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L’FBI uccide un sostenitore di Trump che minacciava Biden

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Agenti FBI hanno sparato a morte a un uomo dello Utah accusato di aver minacciato Biden e altri personaggi pubblici poche ore prima che il presidente arrivasse nello stato per una visita ufficiale. Lo ha dichiarato lo stesso ente federale USA.

 

La sparatoria si è svolta mercoledì mattina presto quando gli agenti dell’FBI hanno tentato di fare seguito un mandato di perquisizione e arresto a Provo, nello Utah, a casa di tale Craig Deleeuw Robertson. L’uomo era ricercato per tre accuse federali, tra cui minacce contro il presidente e le forze dell’ordine, nonché minacce interstatali.

 

Robertson, è stato detto, avrebbe avuto «l’intenzione di uccidere, come minimo, Bragg [il procuratore distrettuale di Manhattan che sta accusando Trump, ndr] e il presidente Joe Biden», ha affermato il governo americano in una dichiarazione, aggiungendo che il sospetto aveva minacciato online Biden già questo lunedì.

 

In un post in rete, il Robertson avrebbe scritto «ho sentito che Biden sta arrivando nello Utah» e dichiarato quindi che stava «ripulendo la polvere dal fucile da cecchino M24».

 

L’uomo si era è pure rivolto all’FBI, affermano i documenti del tribunale, chiedendo: «state ancora monitorando i miei social media? Sto controllando così posso essere sicuro di avere una pistola carica a portata di mano nel caso passaste di nuovo.»

 

Secondo due fonti anonime delle forze dell’ordine raccolte dall’Associated Press, il Robertson era armato al momento della sparatoria, mentre il documento di accusa affermava che possedeva più armi da fuoco.

 

L’FBI ha detto che sta esaminando l’incidente, osservando che la sua divisione di ispezione sarebbe coinvolta nell’indagine. Nessun agente è rimasto ferito durante la sparatoria.

 

Oltre a Biden e Bragg, il sospetto avrebbe menzionato online un lungo elenco di altri politici e funzionari, tra cui il vicepresidente Kamala Harris, il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland, il governatore della California Gavin Newsom e il procuratore generale di New York Letitia James.

 

L’uomo si identificava come un «MAGA Trumper» e ha pubblicato minacce contro i funzionari che sovrintendono ai casi giudiziari che coinvolgono l’ex presidente, affermano i documenti di accusa.

 

Le forze dell’ordine sono state inizialmente informate sull’uomo lo scorso marzo dalla società social media dello stesso Donald Trump, Truth Social, dopo che Robertson avrebbe minacciato Bragg sulla piattaforma. Da allora il suo account è stato sospeso, secondo AP.

 

Non molto tempo dopo l’incontro mortale di Robertson con gli agenti federali, il presidente Biden è atterrato alla base della Guardia Nazionale Aerea Roland R. Wright per una visita di un giorno a Salt Lake City, a circa72 km a nord di Provo, dove Robertson è stato ammazzato dall’FBI.

 

Sebbene la Casa Bianca non abbia confermato dove Biden si fermerà per il viaggio, il quotidiano locale Salt Lake Tribune ha riferito di aver intensificato le misure di sicurezza vicino a un hotel nel centro di Salt Lake City mercoledì sera.

 

L’FBI è al centro di scandali che vedono il Bureau agire in conformità con il Partito Democratico e il Deep State USA.

 

È stato riportato che l’FBI spingeva la censura di Twitter di account segnalati dal servizio segreto di sicurezza interna ucraino SBU, e che aveva infiltrato, tramite società terze, le chat room dei no-vax. Secondo il New York Post, Facebook trasmetteva i dati di utenti «conservatori di destra» alla stessa FBI.

 

Almeno 35 alleati di Trump, compreso lo stesso ex-presidente, nell’ultimo anno hanno subito raid da parte dell’FBI,  e si sospetta che anche la folla in rivolta del 6 gennaio fosse pesantemente infiltrata, se non provocata, dall’FBI.

 

L’FBI è stato pubblicamente umiliato in tribunale per aver convinto delle persone labili a mettere in piedi un piano per rapire il governatore del Michigan Gretchen Whitmer.

 

Particolarmente impressionanti le immagini di arresti di attivisti pro-life, con decine di agenti armati che entrano a mitra spiegati in casa di famiglie numerose, come nel caso di Mark Houck.

 

Come riportato da Renovatio 21, c’è stato, del resto, un documento che prova che l’FBI intendesse infiltrare i «cattolici della Messa in Latino».

 

In tutta l’America si moltiplicano le voci che chiedono il dissolvimento puro e semplice dell’ente di investigazione federale.

 

 

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