Geopolitica

L’inviato russo ONU presenta la storia dell’ideologia della violenza in Ucraina

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Ieri il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito per discutere del «mantenimento della pace e della sicurezza dell’Ucraina».

 

Il Rappresentante Permanente della Russia presso le Nazioni Unite ambasciatore Vassily Nebenzia ha colto l’occasione per presentare una storia dell’ideologia violenta dietro il «nazionalismo» ucraino.

 

«L’ideologia della violenza e dell’odio, ad esempio contro il suo stesso popolo, è al centro dell’attuale politica statale ucraina», ha detto l’ambasciatore Nebenzia. «Questa ideologia ha provocato crimini atroci del regime di Kiev contro il suo stesso popolo che sono diventati una delle ragioni chiave della crisi odierna in Ucraina».

 

Tra le figure che Nebenzia ha nominato dietro l’ideologia del regime di Kiev c’era Dmytro Dontsov.

 

Dontsov «ha inventato una teoria del nazionalismo integrale  (…) Senza entrare nei dettagli di questa teoria, vi dirò solo che si basava su l’ideologia dell’odio. Sostiene una società settaria, promuove modi immorali per raggiungere i propri obiettivi, accoglie con favore la crudeltà, suggerisce di imporre la volontà di minoranza attiva a una maggioranza gregaria, promulga la superiorità della razza ucraina. Tutto ciò prevede l’odio per i russi e per la Russia come un “regno delle tenebre”».

 

Nebenzia ha accusato che le armi fornite dagli Stati Uniti e dalla NATO fossero ora utilizzate in quel genocidio nel Donbass: «Solo la scorsa settimana, 6 persone sono state uccise e più di 30 ferite dagli attacchi contro il Donbass lanciati da armi europee e americane».

 

L’ambasciatore ha citato Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Germania, Francia, Polonia, Austria, Australia, Belgio, Bulgaria, Grecia, Danimarca, Irlanda, Spagna, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Romania, Macedonia del Nord, Slovacchia, Slovenia, Turchia, Finlandia, Repubblica Ceca, Svezia e Stati baltici, come Paesi che hanno consegnato armi al regime di Kiev, lamentando che ciascuno di quegli stati «è direttamente responsabile del trascinamento della crisi ucraina, della morte di civili e anche del personale militare ucraino che la leadership corrotta ucraina spinge in prima linea come carne da cannone».

 

«Non importa quanto ci si provi, si può solo trascinare nell’agonia il regime neonazista russofobo di Kiev, ma mai fermarlo mai», ha concluso Nebenzia.

 

«Il regime era condannato nel 2014, quando ha condotto una guerra criminale contro il suo stesso popolo. Milioni di ucraini aspettano di essere assolti, come possiamo concludere dall’atteggiamento della gente nei confronti delle truppe russe nei territori liberati. La nostra operazione militare speciale sarà portata a termine e tutti i suoi obiettivi saranno raggiunti».

 

Sulla storia del neonazismo ucraino  – il cosiddetto «ucronazismo» – Renovatio 21 ha pubblicato molto articolo, comprendendo le radici culturali, mediatiche, politiche, geopolitiche e finanziarie e spirituali del fenomeno.

 

 

 

 

Immagine di A1 via Wikimedia pubblicata su licenza Pubblico Dominio CC0

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