Spirito
Papa Leone nomina al Dicastero per la Vita Consacrata sostenitori delle benedizioni gay, promotori del rito amazzonico e nemici della Messa antica
Papa Leone XIV ha nominato oggi alcuni membri dell’ufficio vaticano che sovrintende agli ordini religiosi e alle comunità della Messa latina, tra cui alcuni cardinali che si sono opposti alla Messa tradizionale e hanno sostenuto le benedizioni per le coppie dello stesso sesso. Lo riporta LifeSite.
Come riportato nel bollettino della Sala Stampa della Santa Sede del 24 giugno, Leone XIV ha nominato 19 nuovi membri del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica (DICLSAL).
Tra i nuovi membri ci sono cinque cardinali, cinque vescovi, quattro sacerdoti, quattro religiose e una laica.
Tra i cardinali si annoverano alcune figure di rilievo, tra cui:
- Cardinale Arthur Roche: prefetto del Dicastero per il Culto Divino sotto Bergoglio, guidò l’attacco del defunto pontefice contro la Messa tradizionale e impose delle restrizioni alla stessa.
- Cardinale Cristóbal López Romero: arcivescovo di Rabat che ha sostenuto le benedizioni per le coppie dello stesso sesso alla luce della Fiducia Supplicans, aggiungendo che la sinodalità è un “segno profetico” per il mondo e che gli oppositori delle sue decisioni sono «moralmente obbligati a sostenerle».
- Cardinale Giorgio Marengo: il secondo cardinale più giovane e Prefetto Apostolico di Ulaanbaatar, territorio cattolico che comprende la Mongolia e che conta circa 1.000 cattolici.
- Cardinale Pierbattista Pizzaballa: patriarca latino di Gerusalemme, famoso per essersi offerto come ostaggio per uno scambio nel 2023 e considerato papabile nel conclave del maggio 2025.
- Cardinale Jaime Spengler: Arcivescovo di Porto Alegre e presidente della Conferenza Episcopale Brasiliana (CELA) e del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM). Spengler ha espresso pareri contrastanti sul suo sostegno al controverso rito amazzonico, pur appoggiando le benedizioni della Fiducia Supplicans per le coppie dello stesso sesso.
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Tra le altre nomine non cardinalizie al dicastero rientrano quelle di superiori religiosi uomini e donne, insieme a Luisa Muston, una laica che guida l’istituto secolare chiamato Missionarie degli Infermi «Cristo Speranza».
«È del tutto normale che i cardinali vengano nominati a vari uffici della Curia romana, in particolare per coloro che già lavorano nella Curia o che hanno occasione di recarsi a Roma più frequentemente» scrive LifeSiteNews.
Il 9 maggio, papa Leone XIII aveva già chiesto a tutti i dirigenti, membri e segretari della Curia di rimanere temporaneamente al loro posto fino a nuovo avviso, il che significa che un numero considerevole di cardinali è già membro del dicastero. Tuttavia i nomi contengono sempre un significato e possono evidenziare le preferenze individuate dal Pontefice regnante per particolari uffici romani.
Pizzaballa è considerato un membro conservatore del Collegio cardinalizio, così come Marengo, mentre altri nominati oggi dal Papa si allineerebbero maggiormente con i settori liberali o «moderati» su diverse questioni.
Il cardinale Roche è già noto e in vista per la sua opposizione alla messa tradizionale.
Spengler e Romero hanno guadagnato meno notorietà nel mondo anglofono. Romero è stato elevato all’episcopato da papa Francesco nel 2018, è stato nominato cardinale nel 2019 e ha partecipato di recente al Sinodo sulla sinodalità.
Dopo la Fiducia Supplicans e il clamore suscitato dalla benedizione delle coppie omosessuali, Romero si è discostato dal rifiuto del documento in tutta l’Africa, guidato dal cardinale Fridolin Ambongo.
Il documento sulle benedizioni alle coppie gay divenne un fatto traumatico per la chiesa mondiale, con molti teologi e prelati che chiedono a papa Leone di rilasciare un chiarimento formale del testo.
Anche il cardinale Spengler ha difeso Fiducia Supplicans. In un’intervista del 2023 , ha commentato che la Chiesa «non può negare» le benedizioni alle coppie dello stesso sesso, aggiungendo che la Chiesa deve «soddisfare ogni bisogno autenticamente umano».
Ancora più singolare, scrive sempre il corrispondente di LSN, è il fatto che Spengler sia stato associato al controverso «rito amazzonico» della liturgia. Creato cardinale a dicembre, Spengler ha dichiarato allo stesso LifeSiteNews in ottobre che diaconi e sacerdoti sposati potrebbero essere di aiuto per le regioni con pochi sacerdoti, aggiungendo che il rito amazzonico e l’inculturazione indigena della liturgia sono in atto in Brasile, affermando che i vescovi amazzonici locali stavano «parlando della possibilità di un rito specifico per la regione amazzonica: questo è un dato di fatto».
Tuttavia, lo Spengler ha anche cercato di ricollegarsi alla Chiesa universale, osservando che «d’altra parte c’è anche qualcosa che dice la seguente indicazione: oggi nella Chiesa latina abbiamo il rito romano e il rito romano deve essere inculturato nelle diverse realtà».
Parlando con la testata cattolica americana The Pillar a dicembre 2024, durante il concistoro, il cardinale Spengler aveva poi minimizzato l’idea di un rito amazzonico o di diaconi donne e clero sposato. Tali questioni, ha detto, «richiedono ulteriori approfondimenti».
Per lungo tempo, il DICLSAL è passato inosservato, fatta eccezione per coloro che desideravano rimanere aggiornati sugli affari vaticani. Ma sotto Papa Francesco, ha acquisito sempre maggiore importanza, soprattutto grazie al documento Cor Orans e Vultum Dei Quaerere, che ha introdotto un più stretto controllo vaticano sulla vita religiosa ed è stato ampiamente – sebbene spesso silenziosamente – utilizzato contro conventi e ordini religiosi noti per essere troppo tradizionalisti per i gusti delle autorità romane.
Oltre a limitare i gruppi già esistenti, un rescritto del 2022 tramite il dicastero ha impedito ai vescovi diocesani di istituire autonomamente gruppi di fedeli che intendessero trasformarsi in istituti o società religiose, in una mossa che è stata descritta come un tentativo di impedire la formazione di nuove comunità tradizionali.
Tra le ragioni della nuova importanza del dicastero, non ultima la controversa nomina, all’inizio di quest’anno, di una religiosa – Suor Simona Brambilla – a prefetto, anziché a cardinale. Per cercare di soddisfare il requisito canonico necessario per firmare documenti o esercitare l’autorità, il cardinale Ángel Fernández Artime SDB è stato nominato pro-prefetto.
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Poiché le restrizioni sulla messa in latino imposte di Bergoglio sono contenute nella Traditionis Custodes, il dicastero di suor Brambilla ha la responsabilità fondamentale di supervisionare gli ordini che celebrano la messa tradizionale, come la Fraternità di San Pietro (FSSP) , l’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote (CKSP) e l’Istituto del Buon Pastore (IBP) .
La FSSP è attualmente sottoposta a visita apostolica da parte del dicastero, dopo un incontro nel 2022 con Papa Francesco, che ha confermato le sue costituzioni e ha affermato che è esente dalle «disposizioni generali» della Traditionis Custodes. Un anno fa si disse che la visita sarebbe stata condotta da un arcivescovo progressista membro del World Economic Forum, l’arcivescovo emerito di Dublino, Diarmuid Martin.
L’arrivo di una figura fermamente antitradizionalista come il Cardinale Roche al dicastero sarà fondamentale per valutare l’impatto che una tale nomina avrà sul futuro di queste comunità tradizionali. Solo l’anno scorso il Cardinale Gerhard Müller osservò che «un alto rappresentante» dell’ufficio di Roche era rimasto costernato nell’apprendere della popolarità del pellegrinaggio di Chartres con Messa in latino, dovuta unicamente alla celebrazione della Messa tradizionale.
Da alcune settimane il dicastero ha una religiosa donna che ricopre il ruolo di segretaria, un’iniziativa accolta con favore dagli attivisti come segno della continua leadership femminile nella Chiesa sotto Leone.
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Immagine di Catholic Church of England and Wales via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0