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«Rifiutate questo vaccino»: l’esempio danese

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Nel suo video sui motivi per resistere alla vaccinazione anti-COVID (video, ribadiamo, ora cancellato da YouTube) il medico francese Louis Fouché ricorda uno dei primi movimenti di opposizione al vaccino e alle pratiche governative pandemiche ad aver successo: quello della Danimarca.

 

Laggiù, «nove giorni consecutivi di manifestazioni che hanno costretto le autorità a ritirare e rivedere il progetto di legge».

 

Il progetto di legge in questione: «diceva che si poteva essere rinchiusi in un campo di contenimento perché si rifiutava la vaccinazione e che era possibile essere sottoposti a trattamenti sanitari imposti con la forza, contro la volontà dell’individuo».

Il progetto di legge in questione: «diceva che si poteva essere rinchiusi in un campo di contenimento perché si rifiutava la vaccinazione e che era possibile essere sottoposti a trattamenti sanitari imposti con la forza, contro la volontà dell’individuo».

 

La «legge sull’epidemia» danese avrebbe conferito al governo danese il potere di emanare misure di quarantena obbligatorie contro chiunque fosse infettato da una malattia pericolosa, ma è stata la parte relativa alle vaccinazioni che ha causato il più grande clamore.

 

«L’Autorità Sanitaria Danese sarebbe stata in grado di definire gruppi di persone che devono essere vaccinate per contenere ed eliminare una malattia pericolosa», scrisse il quotidiano The Local.

«L’Autorità Sanitaria Danese sarebbe stata in grado di definire gruppi di persone che devono essere vaccinate per contenere ed eliminare una malattia pericolosa», scrisse il quotidiano The Local.

 


 

«C’è davvero qualcosa di sbagliato nell’arbitrarietà di fronte alla libertà individuale; c’è un’eccessiva tensione dove l’arbitrarietà del re, dei mercanti che gli stanno intorno e del potere medico»

Sostiene Fouché che «c’è davvero qualcosa di sbagliato nell’arbitrarietà di fronte alla libertà individuale; c’è un’eccessiva tensione dove l’arbitrarietà del re, dei mercanti che gli stanno intorno e del potere medico che lo circonda si stanno spostando in quello che [il filosofo francese] Foucault chiamava “biopotere”, l’idea che la salute diventi una categoria totalitaria».

 

Il «biopotere» è il controllo sulla vita inteso come la volontà delle istituzioni di gestire i corpi delle popolazioni; il termine è stato portato, assieme a quello di «biopolitica», alla ribalta accademica 5 decenni fa da Michel Foucault, filosofo ora studiatissimo nelle università occidentali (americane, italiane) rette dal becero progressismo degli insegnanti. Foucault, nonostante abbia giustamente spostato l’accento della filosofia politica sul controllo del corpo, è personaggio dall’influenza assai nefasta e dalle pratiche assai perverse – Renovatio 21 spera di poter trattare del caso Foucault in un articolo.

 

Si comincia ad intravedere un futuro davvero fosco.

«Stiamo andando verso qualcosa di estremamente nauseante e che probabilmente non vogliamo».

 

«Stiamo andando verso qualcosa di estremamente nauseante e che probabilmente non vogliamo».

 

 

 

 

 

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