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Migliaia di sanitari a Vicenza per la manifestazione di ContiamoCi. Foto e video

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Migliaia di sanitari hanno partecipato alla protesta dell’associazione ContiamoCi.

 

L’evento, tenutosi a Vicenza nei grandi spazi di Campo Marzo, ha raccolto migliaia e migliaia di persone. Il colpo d’occhio, dalle foto e dai video, è potente.

L’evento, tenutosi a Vicenza nei grandi spazi di Campo Marzo, ha raccolto migliaia e migliaia di persone. Il colpo d’occhio, dalle foto e dai video, è potente.

 

Una moltitudine di sanitari – e non solo – sono scesi in piazza vestiti di bianco per manifestare «per il diritto al lavoro, per la libertà di cura, per la libertà di scelta» e per protestare contro le sospensioni e le violazioni dei diritti lavorativi in cui stanno incorrendo gli operatori della Sanità.

 

Una moltitudine di sanitari – e non solo – sono scesi in piazza vestiti di bianco per manifestare «per il diritto al lavoro, per la libertà di cura, per la libertà di scelta» e per protestare contro le sospensioni e le violazioni dei diritti lavorativi in cui stanno incorrendo gli operatori della Sanità.

L’inizio della manifestazione si è aperto con minuti di silenzio contro l’odio a cui i sanitari sono stati sottoposti: situazione indicibili ingeneratesi in reparto hanno portato nella vita di molti medici, infermieri, OS tanto dolore e malessere. Il silenzio, è stato detto, è la risposta da dare a quanti in questi giorni hanno fatto le peggiori minacceai non vaccina ti (come, ad esempio, quella di fingere di cercare una vena per continuare a bucare un non-vaccinato che abbisogna di cure).

 

Dal palco, dove era steso un grande tricolore, il professor Paolo Bellavite ha parlato di reazioni avverse, e di rapporto rischi e benefici del vaccino anti-COVID. Bellavite ha parlato poi della questione del trattamento sanitario relativamente a ciò che prevede la Costituzione Italiana.

 

«Sospendeteci pure tutti. Poi però qualcuno dovrò rimanere in ospedale al lavoro. Ho passato un anno e mezzo di COVID in ospedale insieme ai miei colleghi e ora ci vogliono mettere l’uno contro l’altro».

 

Dal palco il fondatore dell’associazione Dario Giacomini, già primario radiologo ad Arzignano ha ricordato le incongruenze della situazione in cui ci ha cacciato la legge pandemica.

 

Alcune testimonianze riguardavano operatori sanitari sospesi che hanno avuto il COVID e che hanno quindi un alto livello di anticorpi, mentre continuano a lavorare colleghi che pur avendo fatto il vaccino presentano molti meno anticorpi

«Sospendeteci pure tutti. Poi però qualcuno dovrò rimanere in ospedale al lavoro. Ho passato un anno e mezzo di COVID in ospedale insieme ai miei colleghi e ora ci vogliono mettere l’uno contro l’altro».

 

Giacomini si è appena dimesso da segretario del CIMO, il sindacato dei medici degli ospedali delle Unità Locali Socio Sanitarie vicentine.

 

Ai microfoni si sono sentite anche tante persone che hanno perso il lavoro, alcuni dei quali magari negli ultimi mesi hanno rianimato malati COVID.  Alcune testimonianze riguardavano operatori sanitari sospesi che hanno avuto il COVID e che hanno quindi un alto livello di  anticorpi, mentre continuano a lavorare colleghi che pur avendo fatto il vaccino presentano molti meno anticorpi.

 

 

In definitiva, molti hanno parlato di una manifestazione di grande successo, con migliaia di partecipanti unitissimi – come visibile perfino cromaticamente, con il bianco a dominare la marea delle persone in protesta.

 

Tanti, tantissimi gli omaggi al dottor De Donno

Vogliamo ricordare qui i tanti, tantissimi gli omaggi al dottor De Donno visti in Piazza anche oggi.

 

 

 

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