Epidemie

Paradossi dell’accoglienza: gli ucraini picchiano gli africani al confine e non sono vaccinati

Pubblicato

il

 

 

«Gli africani che vivevano in Ucraina affermano di essere rimasti bloccati per giorni ai valichi dei paesi limitrofi dell’Unione Europea, rannicchiati al freddo senza cibo né riparo, trattenuti dalle autorità ucraine che li hanno spinti fino alla fine delle lunghe file e li hanno persino picchiati, mentre lasciando passare gli ucraini». Così il New York Times.

 

«Le guardie di frontiera ucraine non ci stavano lasciando passare», ha detto al quotidiano neoeboracense la 24enne nigeriana Chineye Mbagwu, che viveva a Ivano-Frankivsk.«Picchiavano le persone con dei bastoni» e strappavano loro le giacche, ha aggiunto la ragazza africana.

 

Emmanuel Nwulu, 30 anni, uno studente nigeriano di elettronica all’Università nazionale di Kharkov, ha detto che quando ha cercato di salire a bordo di un treno in Ucraina diretto a ovest verso il confine, i funzionari ucraini gli hanno detto: «I neri non potevano salire sul treno». Tuttavia il Nwulu e suo cugino sono riusciti a farsi strada a bordo con la forza

 

La questione ha già assunto una dimensione diplomatica. L’Unione africana e il presidente della Nigeria Muhammadu Buhari hanno condannato il trattamento riservato agli africani in fuga dall’Ucraina a seguito dei resoconti dei social media sulle guardie di frontiera che impedivano loro di partire. Gli africani hanno anche riferito che avrebbero impedito loro di salire a bordo dei treni diretti al confine, riporta il NYT.

 

«Segnali che gli africani vengono individuati per un trattamento inaccettabile dissimile sarebbe scioccamente razzista» e violerebbero il diritto internazionale, ha affermato l’Unione africana.

 

 

 

Gli africani parrebbero essere i soli ad aver ricevuto questo trattamento: «Non tutti gli stranieri hanno denunciato maltrattamenti da parte delle autorità ucraine ai valichi di frontiera. Uno studente pachistano e un cittadino afgano che sabato sono passati dall’Ucraina alla Polonia hanno affermato che l’unico problema erano le code molto lunghe. E lunedì un gruppo di lavoratori vietnamiti è entrato facilmente in Moldova. Mohammed Saadaoui, uno studente di farmacia marocchino di 23 anni che ha viaggiato dalla città ucraina di Odessa a Varsavia, ha affermato di non aver avuto problemi» riporta il quotidiano americano.

 

Alcuni degli stranieri arrivati ​​in Polonia dall’Ucraina negli ultimi giorni erano esausti e congelati, secondo le organizzazioni umanitarie locali sul campo. Alcuni sono stati portati direttamente in ospedale a causa delle ferite riportate.

 

Ahmed Habboubi, uno studente di medicina franco-tunisino di 22 anni, ha detto che a tutti i cittadini stranieri, inclusi africani, israeliani, canadesi e americani, è stato detto di recarsi a un cancello al valico di Medyka dall’Ucraina alla Polonia, che tratterebbe solo quattro persone ogni due ore, mentre gli ucraini potevano passare liberamente attraverso un altro cancello.

 

«L’esercito ucraino mi ha picchiato così tanto che non riuscivo a camminare correttamente», ha detto in un’intervista telefonica al NYT. «Quando finalmente sono riuscito ad entrare in Polonia, le autorità polacche mi hanno portato direttamente in ospedale», ha aggiunto.

 

«Era il caos assoluto. Siamo stati trattati come animali. Ci sono ancora migliaia di persone bloccate lì». Il ragazzo sostiene che «Polonia lo ha accolto calorosamente».

 

Taha Daraa, uno studente marocchino di 25 anni al quarto anno di odontoiatria all’Istituto medico di Dnipro, ha iniziato il suo viaggio sabato intorno a mezzogiorno e ha attraversato il confine con la Romania nelle prime ore del lunedì mattina dopo giorni senza dormire.

 

«Siamo stati trattati così male. Abbiamo preso gli autobus per il confine rumeno. È stato molto spaventoso, quindi abbiamo dovuto attraversare il confine mentre sentivamo gli spari», ha detto tramite WhatsApp al giornalista di Nuova York. «Tutto ciò che abbiamo fatto è stato pregare. Anche i nostri genitori hanno pregato per la nostra sicurezza. È l’unica protezione che avevamo». Il ragazzo quindi rivela: «ho assistito a molto razzismo».

 

Lo studente maghrebino ha quindi dichiaratoche era in un gruppo con altri due marocchini e molti altri africani e ha chiesto a una guardia di frontiera ucraina di lasciarli passare. La guardia ha iniziato a sparare in aria con la sua pistola per spaventarli e così hanno fatto un passo indietro. Arrivati in Romania, hanno trovato ospitalità e conforto. «Ci hanno dato tutto».

 

Questi racconti del razzismo ucraino hanno fatto scalpore anche in Italia.

 

Dove tuttavia il governo, accogliente ed estremamente profugo-friendly, ha di questi tempi questa decisa politica di discriminazione nei confronti dei non vaccinati, considerati untori del male incurabile conosciuto come COVID. Per placare il flagello pandemico, il governo italiano ha sottratto varie libertà ai cittadini non sierizzati, impedendo loro l’accesso a luoghi dove invece i cani sono ammessi, e cancellando la possibilità, ad esempio, di andare in hotel o usare mezzi pubblici.

 

Ora, vi sono, secondo le stime dell’Alto Commissariato per i profughi delle Nazioni Unite (UNHCR), almeno 660 mila persone fuggite dall’Ucraina nei cinque giorni successivi all’inizio dell’operazione dell’esercito russo. In realtà, saranno molti di più.

 

Moltissimi verranno in Italia, perché i cittadini ucraini nel nostro Paese sono moltissimi – e diciamo pure che sono ben integrati e piuttosto benvoluti. In Italia risiede la più grande comunità ucraina in Europa: parliamo di 230 mila persone. I primi pullman sono già arrivati a Trieste. Coloro che fuggono sono ora ospitati da parenti a Milano, Genova, Brescia, Roma, Piacenza, Benevento, Vicenza.

 

L’Italia non farà mancare l’accoglienza, e ci mancherebbe: a differenza degli Africani arrivati negli ultimi anni, gli ucraini davvero «scappano dalla guerra» – e siamo sicuri che per aiutarli lo Stato stanzierà meno fondi di quanti ne ha bruciati nelle cooperative che vivono con i «richiedenti asilo» africani, che poi richiedono asilo in una percentuale infima.

 

Ad ogni modo, la cosa che vogliamo segnalare è un’altra.

 

Secondo dati aggiornati a febbraio 2022, gli ucraini vaccinati sarebbero in tutto il 34,44%. Cifre che farebbero impallidire il generale Figluolo, peraltro ora in partenza proprio per il coordinamento delle truppe italiane NATO nei Paesi confinanti all’Ucraina. Se non ci credete, consultate voi stessi l’infografica del Sole 24 ore.

 

Sul serio: 34,44%: una cifra che non è nemmeno la metà di quella italiana, ottenuta con sforzi disumani, calpestamento della Costituzione, ricatti, lacrime e sangue. Ciò è stato fatto perché i non vaccinati sono pericolosi, sono potenzialmente untori e stragisti. Come disse il Presidente del Consiglio Mario Draghi: ««l’appello a non vaccinarsi è l’appello a morire. Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire. Non ti vaccini, contagi, lui o lei muoiono». Era Luglio 2021.

 

Ancora il Drago, gennaio 2022: «Gran parte dei problemi dipendono dal fatto che ci sono dei non vaccinati».

 

Ora, nello spirito di accoglienza, stiamo per portare qui una massa di non vaccinati. Almeno 2 profughi ucraini su 3 saranno quindi, per il Regno del Drago, un problema epidemiologico. Non solo: per vaccinati, non si intende triplodosati: di quel 34,44%, apprendiamo che «quasi nessuno ha la terza dose».

 

Come diceva Lenin: che fare?

 

Beh, abbiamo idea che governo e parti sociali interessate per questa Quaresima faranno un bel voto di silenzio, magari interrotto da qualche fischiettamento innocente.

 

Non è improbabile che, come avvenne per gli afghani fuggiti dalla catastrofe di Joe Biden a Kabul lo scorso agosto, qualcuno penserà di vaccinarli sul posto. Tuttavia gli ucraini non sono afghani, e temiamo molto che non si faranno vaccinare, anzi, potrebbero prendersela un pochino, fino a diventare inconsolabili.

 

Paradossi dell’accoglienza nel mondo goscista, filo-NATO e pandemico, dell’Ordine Mondiale attuale che è una chimera con la faccia del conte Kalergi (sosia di Draghi), il corpo di un neocon a caso (chessò, Victoria Nuland) e le ali del pipistrello di Wuhano.

 

 

 

 

 

 

Immagine screenshot da Youtube

Più popolari

Exit mobile version