Gender
Orban: «nessun danaro» può far sì che l’Ungheria accetti immigrati e agenda LGBT
L’Ungheria non cambierà idea sull’immigrazione, sulle questioni di genere e sul conflitto in Ucraina, qualunque cosa accada, ha detto venerdì il primo ministro Viktor Orban.
In un’intervista con l’emittente statale Kossuth Radio, Orban ha accennato alla disputa in corso con Bruxelles, che aveva congelato circa 20 miliardi di euro in fondi destinati a Budapest per preoccupazioni sullo «stato di diritto» e sui «diritti umani».
Secondo il primo ministro, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha recentemente ammesso che il problema del blocco con l’Ungheria era che si rifiutava di accettare immigrati e di permettere agli attivisti LGBT di entrare nelle scuole.
«Le loro accuse sono insensate», ha detto Orban. «Non possiamo concedere concessioni su migrazione, genere e guerra. Questi problemi sono aspetti della vita più significativi e più preziosi del denaro».
«Nessuna somma di denaro può farci accettare i migranti o permettere che il nostro Paese ci venga portato via», ha aggiunto. In alcuni altri Stati membri dell’UE, ha affermato, l’immigrazione di massa ha portato al terrorismo, all’aumento della criminalità e persino a «società parallele».
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Orban ha descritto le richieste di Bruxelles sull’agenda LGBT come «inconcepibili» e ha sostenuto che «l’educazione dei bambini, in particolare la loro educazione sessuale, spetta alle famiglie e ai genitori, non alle scuole».
Le prossime elezioni per il Parlamento europeo, previste per giugno, «ruoteranno attorno all’immigrazione, alle nostre famiglie e alla guerra», ha affermato, riferendosi al conflitto in Ucraina. A differenza della maggior parte dell’UE, l’Ungheria ha rifiutato di inviare armi a Kiev o di consentirne il transito sul suo territorio, e ha ripetutamente chiesto la pace con la Russia.
L’Ungheria ha anche bloccato la proposta dell’UE di dare 50 miliardi di euro all’Ucraina nei prossimi quattro anni, richiedendo almeno una verifica annuale dei finanziamenti.
Budapest assumerà la presidenza di turno del Consiglio Europeo a luglio, e Bruxelles vuole «disperatamente» evitare che Orban ne diventi capo ad interim, ha riferito Politico all’inizio di questo mese.
Un gruppo di membri del Parlamento europeo ha avviato la procedura per privare l’Ungheria del diritto di voto nel blocco. Secondo l’eurodeputato finlandese Petri Sarvamaa, questo è l’unico modo per «proteggere lo stile di vita e la democrazia europea».
Come riportato da Renovatio 21, Orban l’anno scorso aveva definito la UE come una «parodia dell’URSS».
I suoi attacchi alle politiche di immigrazione di Bruxelles vanno avanti da anni, con il risultato di essere messo sotto accusa dai potentati UE per la questione dello «stato di diritto», espressione che, dopo la pandemia, in bocca a qualsiasi istituzione fa piuttosto ridere.
Come riportato da Renovatio 21, durante una intervista di Tucker Carlson il premier magiaro Orban ha dichiarato che, assieme alla Serbia, l’Ungheria è pronta a rispondere militarmente contro chiunque tocchi i suoi interessi.
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Immagine di European Parliament via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic