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Poco prima dell’attentato erano state rimosse le restrizioni agli account Facebook e Instagram di Trump
Meta, la società madre di Facebook e Instagram, aveva annunciato venerdì – cioè il giorno prima dell’attentato – che avrebbe rimosso le restrizioni sui contenuti pubblicati dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Mentre gli account dell’ex presidente degli Stati Uniti erano stati sbloccati 17 mesi fa, Meta aveva mantenuto dei limiti alla sua capacità di pubblicare.
«L’ex presidente Trump, in quanto candidato del Partito Repubblicano, non sarà più soggetto alle sanzioni di sospensione più severe», si legge nella dichiarazione del colosso social. Meta ha affermato che le sanzioni erano state imposte in risposta a «circostanze estreme e straordinarie».
Trump è stato cacciato dalle piattaforme in seguito alla rivolta al Campidoglio degli Stati Uniti nel gennaio 2021 – cioè, in pratica, quando ancora era presidente degli Stati Uniti d’America.
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La società madre di Facebook ha annunciato nel gennaio 2023 che avrebbe ripristinato gli account di Trump, ma che avrebbe dovuto affrontare «sanzioni più severe per recidive» come un modo per «scoraggiare» il ripetersi di comportamenti precedenti.
«Il popolo americano dovrebbe poter ascoltare i candidati alla presidenza sulla stessa base», ha scritto venerdì in un post sul blog il presidente degli affari globali di Meta, Nick Clegg, già vicepremier britannico dal 2010 al 2015.
La campagna per la rielezione di Joe Biden ha condannato la mossa di Meta.
«Ripristinare il suo accesso è come consegnare le chiavi della tua auto a qualcuno che sai che la guiderà in mezzo alla folla e giù da un dirupo», ha detto a The Hill il portavoce della campagna di Biden, Charles Lutvak. «Senza dubbio, è un attacco diretto alla nostra sicurezza e alla nostra democrazia», ha criticato Lutvak, sostenendo che consentirà a Trump di raggiungere gli americani con «disinformazione fondamentalmente antidemocratica e antiamericana».
Poche ore dopo il presidente schivava per un millimetro la pallottola che dovrebbe avergli fatto esplodere la testa.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr