Essere genitori

Megarissa a scuola: video

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Una scuola superiore dell’Arizona, negli USA, è stata chiusa dopo un incredibile episodio di violenza collettiva che ha coinvolto dozzine di studenti e almeno un adulto.

 

Secondo una testata locale, KGUN, un genitore quarantenne era stato convocato a scuola per prendere i due figli, che erano stati accusati di aver preso parte a un «disturbo» assieme ad un altro gruppo di studenti.

 

Al genitore sarebbe stato chiesto di uscire subito dall’edificio, tuttavia egli ha scelto di attraversarlo assieme ai suoi figli.

 

«Se deve succedere, succederà qui» avrebbe dichiarato il padre di famiglia al personale scolastico.

 

Sono così seguite ostilità e insulti da parte di altri studenti.

 

Da lì, un inferno di pacche e cazzotti.

 


Si menano tutti: donne, ragazzini, ragazzotti, adulti, neri, bianchi, gialli, marroni.

 

Le forze dell’ordine paiono impotenti.

 

Non esiste praticamente nessuno che agisca da paciere. È come se l’intera collettività stesse aspettando quel momento.

 


Ci si chiede cosa sia successo, e al momento non c’è idea di cosa sia la molla.

 

Tuttavia, una risposta ce l’abbiamo: la pandemia, ecco cos’è successo.

 

I lockdown, oramai è certo, ha aumentato il livello di aggressività dei ragazzi, scatenando fenomeni di violenza estrema quanto inspiegabile, rimpolpando le schiere delle baby gang, creando quelle risse collettive programmate viste anche in Italia, riempiendo totalmente i reparti di psichiatria infantile.

 

La rissa dell’Arizona, che sembra coinvolgere tutta la scuola, ha solo un recente precedente di fiction: la rissa totale del liceo nell’ultimo episodio della seconda stagione della serie Cobra Kai.

 

 

 

Succede anche nella vita reale, con conseguenze reali.

 

Ringraziate i lockdown e i mostri che ve lo hanno imposto.

 

E state tranquilli che siamo solo all’inizio dei segni del grande squilibrio giovanile.

 

 

Immagine da Twitter

 

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