Geopolitica

Lo strano interesse di Zelens’kyj per l’Artico

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj, che sulla via del ritorno dagli Stati Uniti ha fatto una sosta senza preavviso presso la base aerea americana di Wiesbaden-Erbenheim il 14 dicembre, prima di tornare a Kiev è atterrato a Oslo il 13 dicembre per partecipare il vertice dei paesi del Nord Europa, che ha avuto al centro i piani della NATO per l’utilizzo delle infrastrutture militari di Finlandia e Svezia.

 

Dopo aver incontrato Biden alla Casa Bianca, a Oslo, Zelens’kyj ha partecipato a un vertice dei 5 Paesi nordici per discutere «questioni di cooperazione nel campo della difesa e della sicurezza». Il quadro generale è quello per cui gli USA stanno incoraggiando i Paesi scandinavi a rafforzare la loro proiezione sull’Artico, prospettiva nella, abbastanza controintuitivamente, sembrano voler coinvolgere l’Ucraina, che non ha alcun accesso diretto al settore del Polo.

 

La domanda è: qual è il ruolo dell’Ucraina in tutto ciò? Secondo gli esperti e i media citati dal quotidiano russo Nezavisimaya Gazeta, i paesi nordici si aspettano che l’Ucraina partecipi agli sforzi della NATO per rafforzare il confine artico.

 

«La NATO sta trascinando l’Ucraina in una guerra ibrida», ha detto al quotidiano russo il colonnello in pensione Vladimir Popov, un esperto militare.  «Ci sono state accuse secondo cui sabotatori ucraini sarebbero stati coinvolti negli attacchi ai gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2 (…) Con l’aiuto degli Stati Uniti e della NATO, potrebbero essere in grado di realizzare qualcosa di simile alla Rotta del Mare del Nord», ha affermato il colonnello Popov.

 

Come scrive EIRN, «la minaccia alla rotta settentrionale della Russia può esistere, ma la narrazione di una paternità ucraina nel sabotaggio del Nord Stream è piuttosto dubbia. Sembra più che l’Ucraina venga utilizzata per costruire una copertura per i sabotatori professionisti della NATO».

 

L’Artico si prepara ad essere un settore al centro di rivendicazioni da parte dei blocchi contrapposti, specie ora che le rotte del Nord aumenteranno visto il rischio del passaggio sul canale di Suez a causa degli attacchi Houthi.

 

Ad aprile le forze russe avevano effettuato manovre militari su larga scala nel Mar Artico. Le esercitazioni includevano circa 1.800 soldati, fino a 15 navi e 40 aerei. Secondo la Flotta del Nord, le esercitazioni mirano a proteggere «la sicurezza della marina mercantile russa e delle rotte marittime come il Passaggio a Nord-Est», con coordinamento tra le forze aeree, terrestri e marittime.

 

Il Passaggio a Nord-Est è una via marittima che corre lungo la costa ghiacciata settentrionale della Russia, dall’Atlantico al Pacifico. Negli ultimi anni la rotta è diventata più accessibile e la sua importanza economica e strategica è aumentata.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

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