Economia

Putin discute il controllo delle valute straniere in Russia

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La Russia potrebbe rimettere in vigore l’obbligo di guadagni in valuta estera degli esportatori. Lo riporta, citando cinque fonti anonimi, l’agenzia Reuters.

 

La decisione potrebbe essere presa «in qualsiasi momento», sostiene Reuters. Il 14 agosto la Banca centrale russa ha aumentato i tassi di interesse al 12%. La banca centrale e il ministero delle finanze della Russia non hanno risposto alle richieste dell’agenzia di commentare la questione.

 

Tali controlli sono stati implementati all’inizio dell’operazione militare speciale del febbraio 2022 in Ucraina. Agli esportatori è stato richiesto di convertire l’80% delle entrate in valuta estera, il che ha contribuito a portare il rublo alla sua posizione più forte in oltre sette anni lo scorso giugno.

 

Si trattava di una delle misure con cui il presidente Putin cercava di arginare quello che lui stesso ha chiamato lo «tsunami inflattivo» che poteva abbattersi sulla Russia con il ciclo infinito delle sanzioni euroamericane.

 

Una fonte di un’azienda esportatrice russa ha detto a Reuters che le discussioni riguardavano la conversione forzata fino al 90% dei ricavi degli esportatori, mentre un’altra ha affermato che si stava discutendo di una forbice tra l’80-90%, con conversione richiesta entro 70-90 giorni dall’esportazione di merce.

 

Sarebbero inoltre allo studio divieti di pagamento di dividendi all’estero e divieti di sovvenzioni all’importazione. Reuters afferma inoltre che se il tasso del rublo non si stabilizzerà, il governo incontrerà nuovamente gli esportatori.

 

Il valore del rublo era salito un anno fa, per poi vedere un tonfo in queste ultime settimane.

 

Grandi esportatori come il colosso petrolifero Rosneft hanno visto i ricavi salire nonostante le sanzioni dell’ultimo anno; è stato riportato già ad inizio conflitto che i Paesi UE che stavano continuando a pagare il gas russo lo stavano facendo con i rubli, divenuti nel frattempo anche la valuta principale per le transazioni all’interno dell’Unione Economica Eurasiatica (EAEU).

 

Progetti di meccanismo di scambio tra India e Russia rupia-rublo sembrano invece essere stati abbandonati. L’India il mese scorso ha iniziato a pagare in yuan il petrolio russo. Lo yuan in Russia ha preso piede come principale valuta straniera scambiata nel Paese.

 

Come riportato da Renovatio 21, dopo la proposta del «rublo d’oro 3.0», lo Stato russo, come quantità di altre nazioni ed enti transnazionali, sta approntando anche una CBDC, il rublo digitale.

 

 

 

 

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