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L’Ungheria farà la quarta dose a tutti. Partono anche Spagna, Grecia, Danimarca, Cile

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L’Ungheria sarà il primo Paese aderente alla UE a fare la quarta dose del vaccino anti COVID a chiunque ne farà richiesta.

 

«Chiunque, dopo essersi consultato con un medico, è nelle condizioni di ricevere una quarta dose di vaccino anti COVID-19 può farne richiesta a partire da questa settimana», ha dichiarato  in una conferenza stampa Gergely Gulyas, capo dello staff del primo ministro magiaro Viktor Orban.

 

L’Ungheria è considerato un Paese con un tasso di vaccinazione bassa. Secondo Statista, al 13 gennaio 2022, il 65,4% della popolazione ungherese è stata vaccinata contro il coronavirus. Ad agosto 2021, la media nell’Unione Europea era già del 70%. In Ungheria vi sarebbero 3,3 milioni di terze dosi su una popolazione di 9,75 milioni.

 

Budapest, in linea con lo sgonfiamento delle regole sanitarie che stiamo vedendo in tutto il mondo, ha ridotto la quarantena da 10 a 7 giorni.

 

La Danimarca invece, sempre secondo il sito Statista, avrebbe un percentuale di «completamente vaccinati» (definizione che per il momento descrive ancora la doppia dose) del 98,8%.

 

Tuttavia, il ministro della Salute Magnus Heunicke ha annunciato in conferenza stampa che le prenotazioni per la quarta dose di siero genico partiranno il 16 dicembre, iniziando da quelli che sono definiti come pazienti più vulnerabili.

 

«Sono coloro che corrono rischio più alto. Si tratta di malati di cancro, pazienti in immunoterapia e persone con immunodeficienza», ha dichiarato il direttore dell’Autorità sanitaria danese Søren Brostrøm. Ricordiamo, en passant, che gli immunodepressi fino all’arrivo dei vaccini COVID non si vaccinavano, anzi: erano coloro per cui, ci dicevano, dobbiamo vaccinarci tutti, perché loro non avendo un sistema immunitario funzionale non potevano stimolarlo con le vaccinazioni.

 

Anche la Spagna seguirà la politica di dare la quarta dose alle persone immunodepresse, oltre che ai malati di cancro, ai pazienti di dialisi, ai trapiantanti e a quanti  «sono sotto terapia con farmaci immunosoppressori riceveranno una dose di richiamo 5 mesi dopo l’ultima», ha annunciato il ministero della Salute spagnuolo su Twitter.

 

La Grecia aprirà la piattaforma di prenotazione online per la quarta dose nei prossimi giorni. Uscendo dall’Europa, il Cile ha anticipato la campagna per la quarta dose a causa dell’aumento dei contagi nei paesi limitrofi (Argentina, Bolivia, Perù). Al 7 febbraio, si calcola che Santiago avrà già completato la campagna vaccinale degli immunodepressi.

 

Come riportato da Renovatio 21, nonostante non vi siano studi se non quelli microscopici svolti all’interno di un ospedale locale, Israele è già partito da inizio mese – raggiungendo ad oggi la cifra di 500 mila iniettati – con la quarta dose, che tutti chiamano, forse per abbassare il numero, «secondo booster».

 

Nella misura in cui ci considerano tutti cretini, forse pensano che dire «secondo richiamo» invece che «quarta dose» aiuti a intortare la popolazione, che deve senza tanti pensieri sottoporsi ad una nuova iniezione mRNA – che, statene certi, non sarà l’ultima.

 

 

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