Vaccini
Moderna chiederà l’autorizzazione per il vaccino mRNA combinato COVID-19 e antinfluenzale
Moderna chiederà alle autorità di regolamentazione di approvare il suo vaccino combinato contro il COVID-19 e l’influenza, ha affermato l’azienda il 30 giugno. Lo riporta Epoch Times.
L’azienda ha affermato che uno studio di fase 3 che valuta il suo candidato vaccino antinfluenzale, mRNA-1010, che utilizza la stessa piattaforma di acido ribonucleico messaggero (mRNA) del suo vaccino contro il COVID-19, ha mostrato un’efficacia positiva.
Nello studio, che ha coinvolto 40.805 partecipanti e ha confrontato mRNA-1010 con un vaccino antinfluenzale stagionale esistente in adulti dai 50 anni in su, la protezione relativa del candidato è stata migliore del 26,6%. In un’analisi di sottogruppo tra partecipanti di almeno 65 anni, l’efficacia relativa è stata del 27,4%.
«Gli ottimi risultati di efficacia della fase 3 di oggi rappresentano una pietra miliare significativa nel nostro impegno per ridurre l’incidenza dell’influenza negli anziani», ha affermato in una nota Stéphane Bancel, CEO di Moderna.
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Diverse aziende, tra cui Moderna, hanno in programma di lanciare sul mercato vaccini combinati contro il COVID-19 e l’influenza.
Come riportato da Renovatio 21, a maggio Moderna aveva ritirato la domanda di approvazione per il suo vaccino combinato, una decisione che, secondo l’az’ienda, è stata presa dopo aver consultato la Food and Drug Administration. All’epoca l’azienda aveva dichiarato che intendeva ripresentare la domanda prima della fine del 2025, dopo aver ricevuto i dati sull’efficacia della sperimentazione di fase 3 per mRNA 1010.
«Un vaccino antinfluenzale basato sull’mRNA ha il potenziale vantaggio di corrispondere con maggiore precisione ai ceppi circolanti, supportare una risposta rapida in caso di futura pandemia influenzale e aprire la strada ai vaccini combinati contro il COVID-19», ha affermato lo scorso lunedì il Bancel.
I risultati dello studio sono stati pubblicati integralmente o sottoposti a revisione paritaria. Moderna ha dichiarato che prevede di sottoporli a una rivista sottoposta a revisione paritaria.
Moderna ha affermato che i risultati dello studio randomizzato di fase 3 hanno mostrato risultati di sicurezza simili a quelli riportati da un altro studio di fase 3 a marzo sulla rivista Vaccine. In quell’articolo, i ricercatori hanno riportato un numero simile di eventi avversi tra i soggetti sottoposti al vaccino Moderna e i volontari che avevano ricevuto i vaccini antinfluenzali esistenti. Si sono inoltre verificati meno eventi avversi gravi, seri e assistiti da un medico tra i soggetti sottoposti al vaccino Moderna, senza alcun decesso segnalato in quel gruppo.
«La maggior parte delle reazioni avverse (SAR) segnalate è stata lieve», ha affermato Moderna in una nota sul nuovo studio. «Il dolore al sito di iniezione è stata la SAR locale più comune, mentre affaticamento, mal di testa e mialgia sono state le SAR sistemiche più comuni segnalate (…) Non sono state rilevate differenze significative tra i gruppi nei tassi di eventi avversi indesiderati, eventi avversi gravi o eventi avversi di particolare interesse».
Attualmente negli Stati Uniti non esiste alcun vaccino antinfluenzale a mRNA.
A maggio, le autorità di regolamentazione avevano approvato un nuovo vaccino contro il COVID-19 di Moderna per gli adulti di età pari o superiore a 65 anni, nonché per altri individui di almeno 12 anni affetti da una o più patologie che, secondo le autorità, li espongono a un rischio maggiore di contrarre la forma grave del COVID-19.
Nel frattempo, in Gran Bretagna è emerso che Moderna potrebbe essere sospesa o espulsa da un organismo commercialebritannico dopo aver violato le norme del settore, tra cui l’offerta di danaro contante e orsacchiotti di peluche ai bambini per partecipare alle sperimentazioni del vaccino COVID.
Moderna si era dedicata ad un siero mRNA per l’RSV, ma ha interrotto la sperimentazione sui neonati dopo gravi effetti collaterali. Gli stessi azionisti della società fecero quindi causa alla stessa. Ad aggsto 2024 le azioni di Moderna erano crollate del 12% dopo il taglio delle previsioni di vendita.
Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso l’Alta Corte di Londra ha stabilito che Pfizer ha violato il brevetto Moderna con il vaccino COVID-19.
Moderna nel 2022 aveva fatto causa a Pfizer per violazione di brevetto. La società era già in una lotta con il governo USA per il brevetto del vaccino mRNA. Parallelamente, esisterebbe un contratto stipulato dall’ente per le malattie infettive NIAID (quello diretto sino a poco fa da Anthony Fauci) che avrebbe obbligato il Pentagono ad acquistare 500 mila dosi del vaccino, per un totale di 9 miliardi di dollari.
Come raccontato da Renovatio 21, il Bancel ha una storia speciale, con una strana coincidenza cosmica nel suo percorso professionale. Prima di Moderna, Stéphane Bancel fu CEO della società francese BioMérieux, posseduta da Alain Merieux, considerato amico personale di Xi Jinping, che visitò il laboratorio BSLM4 di BioMerieux a Lione nel 2014. Secondo quanto appreso, i cinesi avrebbero contattato i francesi per la costruzione del laboratorio di Wuhan, il primo BSL4 del Paese, nel 2004: si, stiamo parlando proprio di lui, il biolaboratorio del pipistrello cinese.
Il finanziere francese Patrick Degorce, fondatore di hedge fund e mentore dell’ex primo ministro britannico Rishi Sunak, fu nel 2011 uno dei primi investitori in quella piccola azienda farmaceutica chiamata Moderna (cioè «Mode» «RNA»), che all’epoca aveva circa dieci dipendenti e un modo di operare molto discreto.
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Come riportato da Renovatio 21, Moderna e Merck sarebbero vicine alla fase 3 per un vaccino per il cancro alla pelle. Due anni fa è stato invece detto che la società aveva iniziato la sperimentazione umana per un vaccino mRNA per l’AIDS. Nel 2023 fa è stato annunciato lo sviluppo di un vaccino combinato mRNA COVID-Omicron e influenza; il Bancel ha dichiarato ai media che il vaccino mRNA COVID di fatto diventerà come un’antinfluenzale, con alcuni gruppi di individui vulnerabili che dovranno farlo ciclicamente.
Al World Economic Forum di Davos due anni fa il Bancel lamentò che «nessuno più vuole» i vaccini, per cui era pronto a gettare «30 milioni di dosi nella spazzatura».
Moderna, prima della pandemia, non aveva mai venduto un prodotto sul mercato al consumatore.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia