Pensiero

Pascal, un grande dimenticato del Sinodo

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Il COVID-19 ha fatto la sua comparsa al sinodo. «Alcuni partecipanti sono risultati positivi. (…) Ma non dobbiamo allarmarci», ha dichiarato il cardinale Mario Grech, segretario generale del sinodo, il 9 ottobre 2023, esortando i presenti a «lavarsi spesso le mani». Per evitare un’altra contaminazione – quella dello spirito del mondo – i membri del sinodo potrebbero anche rileggere Pascal, di cui quest’anno si celebra il 400° anniversario della nascita.

 

«Quattro secoli dopo la sua nascita, Pascal rimane per noi il compagno di strada che accompagna la nostra ricerca della vera felicità e, secondo il dono della fede, il nostro riconoscimento umile e gioioso del Signore morto e risorto», spiega il Papa nella lettera apostolica Sublimitas et miseria hominis, firmato il 19 giugno 2023, giorno in cui Pascal ha festeggiato il suo 400° compleanno.

 

Un «compagno di strada» esigente e poco accomodante nei confronti della modernità, come dimostra Pierre Manent in un notevole saggio pubblicato da Grasset: Pascal et la proposition chrétienne.

 

Fu durante il XVII secolo, quando si stava costruendo lo Stato sovrano – dove lo Stato pretendeva di diventare la misura di tutte le cose – che Pascal sintetizzò in una forma «frammentata e incompiuta ma potente» ciò che Pierre Manent chiama la «proposta cristiana»: un insieme di dogmi concatenati in quanto sono offerti alla considerazione della nostra intelligenza e al consenso della nostra volontà, e che conducono alla conversione verso una particolare forma di vita: la vita cristiana.

 

Pascal intuisce infatti un pericolo, il grande pericolo di ciò che la Storia ha consacrato con il nome di «secolo delle anime»: l’apparizione, tra la Chiesa da un lato e questo nuovo Stato assoluto, dello spazio di coloro che «non esaminano il merito delle cose. Uno spazio alla mercé dei direttori di opinione che, se competenti o anche solo istruiti in materia religiosa, sono spinti dalla passione di dominare più che dall’attenzione per la verità». Cosa direbbe nell’era dei Think-Tank e dell’intelligenza artificiale!

 

L’autore dei Pensieri intende rivelare un abuso di autorità nella Chiesa, un oscuramento dell’insegnamento cristiano di cui secondo lui sarebbero colpevoli i gesuiti. I figli di sant’Ignazio avrebbero così adattato la proposta cristiana per «non scoraggiare nessuno» e «non portare disperazione nel mondo». Pascal fece dire alla Compagnia di Gesù: “Abbiamo dunque delle massime per tutti i tipi di persone”, nella sua Sesta Lettera delle Provinciali.

 

Moltiplicare le proposte significa instaurare nella Chiesa, ante litteram, il pluralismo di opinioni religiose ed etiche quale oggi domina, soprattutto come l’approccio sinodale ci ha fatto vedere finora.

 

Ora, per Pascal, «l’intera fede consiste in Gesù Cristo e Adamo, e ogni moralità nella concupiscenza e nella grazia». Come sottolinea Pierre Manent, in questa prospettiva pascaliana, la questione principale nella vita umana risiede per il cristiano nel rapporto degli uomini con Dio, e non nel rapporto degli uomini tra loro.

 

Pertanto, credere che «amare il nostro prossimo» sia «la stessa cosa» che amare Dio ci fa credere che siamo esenti dall’amare Dio. Quindi, se i «valori cristiani» restano importanti, non è più per salvare il peccatore, ma per rendere l’umanità più giusta: «questa rappresentazione delle cose ha poco a che fare con il cristianesimo, o meglio presuppone l’oblio quasi totale di ciò che lo costituisce», spiega Pierre Manent, in una bella critica alla modernità – e alle false nozioni di misericordia o carità – che oggi sembra aver largamente preso piede nella Chiesa.

 

Se non siamo obbligati a seguire Pierre Manent in tutte le sue riflessioni – come nella sua opposizione tra sant’Anselmo e Pascal da un lato, san Tommaso d’Aquino e Cartesio dall’altro – resta il fatto che l’autore mostra ai cristiani quanto sia radicale la proposta di Dio amico degli uomini, proposta al centro dell’approccio pascaliano, e non può essere concepita senza la conversione e la fedeltà alla tradizione del cristianesimo.

 

Pierre MANENT, Pascal et la proposition chrétienne, Grasset, 2023, 23€

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

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Immagine via Palace de Versailles via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported; immagine tagliata

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