Salute

Morto il giornalista che sosteneva la punizione dei non vaccinati

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Un giovane giornalista canadese che sosteneva la punizione per coloro che rifiutavano il vaccino anti-COVID-19 è morto in ospedale questo mese.

 

Il 5 dicembre la sua «partner» ha scritto su Twitter che Ian Vandaelle, giornalista pro-vaccini del Financial Post, era stato dichiarato cerebralmente morto e rimosso dal supporto vitale.

 

«Non sono su Twitter da un po’ perché il mio partner, Ian Vandaelle, è in ospedale dal 18 novembre», ha scritto. «È con il cuore pesante oggi che dico che è stato dichiarato neurologicamente deceduto questa settimana e che gli è stato tolto il supporto vitale questa mattina», ha continuato Hughes. «Aveva 33 anni».

 

«Il giornalismo ha perso un grande reporter, editore, produttore, mentore e un bravo ragazzo a tutto tondo», ha aggiunto in un altro post, senza rivelare la causa della malattia di Vandaelle, ma in quanto forte sostenitore dell’esperimento sui vaccini COVID, si presume che Vandaelle li abbia ricevuti.

 

Come giornalista, Vandaelle era ben noto per il suo sostegno all’inoculazione del COVID, sostenendo che coloro che rifiutavano l’iniezione dovevano essere puniti.

 

«Io, per esempio, sostengo di portare il bastone e la carota», ha scritto Vandaelle in un post sui social media del 2021. «Incentivare la vaccinazione come ci pare – gelati, lotterie, letteralmente qualunque cosa, non mi interessa – e richiedere la vaccinazione per fare cose non essenziali. Vuoi andare in un bar a guardare la partita? Passaporto.»”

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Vandaelle aveva criticato la Toronto Police Association per essersi opposta alla vaccinazione obbligatoria, dicendo: «Proteggi un bel niente. Fai la puntura o dimettiti, tutto il resto è vigliaccheria morale ed etica. Giuri di proteggere i cittadini? Vieni vaccinato. È vergognoso doverlo dire».

 

 

Nell’ottobre 2021, il governo Trudeau ha imposto passaporti vaccinali per tutti i canadesi che desiderano viaggiare nel Paese, nonostante i mandati contraddicano la Carta canadese dei diritti e delle libertà secondo il Centro di giustizia per le libertà costituzionali. Ai canadesi non vaccinati non era consentito entrare nei ristoranti, nei luoghi di intrattenimento e nelle università, per citare solo alcune restrizioni.

 

Come riportato da Renovatio 21, in Quebec era stata proposta una legge per impedire ai non vaccinati di comperare alcolici nelle filiali della Société des Alcools du Québec (SAQ). Era stata parimenti proposta una tassa che colpiva i soli non vaccinati, poi abbandonata a seguito della protesta dei camionisti.

 

Il premier canadese Justin Trudeau in una trasmissione in Quebec aveva definito i non vaccinati come «misogini» e «razzisti» che «non credono nel progresso». Sempre in TV si era visto uno spettacolo rivoltante in cui a bambini veniva fatto dire che con i «vaccinati bisogna chiamare la polizia» e «togliere loro ogni cosa».

 

Lo scorso novembre novembre Statistics Canada aveva scoperto che i decessi sia per COVID-19 che per «cause non specificate» sono aumentati in seguito al rilascio dei cosiddetti vaccini «sicuri ed efficaci».

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Immagine screenshot da YouTube

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