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Orban contro i non vaccinati. Fine dei sogni «sovranisti»

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Le agenzie di stampa hanno riportato che il primo ministro ungherese Viktor Orban ha fatto dichiarazioni di vaccinismo esasperato.

 

«Alla fine tutti si dovranno vaccinare, anche gli anti vax dovranno capire che o ci si vaccina o si muore».

 

L’appello di Orban contro i non vaccinati è stato fatto su radio Kossuth. Il tema era quello del basso tasso di vaccinati ungheresi e delle statistiche epidemiologiche nazionali che avrebbero visto 11.200 «casi» (qualsiasi cosa voglia dire) e 135 morti (qualsiasi siano le comorbilità dei defunti) in un giorno.

«Alla fine tutti si dovranno vaccinare, anche gli anti vax dovranno capire che o ci si vaccina o si muore»

 

«Una cosa è certa, i virologi ci dicono che siamo nella quarta ondata fino al collo e che i momenti più difficili devono ancora arrivare. Non siamo ancora al picco. I numeri cresceranno e tutti potrebbero contagiarsi, ma le conseguenze non saranno uguali per tutti», ha dichiarato il supposto leader sovranista, che ha aggiunto, non si capisce su quali basi, che saranno i non vaccinati ad ammalarsi più gravemente.

 

Se tutti si fossero sottoposti al siero genico, questa «quarta ondata» non sarebbe avvenuta o sarebbe «molto piccola», ha a dichiarato a radio Kossuth l’Orban «in vista di un’offensiva vaccinale in tutto il Paese la settimana prossima, con 101 centri senza prenotazione per vaccino e terze dosi» scrive Adnkronos.

 

Queste dichiarazioni, che potrebbero essere fatte da un Draghi qualunque (in teoria, l’esatto opposto politico di Orban: in teoria), a molti hanno fatto cadere le braccia, e non solo.

 

Ma come? Orban? Il re dei sovranisti europei e non solo?

 

«Una cosa è certa, i virologi ci dicono che siamo nella quarta ondata fino al collo e che i momenti più difficili devono ancora arrivare. Non siamo ancora al picco. I numeri cresceranno e tutti potrebbero contagiarsi, ma le conseguenze non saranno uguali per tutti»

Quello che Tucker Carlson, giornalista-populista più amato d’America, è accorso a intervistare per dire quanto giusto fosse il governo di Budapest?

 

Orban il salvatore dell’Europa dalle orde LGBT e dai milioni di immigrati pagati da Soros?

 

Sì, lui.

 

Non tutti sanno che la carriera di Orban è iniziata proprio sotto l’ala protettiva dell’ebreo ungherese György Schwartz, detto George Soros

Non tutti sanno che la carriera di Orban è iniziata proprio sotto l’ala protettiva dell’ebreo ungherese György Schwartz, detto George Soros. Orban, ragazzo di famiglia protestante e giovane promessa della politica liberale post-muro, fu recipiente degli aiuti di Soros, che lo mandò a studiare a Oxford per farne uno stallone nella sua scuderia di giovani politici del fu blocco sovietico pronti ad «aprire» i loro paesi alla democrazia e quindi alle mega-svendite pro-megafondi di speculazione.

 

In seguito, Orban si rivoltò contro il suo mecenate, e si tirò dietro tutta l’Ungheria, la terra natìa di Soros. Il Paese fu tappezzatoda cartelloni con il faccione del miliardario che ride («Non lasciargli l’ultima risata»), vennero distribuiti opuscoli contro l’uomo che distrusse lira e sterlina (e ringit malese, etc.).

Il voltafaccia di Orban, che un tempo lo chiamava «zio George», in una celebre intervista di qualche anno fa del New York Times fu liquidato da Soros con uno schema freudiano: Orban aveva problemi con il padre, di conseguenza il parricidio politico nei confronti di Soros, che si lamentava dei toni «antisemiti» degli attacchi che riceveva in terra magiara.

 

dobbiamo prendere atto della natura umana della pandemia: essa è un filtro, che separa gli uomini. Da una parte, chi rifiuta la follia, la cancellazione dello stato diritto, la menzogna statistica, la sottomissione sanitaria, l’alterazione biologica della razza umana. Dall’altra parte, tutti gli altri

Negli anni 2010, Orban divenne l’astro dell’eurosovranismo: raggiunto il potere, ha guidato il suo Paese in modo compatto, senza mai cedere, a quanto sembrava, ai diktat del mondialismo. Nell’intervista a Tucker Carlson di Fox News ha parlato di una nazione basata sui valori della famiglia, della necessità di pattugliare con determinazione i confini, tutto l’armamentario delle destre nazionali novecentesche.

 

A guardare bene, il mondo eurodestroide gli ha perdonato varie cose – almeno, chi se ne è reso conto.

 

Ad esempio, gli affari con la Cina, tra cui la costruzione di una università cinese a Budapest, cosa che scatenò la protesta di migliaia di persone.

 

Poi c’è stato il caso del suo eurodeputato brincato in un’orgia gay in pieno lockdown 2020. Una trappola, si potrebbe pensare, certo. Orban lo scarica. I «sovranisti» italiani non battono ciglio, nemmeno, appunto, cercando di parlare delle «honey trap» per pervertiti bruxellesi, sulle quali si potrebbe pure riportare voci interessanti che si susseguono da varie decadi.

 

Tutto passa in cavalleria. Perché, Orban fa la lotta agli LGBT, per la «famiglia naturale», è contro l’immigrazione,  etc. Pavlov. Bau-bau.

 

Non importa chi sei, non importa quanto hai studiato, non importa se sei ricco o povero, potente o insignificante, bianco o nero, tedesco o portoghese, «giudeo o greco»: o sei caduto da una parte, o dall’altra

La verità, purtroppo, è che forse non c’è nemmeno vera malizia nella figura di Orban.

 

Semplicemente, dobbiamo prendere atto della natura umana della pandemia: essa è un filtro, che separa gli uomini. Da una parte, chi rifiuta la follia, la cancellazione dello stato diritto, la menzogna statistica, la sottomissione sanitaria, l’alterazione biologica della razza umana. Dall’altra parte, tutti gli altri.

 

Non importa chi sei, non importa quanto hai studiato, non importa se sei ricco o povero, potente o insignificante, bianco o nero, tedesco o portoghese, «giudeo o greco»: o sei caduto da una parte, o dall’altra.

 

Se sei caduto dalla parte sbagliata, probabilmente ti sei vaccinato, e quasi certamente pretendi che lo facciano anche gli altri. Perché altrimenti quello che hai fatto, quello che sei, quello in cui credi, non ha più senso. È una dissonanza cognitiva che macera l’anima, e che nessuno può davvero permettersi, soprattutto un capo di Stato.

 

Se davvero hai pensato che il problema a cui il mondo stava andando incontro era quello della sovranità, se hai riflettuto davvero sulla materia, non è possibile che tu ti sia fatto sparare nel deltoide l’mRNA – e tantomeno è impossibile che tu voglia che lo facciano gli altri

Ma se davvero hai pensato che il problema a cui il mondo stava andando incontro era quello della sovranità, se hai riflettuto davvero sulla materia, non è possibile che tu ti sia fatto sparare nel deltoide l’mRNA – e tantomeno è impossibile che tu voglia che lo facciano gli altri.

 

Perché, come ripete da anni (da ben prima della pandemia) Renovatio 21, la sovranità politica era già stata persa – con la guerra, con le superpotenze termonucleari.

 

La sovranità economica – con l’euro, con le manovre delle banche centrali, con le grandi speculazioni finanziarie – anche.

 

La sovranità famigliare – con il divorzio, la scuola impazzita, l’aborto, i bambini in provetta – pure.

 

Rimaneva la sovranità biologica, ed era impossibile non capirlo già uno o due lustri fa. E se ti devono violare il corpo, come ti ci entrano? Con la siringa.

 

La desovranizzazione del bios, non poteva che avvenire così: con una siringa genica

E se devono violare la tua identità biologica profonda, come lo fanno? Con la genetica.

 

La desovranizzazione del bios, non poteva che avvenire così: con una siringa genica.

 

Abbiamo ribadito il concetto della successiva erosione delle sovranità in innumeri conferenze, articoli, discorsi. Chi preferiva abbaiare agli LGBT e agli immigrati, si spellava le mani per Orban. Alcuni, forse la maggior parte, continueranno a farlo.

 

Solo non parlateci di «sovranisti». Chi non è in grado di difendere il corpo dei suoi cittadini dal mondialismo genetico merita di essere definito un avversario dell’umanità, uno che lavora non per la sovranità, ma per la forma di schiavitù più profonda mai vista nella Storia.

 

Chi non è in grado di difendere il corpo dei suoi cittadini dal mondialismo genetico merita di essere definito un avversario dell’umanità, uno che lavora non per la sovranità, ma per la forma di schiavitù più profonda mai vista nella Storia

Un avviso: la sovranità biologica, non è la fine del percorso. Andranno più in là. C’è un’ulteriore sovranità che vi vorranno sottrarre.

 

Ma lo possiamo dire solo a chi riesce a vedere il quadro. Cioè, chi è pronto a rinunciare per sempre al «sovranismo» degli Orban, dei Salvini, delle Meloni, Le Pen, etc.

 

Nessun leader si salva dal mostro pandemico.

 

Dovrete salvarvi da soli, assieme alle altre persone che, come voi, hanno rifiutato la menzogna e la sottomissione.

 

 

Roberto Dal Bosco

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