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Nuotatrice olimpica danneggiata da vaccino: «non funzionavo più, volevo porre fine alla mia vita»

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Una nuotatrice olimpica britannica divenuta attrice afferma di essere stata quasi uccisa da un vaccino COVID-19 imposto su lavoro e che i suoi effetti collaterali debilitanti sono stati ignorati dal Servizio sanitario nazionale.

 

In una testimonianza apparsa in un documentario della testata americana Epoch Times intitolato «Sicuro ed efficace: una seconda opinione», Genevieve Florence, 24 anni, descrive in dettaglio come la sua vita sia peggiorata dopo aver fatto il siero genico sperimentale.

 

«L’industria mi ha richiesto di essere doppiamente vaccinata per lavorare nei film», ha descritto Florence, aggiungendo: “Me ne sono pentita immediatamente non appena me l’hanno messo nel braccio. Ho solo pensato, “cosa ho fatto?”».

 

Nelle settimane successive, Florence, che in precedenza aveva gareggiato alle Olimpiadi europee in rappresentanza della squadra di nuoto britannica, iniziò a soffrire di mal di testa debilitanti che le impedivano di funzionare normalmente.

 

«I sintomi dopo il mio primo vaccino Pfizer: incapacità di controllare la temperatura corporea e la frequenza cardiaca, dolore straziante alla testa che faceva girare la stanza, spossatezza, nebbia cerebrale debilitante, dolore toracico, tremori, sensazioni di bruciore. Non riuscivo a camminare in linea retta, non riuscivo a camminare correttamente», ha documentato Florence su Twitter il mese scorso.

 

Al momento, non è possibile reperire i tweet, perché sembrano spariti dal social media assieme allo stesso account. Andando sulla pagina del suo indirizzo Twitter – @Gen_Florence – si ottiene una comunicazione secca: «Questo account non esiste Prova a cercarne un altro». Come spesso accade, tuttavia, alcune pagine sono state ancora visibili dalla Wayback Machine di Archive.org.

 

È pensabile che anche la storia drammatica di questa ragazza sia stata ritenuta «disinformazione», quindi censurata, e non sappiamo se il nuovo regime di Elon Musk fare finire queste ingiustizie infami.

 

Il suo account Instagram, dove invece pubblicava solo foto spensierate, non è toccato da alcuna censura: la riprova che basta solo mostrare il mondo come vogliono, e non la verità della propria vita, per non avere problemi con il sistema; mostrare cose inutili è permesso, discutere di ciò che è importante – la propria vita, la propria salute, la possibile minaccia sulla vita e la salute degli altri – non è consentito.

 

Tutto questo è osceno. Anche perché stiamo parlando della vera sofferenza di una giovane.

 

«Non potevo fare niente», ammette la bellissima nel documentario. «Era come se qualcuno fosse davvero dentro il mio cranio, come se spingesse fuori. Non riesco a spiegare quanto sia stato orribile. Ed ero stordita. Stavo letteralmente strisciando».

 


 

Ricordando i timori che i sintomi potessero essere permanenti, l’atleta scoppia in lacrime dinanzi alle telecamere descrivendo come aveva bisogno di assistenza per svolgere le normali attività quotidiane.

 

Fortunatamente per Florence, è stata indirizzata a un cardiologo privato che le ha consigliato «le medicine corrette per il cuore» e un regime sanitario che l’ha aiutata a tornare a una parvenza di normalità.

 

«Pensavo davvero che la mia vita fosse finita. Non riuscivo nemmeno a cucinare il cibo. Non riuscivo nemmeno ad alzarmi. Non potevo prendermi cura di me stessa. Mia madre veniva due volte alla settimana per cambiarmi le lenzuola, fare la spesa per me e pulire la casa. Non potevo fare proprio niente».

 

Per aggiungere la beffa al danno da vaccino, Florence ha spiegato che il servizio sanitario nazionale britannica non l’ha presa sul serio.

 

«È stata l’esperienza più terrificante sentirsi dire che quello che ti sta succedendo è psicologico e non fisico quando provi dolore fisico», dice l’olimpionica.

 

 

 

 

Immagine da Instagram

 

 

 

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