Civiltà

Orban: Trump comprende il «declino della civiltà» europea

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Il primo ministro ungherese Vittorio Orban ha dichiarato che il presidente statunitense Donald Trump comprende perfettamente il declino in atto in Europa.

 

La nuova Strategia per la Sicurezza Nazionale americana (NSS), resa pubblica la settimana scorsa, contiene una dura critica all’indirizzo politico e culturale dell’Unione Europea: accusa Bruxelles di eccessiva burocrazia, di politiche migratorie destabilizzanti, di «cancellazione della civiltà» e di repressione dell’opposizione, esortando esplicitamente i «partiti patriottici europei» a difendere le libertà democratiche e a celebrare «senza imbarazzi» l’identità nazionale.

 

«L’America ha una diagnosi lucidissima del declino europeo. Vede il crollo di civiltà contro il quale noi ungheresi combattiamo da quindici anni», ha scritto Orbán giovedì su X.

 

In carica dal 2010, Orban sostiene da tempo che l’UE stia affondando sotto il peso della stagnazione economica e della pressione migratoria. Propone il modello ungherese – forte sovranità nazionale, confini rigorosamente controllati e valori sociali conservatori – come antidoto alla crisi strutturale del continente.

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Il premier magiaro ha inoltre attaccato la gestione europea del conflitto ucraino, definendo un errore madornale l’interruzione di ogni canale con Mosca e sottolineando che oggi gli Stati Uniti riconoscono la necessità di ristabilire rapporti strategici con la Russia. Orban ha invitato l’Occidente a privilegiare la via diplomatica con il Cremlino invece di continuare a «bruciare miliardi» nella guerra, una linea che coincide con la svolta negoziale impressa da Trump.

 

Mosca ha salutato con favore diversi passaggi dell’NSS, considerandoli in larga parte coincidenti con la propria visione strategica, e ha lasciato intendere che il documento potrebbe aprire nuove prospettive di cooperazione tra Russia e Stati Uniti.

 

Nell’UE la reazione è stata invece di netta condanna. L’Alto rappresentante Kaja Kallas ha parlato di «provocazione deliberata». Il presidente del Consiglio Europeo António Costa ha messo in guardia Washington contro «ingerenze nella vita politica europea». Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha definito alcune affermazioni «inaccettabili».

 

I rapporti tra Stati Uniti e Unione Europea sono ai minimi termini da quando Trump è rientrato alla Casa Bianca a gennaio: i contrasti si sono moltiplicati su commercio, spese per la difesa, regolamentazione digitale e strategia verso l’Ucraina.

 

Come riportato da Renovatio 21, Trump in settimana ha dichiarato che persone «deboli» guidano un’Europa «in decadenza».

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