Geopolitica

Nuovi scontri tra Armenia e Azerbaigian

Pubblicato

il

 

 

Tornano scontri tra Armenia e l’Azerbaigian in Nagorno-Karabakh. Il cessate il fuoco dello scorso anno era stato mediato dalla Russia.

 

I due Paesi si scambiano accuse. I combattimenti di martedì hanno provocato morti e feriti, sostiene il ministro della Difesa armeno: «Ci sono morti e feriti tra le truppe armene a causa dei combattimenti scoppiati a seguito di un attacco delle forze azere» ha dichiarato il responsabile del dicastero militare di Erevan.

 

Gli armeni avrebbero «perso il controllo di due posizioni militari».

 

«I dati sulle vittime armene sono in fase di chiarimento. Al momento, possiamo dire con certezza che quattro persone sono rimaste ferite» ha continuato il ministro armeno.

 

«Poiché l’attacco [da parte dell’Azerbaigian] è stato contro il territorio sovrano dell’Armenia, chiediamo alla Russia di difendere l’integrità territoriale dell’Armenia nel quadro dell’accordo del 1997. Questa è una richiesta verbale che sarà fatta per iscritto» dice il ministro della Difesa armeno

Secondo quanto riferito, negli scontri è stata utilizzata l’artiglieria pesante , dopo un anno di relativa calma al confine, e la presenza delle forze di pace russe.

 

L’Azerbaigian tuttavia contesta la versione dei fatti rilasciata dell’Armenia, affermando di essere stati attaccati per primi.

 

«Le forze armate armene hanno commesso una provocazione su larga scala al confine di stato martedì alle 11:00», ha affermato il ministero della Difesa azero.

 

Le truppe azere «hanno fermato l’avanzata del nemico, circondato e arrestato i militari armeni», continua la dichiarazione.

 

 

La situazione potrebbe innescare un disordine di vasta scala. L’eventuale cattura di personale militare armeno vantata dagli azeri, se confermata, potrebbe far precipitare le cose

La situazione potrebbe innescare un disordine di vasta scala. L’eventuale cattura di personale militare armeno vantata dagli azeri, se confermata, potrebbe far precipitare le cose.

 

 

 

I successivi video sui social media, sebbene non confermati, sembrerebbero mostrare fino a una dozzina di militari armeni catturati.

 

Nella guerra dello scorso anno l’Armenia aveva ceduto molto del territorio del Nagorno Karabakh, enclave armena. Militari e parte della popolazione civile armena è stata evacuata.

 

Erevan ora domanda ufficialmente alla Russia aiuto per difendersi dai raid aerei nemici. All’Azerbaigian erano stati venduti droni israeliani, tanto da indurre il ritiro dell’ambasciatore armeno a Tel Aviv.

 

«Poiché l’attacco [da parte dell’Azerbaigian] è stato contro il territorio sovrano dell’Armenia, chiediamo alla Russia di difendere l’integrità territoriale dell’Armenia nel quadro dell’accordo del 1997. Questa è una richiesta verbale che sarà fatta per iscritto» ha dichiarato martedì il segretario del Consiglio di sicurezza armeno, Armen Grigoryan.

 

La Russia, che dispone di una base militare in Armenia, ha un patto di difesa con Erevan. Tuttavia, Mosca non si è mai dimostrata troppo decisa ad intervenire nella lotta tra i due ex Paesi facenti parte dell’URSS.

 

Al contrario, la Turchia è apertamente, entusiasticamente, materialmente attiva nel sostenere l’Azerbaigian contro gli armeni, il cui genocidio Ankara  non ammetterà mai.

 

Secondo alcune fonti, i mercenari jihadisti mandati a combattere gli «infedeli» armeni, alcuni sospettabili di essere ISIS, sarebbero circa 4 mila

I turchi avrebbero inviato mercenari siriani – veterani del macello dell’area degli ultimi 10 anni –  nell’area di conflitto. Come riportato da Renovatio 21, il ministero della Difesa Armeno un anno fa pubblicò un video di un miliziano siriano catturato in Karabakh. L’uomo ha dichiarato di essere arrivato in Karabakh per combattere gli «infedeli», e di ricevere uno stipendio di $ 2.000 al mese, oltre a una ricompensa di $ 100 per la decapitazione di un non credente. Si trattava, a tutti gli effetti, di un jihadista, uno dei tanti trafficati nei nuovi teatri di guerra eurasiatici, africani, mediorientali.

 

Secondo alcune fonti, i mercenari jihadisti mandati a combattere gli «infedeli» armeni, alcuni sospettabili di essere ISIS, sarebbero circa 4 mila.

 

L’Azerbaigian questo mese ha inoltre avuto frizioni significative con l’Iran, che pur condividendo la religione islamica sciita con Baku è considerabile più vicino all’Armenia cristiana.

 

 

 

Immagine screenshot da Twitter

Più popolari

Exit mobile version