Geopolitica

Putin: le sanzioni non separano la Russia dal resto del mondo

Pubblicato

il

 

 

La Russia non può svilupparsi isolata dal resto del mondo, ma l’isolamento non avverrà nonostante le sanzioni occidentali. Lo ha affermato lo scorso lunedì il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin.

 

«Nel mondo moderno, è impossibile semplicemente disegnare un cerchio attorno a qualcosa e racchiuderlo», ha detto Putin.

 

Il leader russo ha proseguito affermando che Mosca non sarà «sconcertata» dagli sforzi occidentali per limitare o addirittura chiudere completamente l’accesso ai prodotti high-tech.

 

«Non ci arrenderemo né ci confonderemo, o addirittura, come prevedono molti dei nostri malvagi, torneremo indietro di decenni in termini di sviluppo», ha assicurato il presidente.

 

«Certo che no. Al contrario, riconoscendo l’enorme quantità di difficoltà che dobbiamo affrontare, cercheremo attivamente nuove soluzioni, utilizzeremo efficacemente le nostre riserve tecnologiche sovrane esistenti e gli sviluppi di società innovative nazionali».

 

Come parte del meccanismo che consentirebbe al Paese di superare i problemi indotti dalle sanzioni, Putin ha elencato il coinvolgimento di capitali privati ​​nelle società russe e ulteriori sforzi e controllo quando si tratta di progetti ad alta tecnologia.

 

All’inizio di luglio, il presidente russo ha riconosciuto che permangono ancora molti rischi causati dalle sanzioni, ma ha sottolineato che le restrizioni occidentali si sono ritorte contro coloro che le hanno imposte, in un «autodafé economico».

 

Come riportato da Renovatio 21, già prima del conflitto Putin aveva dichiarato di ritenere che il vero scopo della crisi ucraina provocata dalle forze NATO era quello di distruggere l’economia russa. Tuttavia, aveva successivamente puntualizzato l’uomo del Cremlino, la blitzkrieg economica contro la Russia, nonostante i danni (ad esempio i 300 miliardi in valuta estera sequestrati anche grazie all’iniziativa decisiva di Mario Draghi), è fallita.

 

Come detto nel suo discorso di un mese fa al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, «la sovranità non può essere frammentata nel 21° secolo».

 

Putin ha ragione: Renovatio 21 crede fermamente che né la sovranità politica (pensate ai nostri governi), né quella economica (pensate alla nostra moneta), né quella tecnologica (pensate alla carenza di microchip e ora anche alla superfetazione di satelliti), né la sovranità biologica (pensate ai vaccini, e oltre) possono essere abbandonate ad un Paese senza che questo diventi, giocoforza, uno schiavo di forze extranazionali.

 

La questione della cultura, infine, sembra assolutamente importante per Putin, che era arrivato a citare pubblicamente l’opera di un graffitaro napoletano che aveva raffigurato con un grande murales, nei giorni della russofobia montante, il genio letterario russo Fjodor Dostoevskij.

 

 

 

Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0), immagine tagliata.

 

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version