Persecuzioni

Nicaragua, a due sacerdoti di ritorno dalla GMG viene impedito di rientrare nel Paese

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Il governo di Daniel Ortega ha vietato il rientro in Nicaragua di due sacerdoti che hanno partecipato alla Giornata mondiale della gioventù.

 

La dittatura nicaraguense ha rifiutato l’ingresso nel territorio a due sacerdoti che si erano recati in Portogallo per partecipare alla Giornata mondiale della gioventù (GMG), evento che si è svolto la scorsa settimana a Lisbona. Questi fatti sono stati rivelati da Martha Patricia Molina, una ricercatrice nicaraguense in esilio, che ha riferito sulla situazione il 12 agosto.

 

I due sacerdoti a cui è stato impedito il rientro sono padre Tomás Sergio Zamora Calderón, parroco della chiesa Nuestro Señor de los Milagros, nella diocesi di León e Chinandega, nel Nord-Ovest del Nicaragua, e padre William Mora, parroco della Cristo Rey Church, nella diocesi di Siuna, nella regione nord caraibica, ha affermato il ricercatore.

 

Secondo le sue dichiarazioni, al loro ritorno l’11 agosto, il regime ha rifiutato loro l’ingresso nel Paese.

 

La comunità parrocchiale di Fr. Zamora Calderón «è sconvolta dalla notizia». Questo sacerdote «è stato a lungo responsabile della Caritas León (che ha dovuto chiudere) e tesoriere della diocesi di León e Chinandega», ha detto la signora Molina.

 

Per quanto riguarda padre William Mora, ha lavorato nella pastorale giovanile nella diocesi di Siuna e, secondo la signora Molina, «ha avuto una vita pastorale attiva nella sua comunità, che oggi si chiede cosa ne sarà di essa senza il suo parroco».

 

Finora, le autorità nicaraguensi non hanno commentato questa accusa, che è la solita risposta del governo a tali situazioni.

 

Negli ultimi anni, le autorità nicaraguensi hanno intensificato la persecuzione dei dissidenti politici e si sono interessate anche alla Chiesa cattolica, soprattutto dopo le proteste dell’opposizione nel 2018.

 

Questa situazione si è manifestata con la chiusura delle istituzioni religiose, la sospensione delle relazioni diplomatiche, l’espulsione e la detenzione di sacerdoti, tra cui Rolando Álvarez, vescovo di Matagalpa, che dalla sua prigionia è diventato un importante simbolo della repressione nel Paese.

 

Martha Patricia Molina sostiene che l’espulsione, l’esilio e l’esilio dei religiosi è una tattica che fa parte della strategia di persecuzione contro la Chiesa cattolica in Nicaragua.

 

 

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

 

 

 

 

 

Immagine di Elemaki José Porras via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported (CC BY-SA 3.0)

 

 

 

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