2011, Powell ha fondato Inter-Mediate (IM). Beeley sostiene che l’ONG britannica avrebbe lavorato per consigliare Ahmad al-Sharaa, cioè al-Jolani, l’emiro di Hay’at Tahrir al-Sham (HTS) dal 2017 al 2025, l’organizzazione erede di Al Qaeda.
Al-Jolani ha contribuito a rovesciare il presidente Bashar al-Assad e, dal gennaio 2025, è presidente della nuova Siria. La Beeley cita dalla testata Independent Arabia: «Fonti informate hanno rivelato a Independent Arabia che l’organizzazione britannica che ha fornito supporto politico e addestramento al presidente siriano Ahmad al-Sharaa è l’Inter-Mediate, con sede a Londra».
La storia, tuttavia, non è finita. Powell nel 2014 era stato nominato come ambasciatore speciale per la Libia nel 2014. Oggi, Powell è il consigliere per la sicurezza nazionale del primo ministro britannico Keir Starmer, perpetuando l’influenza di Blair.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia