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Quando Fauci diffondeva fake news sull’AIDS: «contatti domestici sufficienti a trasmettere l’HIV»

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Il video che vedete qui sotto risale agli anni Ottanta, a quando cominciò a dilagare la piaga dell’AIDS.

 

Come noto, uno dei dottori – o meglio, dei funzionari sanitari – che si occupò del fenomeno, facendone la rampa di lancio per divenire l’impiegato più longevo e ben retribuito del governo USA (l’Edgar J. Hoover della Sanità, dice Robert Kennedy jr.) fu Anthony Fauci.

 

La carriera di Fauci fu lanciata dal suo lavoro sull’emergenza dell’epoca, l’HIV.

 

In questo filmato, riemerso di recente in rete, qui sottotitolato da Renovatio 21, è possibile vedere Fauci diffondere tremende fake news sul contagio dell’AIDS: bufale virologiche che portano ad allarmismo fra la popolazione.

 

 

In pratica, Fauci qui afferma che le persone potrebbero essere infettate semplicemente stando vicino a qualcuno con l’AIDS

In pratica, Fauci qui afferma che le persone potrebbero essere infettate semplicemente stando vicino a qualcuno con l’AIDS.

 

«[Se] il contatto stretto di un bambino è un contatto familiare, forse ci sarà un certo numero di casi di individui che vivono e sono in stretto contatto con qualcuno con l’AIDS, o a rischio di AIDS, che non devono necessariamente avere un contatto sessuale intimo o condividere un ago, ma solo il normale contatto stretto che si vede nelle normali relazioni interpersonali».

 

Fauci sta dicendo alla TV che solo stando in casa con un malato di AIDS ci si può beccare la malattia. Come noto, tutta la campagna di tolleranza rispetto ai malati di AIDS (avete presente, il fiocchetto rosso), si basa sull’esatto contrario: l’AIDS non contagia se non per scambio ematico o di altri fluidi corporei.

 

Sarebbe bello sapere cosa pensa la comunità LGBT di queste dichiarazioni, che di certo hanno contribuito al periodo di ostracismo che gli omosessuali hanno affrontato. Difficile però che sentiremo qualcosa: ora che hanno un posto protetto nel cuore dell’establishment mondiale, difficile chiedere alle varie lobby gay anche solo di rammentare le verità di quel periodo al di là delle storie più retoriche buone per la propaganda dei gay pride. Del resto non abbiamo visto, almeno finora, gruppi omosessuali organizzati che siano anche antivaccinisti. Tuttavia qui non dimentichiamo che furono proprio attivisti omosessuali (all’epoca stanchi di vedere le proprie conoscenze decimate e quindi desiderosi di scoprire la verità sul morbo) a fornire a giornalisti come Tom Curtis il materiale necessario ad avviare l’ipotesi dell’origine vaccinale dell’AIDS: secondo questa teoria l’HIV si sarebbe generato in Africa con le sperimentazioni sul vaccino anti-Polio tra il 1957 e il 1960.

 

Tornando alla questione Fauci-AIDS, a ricordare il ruolo di doctor flu nella grande campagna di paura attorno all’AIDS è stato William F. Engdahl in un articolo («Chi è l’illustre dottor Fauci?») tradotto e pubblicato ormai due anni fa da Renovatio 21.

 

«Torniamo al 1984 quando Fauci fu nominato capo del NIAID durante l’era Reagan. Quell’anno un ricercatore per l’AIDS, Robert Gallo, che lavorava sotto Fauci, tenne una conferenza stampa per annunciare di aver “scoperto” il virus dell’AIDS. Aveva affermato che si trattava di HIV – virus dell’immunodeficienza umana».

 

«La scioccante rivelazione che fece il giro del mondo ignorava le prove scientifiche ottenute con le procedure ufficiali, comprese le necessarie analisi al microscopio elettronico. Era un caso di “scienza per conferenza stampa” come il prof. Peter H. Duesberg, scienziato critico, lo aveva descritto».

 

«Fauci e Gallo affermarono che l’AIDS era altamente contagioso, anche per trasmissione sessuale, specialmente tra uomini omosessuali. In particolare, prima che Gallo affermasse di aver scoperto il virus dell’HIV/AIDS, il NIAID aveva svolto ricerche sul ruolo di droghe, popper o nitriti, comprovati immunosoppressori, nella morte dei primi malati di AIDS. Queste ricerche furono rapidamente abbandonate a favore della ricerca di una “cura” per l’AIDS» scrive Engdahl.

 

Seguì una vera campagna di allarmismo totale, con gli effetti dovuti.

 

«Ai media venne detto che l’AIDS era la “minaccia alla salute pubblica del secolo”. Gallo continuò a guadagnare milioni grazie al suo esame del sangue brevettato per l’HIV, nonostante il test spesso fornisse falsi positivi e non abbia testato direttamente il presunto virus ma gli anticorpi attivi, qualcosa che la pratica dell’immunologia ha ritenuto non valida, poiché la presenza di anticorpi semplicemente suggeriva una reazione a un’infezione passata e non necessariamente la presenza di HIV. A quel tempo, negli anni ’80, Fauci era responsabile della ricerca sull’AIDS presso il NIAID, incarico che ricopre tuttora».

 

Le operazioni di Fauci sull’AIDS andarono avanti per decenni.

 

«Nel 2007 Fauci iniziò a finanziare studi clinici sui farmaci AZT in pazienti “negativi” all’HIV, secondo la teoria che la chemioterapia li avrebbe “protetti” dal diventare “positivi”. Cioè, testare farmaci tossici per l’HIV su persone sane per «assicurare» che non avrebbero mai contratto l’AIDS».

 

Come riportato da Renovatio 21, secondo Kennedy il Fauci sarebbe coinvolto anche in un esperimento che utilizzava come cavie degli orfani nuovaiorchesi.

 

«Fauci come capo del NIAID ha ottenuto milioni dalla Fondazione Bill & Melinda Gates e dalla Fondazione Clinton insieme a decine di miliardi da parte dei contribuenti statunitensi per questa ricerca fasulla» continua l’analista americano, che descrive in modo puntiglioso tutta la meccanica dei test per l’AIDS, una storia non dissimile da quella che stiamo vedendo ora.

 

«Fauci fa anche parte della cabala della Gates Foundation. Nel 2012 Fauci è stato nominato uno dei cinque membri del Leadership Council del Global Vaccine Action Plan creato dalla Fondazione Gates».

 

Il libro di Robert Kennedy jr. The Real Anthony Fauci riporta un incontro nei primi anni duemila tra Fauci e Gates nella megavilla di quest’ultimo, dove avrebbero programmato di lanciare un «decennio dei vaccini»

 

«Oggi, nonostante oltre trent’anni di ricerche finanziate e miliardi di dollari, non esiste un vaccino efficace per l’HIV/AIDS» sintetizza Engdhal.

 

Come riportato da Renovatio 21, in realtà gli esperimenti per i vaccini AIDS stanno proseguendo, con fallimenti recenti, specie nel grande laboratorio biofarmaceutico che è l’Africa.

 

Specie ora: il permesso per emergenza dato ai vaccini mRNA ha spinto case farmaceutiche come Moderna a tentare la strada del siero genico per contrastare l’HIV. La sperimentazione umana è già partita.

 

Luc Montagnier, premio Nobel per la scoperta del virus dell’HIV (cosa per cui era in aperta competizione con il sodale di Fauci Robert Gallo) due anni fa avanzò l’ipotesi che il coronavirus potesse essere originato da un vaccino anti-AIDS. Per quanto scioccante, l’idea avrebbe i suoi argomenti geopolitici: se la Cina riuscisse a liberare l’Africa dall’AIDS, il suo potere sul Continente nero verrebbe confermato una volta per tutte.

 

 

 

 

Immagine screenshot da Youtube

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