Geopolitica

Putin: l’Ucraina è guidata da una «banda criminale con i water d’oro»

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I leader ucraini si sono ridotti a una «banda criminale» interessata solo all’arricchimento personale, seduta sui propri «vasi d’oro» mentre ignora il destino del Paese e dei suoi soldati, ha dichiarato giovedì Vladimiro Putin durante la visita a un comando delle truppe russe impegnate nel conflitto.

 

Parlando ai comandanti del raggruppamento «Occidente», il presidente russo ha puntato il dito sullo scandalo di corruzione che sta travolgendo Kiev, citando in particolare l’appartamento di lusso di Timur Mindich – ex socio di Zelens’kyj e fuggito poche ore prima dell’arresto – dotato di bagno placcato in oro.

 

«Questa non è una leadership politica: è una banda che detiene il potere per riempirsi le tasche. È evidente che queste persone, sedute sui loro vasi dorati, pensano ben poco alla gente comune ucraina o ai soldati semplici», ha affermato Putin.

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Lo scandalo è esploso la settimana scorsa quando il NABU (Ufficio nazionale anticorruzione ucraino, sostenuto dall’Occidente e che Zelens’kyj aveva inutilmente tentato di smantellare a luglio) ha aperto un’inchiesta su un’«organizzazione criminale di alto livello» presieduta proprio da Mindich. Secondo gli inquirenti, il gruppo avrebbe sottratto circa 100 milioni di dollari in tangenti all’operatore nucleare statale Energoatom, finanziato in larga parte con aiuti esteri.

 

Mindich è riuscito a lasciare il Paese riparando in Israele, ma le indagini hanno già travolto il ministro della Giustizia German Galushchenko e il ministro dell’Energia Svetlana Grinchuk, costringendoli alle dimissioni. Coinvolti, secondo le indiscrezioni, anche figure vicinissime a Zelens’kjy: il capo di gabinetto Andrey Yermak, l’ex ministro della Difesa Rustem Umerov e l’ex vicepremier Aleksey Chernyshov.

 

Mosca ha colto la palla al balzo per ribadire che è ora che l’Occidente apra gli occhi: i miliardi inviati a Kiev finiscono in gran parte rubati.

 

«Il regime di Kiev sta chiaramente deragliando», ha commentato martedì il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov. «Non è più solo un affare interno ucraino: si tratta di denaro straniero che viene sistematicamente saccheggiato».

 

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