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Prolifico donatore di sperma americano bandito dall’operare in Israele

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A un donatore di sperma americano che ha già generato più di 30 figli è stato impedito di ingravidare le donne in Israele.

 

Sette donne israeliane desiderano utilizzare lo sperma di Ari Nagel: sei sono già in possesso di campioni congelati presso le cliniche per la fertilità, ma non sono autorizzate a utilizzarli. Il campione fornito a una settima donna – che aveva pagato per portare Nagel in Israele – fu distrutto prima del congelamento.

 

«Stanno mettendo al bando il mio sperma – dice Nagel , un professore di matematica di New York – c’è una lista di non-donatori, e io sono l’unico della lista».

 

Nagel, che ha già 30 figli di cui 3 con la moglie, dona gratuitamente il suo sperma, spesso consegnando campioni nei bagni dei negozi o dei caffè di New York

La legge israeliana proibisce le donazioni di gameti tra le parti che si conoscono reciprocamente– deve esserci un anonimato completo, tranne nei casi in cui due persone intendano essere co-genitori del figlio risultante.

 

Nagel ha firmato documenti che dicono che sarà co-genitore con le donne israeliane, ma il Dipartimento della Salute ha respinto il tentativo in una lettera a una delle donne: «Considerando il numero di donne che il signor Nagel ha messo incinta con il suo sperma… consideriamo che l’affermazione dell’intenzione di esercitare una vera genitorialità congiunta con il sig. Nagel non sia sincera o ragionevole».

 

Almeno una delle donne israeliane prevede di sfidare il divieto in tribunale, ma nel frattempo le donne pagano fino a 1400 dollari l’anno per lo stoccaggio di sperma

 

Nagel dona gratuitamente il suo sperma, spesso consegnando campioni nei bagni dei negozi o dei caffè di New York a donne che altrimenti avrebbero dovuto pagare migliaia di dollari a una banca del seme. Ha anche tre figli con sua moglie.

 

Sulla psiche del matematico, disposto a farsi denunziare pur di continuare a procreare diecine di «figli» andrebbe con urgenza fatto uno studio psichiatrico.

Cinque delle 17 donne degli Stati Uniti a cui ha donato hanno fatto causa per il mantenimento dei figli, cosa che, sostiene, gli porta via la metà delle sue entrate. Nonostante questo, Nagel dice che non ha intenzione di fermarsi. «Adoro vedere come sono felici le mamme e i bambini … Ecco perché lo faccio. È il dono che continua a dare» ha detto nel 2016.

 

La follia umana a cui può portare la fecondazione artificiale si commenta da sé.

Sulla psiche del matematico, disposto a farsi denunziare pur di continuare a procreare diecine di «figli» andrebbe con urgenza fatto uno studio psichiatrico.

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