L’Ucraina taglia l’acqua alla Crimea

Il 24 dicembre, il ministro degli Esteri ucraino Dmitrij Kuleba ha annunciato che l’Ucraina bloccherà qualsiasi tentativo di installazione di un impianto di desalinizzazione a corto raggio in Crimea.

Il ministro di Kiev ha detto:«in Crimea, hanno detto che stanno cercando di attirare una grande azienda internazionale per implementare la tecnologia di desalinizzazione… noi impediremo di attuare questo progetto».

Il ministro di Kiev ha detto:«in Crimea, hanno detto che stanno cercando di attirare una grande azienda internazionale per implementare la tecnologia di desalinizzazione… noi impediremo di attuare questo progetto».

Fino al 2014, la Crimea riceveva oltre l’80% del suo approvvigionamento idrico dal Canale della Crimea settentrionale, che convogliava il flusso dal fiume Dnepr.

Kiev ha poi tagliato questo canale quando la Crimea ha scelto di riunirsi alla Russia dopo il golpe di Piazza Maidan, con l’instaurazione di un governo antirusso e filoccidentale in Ucraina.

Ora, in alcune parti della Crimea non arriva acqua nei rubinetti, perfino per 18 ore al giorno. L’acqua è ottenuta da serbatoi e sorgenti sotterranee. I fiumi che alimentano i bacini idrici sono bassi o asciutti: i fiumi Alma, Kacha, Chernaya, Belbek e Tonas. Il pompaggio sotterraneo ha creato un problema di salinizzazione.

Kiev ha poi tagliato questo canale quando la Crimea ha scelto di riunirsi alla Russia dopo il golpe di Piazza Maidan, con l’instaurazione di un governo antirusso e filoccidentale in Ucraina.

Il presidente della Duma di Stato russa Vjacheslav Volodin ha dichiarato: «Avendo precedentemente interrotto l’accesso all’acqua dolce attraverso il canale, ora vogliono fare sforzi per privare completamente le persone dell’acqua. Ovviamente non ci riusciranno».

In settimana, il ministro degli Esteri ucraino Kuleba si era lamentato di essere snobbato dal collega parigrado russo Sergej Lavrov, lamentando la totale mancanza di contatto.