Geopolitica

Report e quei carrarmati ucraini tra i condomini

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Ci capita di vedere un servizio di Report, la famosa trasmissione di giornalismo d’inchiesta RAI considerata come «coraggiosa» e indenne a qualsiasi compromesso, andato in onda lo scorso aprile. Si intitola «I sopravvissuti di Kharkiv».

 

Si tratta di un reportage da Kharkov, chiamata dagli ucraini Kharkiv, dove dalle prime immagini sembra che di fatto i giornalisti intaliani siano stati embeddati (cioè incorporati) alle forze ucraine, con personale in mimetica che li scarrozza in automobili con su scritto «PRESS».

 

Le immagini delle strade disastrate e delle campagne a fuoco sono eloquenti.

 

 

Nell’incipit è possibile sentire gli autisti in divisa argomentare sul fatto che la linea difensiva sta tenendo bene, i russi torneranno in Russia, «Putin deve capire che non li lasceremo mai entrare a Kharkiv, è la nostra città, la terra in cui siamo nati e in cui siamo disposti a morire combattendo il nemico invasore».

 

Poi, a neanche un minuto di filmato, ecco la prima immagine che ci colpisce: carrarmati ucraini ai bordi di un condominio.

 

Immagine screenshot da YouTube – RAI

 

Ci stropicciamo gli occhi: ma che, davvero?

 

Ci ripetono che questa cosa degli «scudi umani» è propaganda russa, e poi mostrano una sequenza del genere?

 

Ci dicono che i russi bombardano i civili senza un motivo (perché, sono crudeli, certo) e poi mostrano dei tank, cioè degli obbiettivi militari, fatti nascondere tra le abitazioni civili?

 

Vabbè, gli sarà scappato. Forse non avevano altro materiale da montare. Forse non si rendono conto di cosa stanno documentando.

 

La voce fuori campo del giornalista tuttavia procede come niente fosse:

 

«A Kharkiv le bombe dei russi non hanno risparmiato niente e nessuno, è stato completamente distrutto il più grande mercato della città, sono stati colpiti negozi e supermercati, tutti obbiettivi civili».

 

Poi, improvvisamente, un’altra sequenza incongrua e rivelatrice.

 

Minuto 2:41: in video, ancora condomini. «Stiamo camminando in una zona piena di palazzi bombardati dai russi, e qui come vedete l’esercito ucraino ha piazzato i carrarmati sia perché i russi sono vicini, sia perché in questo quadrato si possono nascondere bene».

 

Eh?

 

I carrarmati si possono nascondere bene tra i condomini?

 

Abbiamo sentito bene?

 

Anche se non abbiamo sentito bene, abbiamo visto: in effetti, le immagini mostrano cannoni e tank ucraini piazzati a fianco dei palazzi dove vive la gente comune.

 

Immagine screenshot da YouTube – RAI

Immagine screenshot da YouTube – RAI

 

Nella sequenza, i reporter a piedi vanno a vedere dove è stato appena colpito un palazzo, il fumo che esce da un piano alto.

 

Ma chissà perché i russi (se sono stati loro) hanno sparato lì. Forse perché sanno che ci sono nascosti cannoni e carrarmati che possono sparare loro?

 

Ma non è che sparano sugli edifici proprio perché lì si è nascosto il nemico?

 

Sono domandi elementari, che tuttavia il servizio non si pone proprio.

 

Abbiamo visto come funziona la difesa ucraina, soprattutto durante la battaglia di Mariupol’: cecchini che si nascondono negli appartamenti, con la gente dentro. Popolazione locale resa con prepotenza «scudo umano»: i cadaveri di civili sono merce pregiata per i social e per i giornalisti della narrazione occidentale (quella per cui l’Ucraina starebbe vincendo la guerra, quella per cui Azov è un battaglioni di patrioti con simboli pan-europei), perché alimentano l’indignazione dell’opinione pubblica necessaria a giustificare l’invio al regime di Kiev di altri miliardi di euro, di altre armi, etc.

 

Poi, capita che quelli che hanno promesso di morire piuttosto che arrendersi, si arrendano: ma sono stati «evacuati», certo – mica sono usciti dall’Azovstal sapendo che vanno incontro a tribunali miliatari russi e eventuale fucilazione. Almeno, riconosciamolo, hanno liberato le centinaia di «scudi umani» che avevano portato con sé negli abissi sotterranei dell’acciaieria.

 

Il lettore capisce che a questo punto ogni resistenza è inutile: la propaganda del mainstream rende sordi e ciechi.

 

Poi, se lo spettatore si sente prese per i fondelli, affari suoi: tanto paga lo stesso, con il canone embeddato nella sua bolletta raddoppiata, anche a causa della folle geopolitica ucraina in cui si è messa l’Italia, e che cercano di vendere al popolo in modo sempre più osceno.

 

 

 

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