Richiesta massiccia di dollari da parte di banche svizzere

Dietro il raddoppio degli swap in dollari tra la Federal Reserve statunitense e la Banca Nazionale Svizzera (BNS) ci sarebbe una domanda senza precedenti di dollari da parte delle banche svizzere, riporta il sito web finanziario svizzero In$ide Paradeplatz.

Ciò sta accadendo nel contesto di massicce richieste di margini sui fondi pensione britannici e di una presunta crisi di Credit Suisse, una delle principali controparti di derivati.

Mentre il 5 ottobre la BNS ha richiesto per la prima volta 3,1 miliardi di dollari, una settimana dopo è raddoppiata a 6,27 miliardi di dollari.

Il numero delle banche svizzere che richiedono dollari è passato da 9 a 15.

«Il raddoppio del totale messo all’asta è storico. Le istituzioni nazionali da tempo non prendevano in prestito così tanto denaro», scrive In$ide Paradeplatz.

Tali scambi di dollari sono comuni dal 2008, ma ora è diverso. Mentre l’anno scorso tali prestiti costavano lo 0,33%, ora costano il 3,33% per un prestito di 7 giorni.

«L’impennata indica il timore che gli istituti di credito svizzeri in cerca di dollari non possano ottenere da nessun’altra parte il biglietto verde di cui hanno bisogno» scrive il sito finanziario.

Gli istituti elvetici «si coprono con i dollari forniti dalla Fed tramite la BNS, in modo che rimangano liquidi e possano a loro volta consegnare i dollari USA che gli sono richiesti».

Come riportato da Renovatio 21, recentemente Berna si è fatta notare per un apparente disallineamento con Washington quando ha respinto la richiesta del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj di consegnare i beni della Russia a Kiev per pagare i costi di ricostruzione. Mentre la Svizzera ha congelato i beni russi in tandem con altre nazioni occidentali, la richiesta di Kiev era per gli svizzeri un «passo azzardato».

Due mesi fa il ministero degli Esteri russo aveva dichiarato di non considerare più la Svizzera come Paese neutrale.

Immagine di Hpschaefer via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported (CC BY 3.0)