Geopolitica

Macron chiede di partecipare al vertice BRICS

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Il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna ha confermato martedì che il presidente Macron è interessato a partecipare al vertice BRICS di Johannesburg in qualità di osservatore al prossimo incontro dei leader di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.

 

Il blocco rappresenta oltre il 40% del PIL globale e più della metà della popolazione mondiale.

 

Almeno una dozzina di pesi massimi regionali che rappresentano il mondo arabo e il Sud del mondo hanno annunciato offerte per entrare a far parte del gruppo delle cinque nazioni, che rappresenta una visione di mondo multipolare in contrasto con il cosiddetto Washington consensus, cioè la globalizzazione a guida americana.

 

Macron ha scatenato la rabbia negli Stati Uniti ad aprile quando ha affermato durante un viaggio a Pechino che l’Europa non dovrebbe essere un «vassallo» degli Stati Uniti nella situazione di stallo di Washington con la Cina e ha suggerito che molti europei vedevano la necessità di un’autonomia strategica.

 

Come riportato da Renovatio 21, all’epoca la Francia acquisto 65 .000 tonnellate di gas da Pechino pagando in yuan – un ulteriore passo verso la de-dolarrizazione dell’economia mondiale, che però non viene da un Paese asiatico o africano, ma da uno Stato fondatore della UE.

 

La proposta di Macron è stata accolta con una reazione mista dai BRICS, con il ministro sudafricano per le relazioni internazionali Naledi Pandora che ha definito l’idea un allontanamento dalla pratica ordinaria. Ha detto che il presidente Cyril Ramaphosa, l’attuale presidente dei BRICS, sarà colui che deciderà se il presidente francese parteciperà.

 

La Russia ha sostenuto che la partecipazione di Macron sarebbe «inappropriata», data la politica ostile di Parigi nei confronti di Mosca. Tra la Francia e la Federazione Russa vi sono, come noto, ruggini recenti per questioni africane: in alcuni Stati del continente nero i francesi sono di fatto stati scalzati dai russi, in particolare dalle operazioni del Gruppo Wagner.

 

L’Algerial’ArgentinaEgitto, oltre all’Arabia Saudita hanno significato il loro interesse ad entrare nei BRICS, un ente dove non c’è la caccia al russo (anzi, c’è aperta critica alla NATO) e dove si preparano valute alternative al commercio mondiale.

 

Secondo alcuni calcoli, nel 2022 il PIL dei BRICS sarebbe divenuto maggiore di quello dei Paesi G7.

 

Come riportato da Renovatio 21, si è ipotizzato che al meeting agostano dei BRICS si parlerà della possibile introduzione di una moneta per il commercio globale alternativa al dollaro.

 

 

 

 

 

Immagine di Palácio do Planalto via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

 

 

 

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