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Ministro svizzero: il conflitto in Ucraina potrebbe degenerare in una «guerra nucleare in Europa»

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Intervenendo all’evento del partito dell’Unione Democratica di Centro (SVP/UDC) nel cantone di Ausserrhoden, il consigliere federale delle finanze elvetico Ulrich «Ueli» Maurer ha  dichiarato il suo pensiero secondo cui la guerra in Ucraina è stata una «guerra per procura» tra NATO e Russia.

 

La lotta per il potere, ha detto, secondo CH Media, è stata combattuta sulla pelle dell’Ucraina.

 

Mentre il ministro della Difesa Viola Amherd e il capo delle forze armate tenente generale Thomas Süssli avevano precedentemente cercato di assicurare ai cittadini svizzeri che una guerra nucleare era improbabile, il Maurer, un già ministro della Difesa, ha continuato a mettere in guardia contro il pericolo che la guerra potrebbe estendersi ad altri Stati, esprimendo la sua speranza «che la situazione in Ucraina non peggiori ulteriormente».

 

Non si può escludere, ha detto, «che tra poche settimane ci sarà una guerra nucleare in Europa»

 

Tali parole non sono diverse da quelle di Vladimir Putin ai giornalisti occidentali poco prima del conflitto ucraino.

 

«State realizzando che se l’Ucraina si unisce alla NATO e decide di riprendersi la Crimea con mezzi militari, i Paesi europei verranno automaticamente coinvolti in un conflitto militare con la Russia?» aveva chiesto il presidente della Federazione Russa.

 

«Comprendiamo anche che la Russia è una delle principali potenze nucleari del mondo ed è superiore a molti di quei Paesi in termini di numero di componenti della forza nucleare moderna. Ma non ci saranno vincitori».

 

Come noto, la posizione ufficiale della Svizzera è stata quella di condannare con la massima fermezza quella che sostiene essere la guerra della Russia contro l’Ucraina.

 

Ciò ha comportato per la Confederazione Elvetica la perdita agli occhi della Russia dello status di Nazione neutrale.

 

Tuttavia quattro mesi fa Berna intervenne per fermare la riesportazione di munizioni svizzere in Ucraina.

 

Come riportato da Renovatio 21, gli affari tra Berna e Mosca sembrano tuttavia aumentati, probabilmente per via di maneggi dell’export delle Nazioni che hanno attivato le stupide sanzioni che stanno uccidendo le loro stesse economie, penalizzando incredibilmente i loro stessi imprenditori.

 

 

 

 

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